(Corto) Circuito

Oggi è di scena il Circuito!!

Era tanto che non eseguivamo questo tipo di allenamento che i più definiscono divertente, per molti è massacrante, per tutti un’occasione per allenarci tutti insieme!!!

Si torna nel meraviglioso, stimolante, epico, entusiasmante scenario del Pietro Mennea (Stadio dei Marmi), quello che si può definire il Tempio dell’Atletica Leggera, la nostra base sicura dove ogni allenamento è possibile perchè sono presenti innumerevoli “mezzi naturali” con i quali impegnare i nostri muscoli e la nostra mente!!!

Era tanto tempo che mancavamo in questo magnifico impianto, dove è presente un anello esterno per il riscaldamento e per le variazioni di ritmo. Sono presenti architettonici gradoni, la pista ,e soprattutto non ci sono orari, si inizia e si finisce a piacimento!!!

Unico difetto è che dopo le 18:00 non si possono utilizzare gli spogliatoi e che l’impianto di illuminazione è limitato alle luci dello Stadio Olimpico, che riescono in ogni caso a dipingere  un’atmosfera magica!

Come ormai nello standard di questo nuovo periodo che da inizio ad una programmazione orientata a svolgere gare/obiettivo nel mese di dicembre, siamo in molti a partecipare all’allenamento, ed ogni volta si aggiunge qualcuno nuovo, o torna qualcuno che mancava da tempo.

Questa è la volta di Claudia Marchetti, una Runner “tosta” della Podistica Solidarietà che come molti altri in canotta Orange da tempo aspiravano a partecipare ad un nostro allenamento e lei oggi ci è riuscita! Ci dirà magari poi le sensazioni vissute in questa seduta “particolare”.

Che lavoro abbiamo svolto oggi?

Circuito!  E come si colloca in una periodizzazione?

E’ un lavoro di potenziamento, in questo periodo , a prescindere l’obiettivo preposto, un atleta lavora per accrescere la forza.

La forza è una qualità fisica elementare. La forza è definita in fisica come la capacità di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo ed anche qualsiasi causa che abbia tale capacità. In fisiologia, è specificata come l’effetto di contrazione di un muscolo quando viene eccitato da una selva di treni di stimoli nervosi.

Questo stretto collegamento tra sistema nervoso e muscolare si evidenzia chiaramente nella definizione di unità istofunzionale, quella formazione elementare, indivisibile dell’intero sistema che ne ricapitola la funzione ed è costituita dal neurone centrale e dal nervo con le sue terminazioni che, tramite le placche motrici, si collegano ad altrettante fibre muscolari a costituire l’unità motoria.

Sviluppando la forza si può ottenere di conseguenza di aumentare la velocità .

La velocità,  è una grandezza fisica che misura la celerità di spostamento di un corpo, valutabile in prima approssimazione dal rapporto tra lo spazio percorso ed il tempo impiegato a percorrerlo. Viene quindi facile dedurre che la forza s’identifichi nella causa e la velocità nell’ effetto.
Quest’ultima deve essere indicata come una capacità complessa ed articolata giacché strettamente dipendente da una serie di fattori dalla cui migliore integrazione dipende la crescita dei suoi valori.

Questi s’identificano:
1. nella forza in tutte le sue espressioni: massima, esplosiva, esplosivo-elastica, eccentrico-riflessa (stiffness);
2. nella tecnica del gesto prestativo, con le due componenti cinematica (spostamenti che i vari segmenti corporei compiono in successione momento per momento) e dinamica (le forze che danno vita a questi spostamenti);
3. in un più basso possibile grado di viscosità muscolare da favorire dopo un massiccio lavoro di forza, al fine di diminuire gli attriti e facilitare le frequenze dei movimenti in specialità a gestualità cicliche;
4. nella ricerca di una ritmica più redditizia come rispetto della successione ordinata dei movimenti, nei tempi e nelle ampiezze delle sue cadenze;
5. nel perfezionamento della tecnica della “decontrazione” e scioltezza della gestualità.
Se ne deduce che non ci sono sollecitazioni dirette della velocità,  ma soltanto interventi sulle diverse componenti che ne influenzano e ne accrescono il suo valore.

Nemmeno le prove a massima velocità o, ancor meglio, super massima, agiscono direttamente sulla crescita della velocità, bensì sull’affinamento della coordinazione intra ed intermuscolare, sulla riduzione del grado di viscosità e sul perfezionamento della tecnica di decontrazione e scioltezza complessiva dei movimenti.

Quando si parla di velocità non si intende unicamente identificare gare di velocità, ma la capacità , in modo ritmico e armonioso, di percorrere un percorso nel più breve tempo possibile, aumentando le frequenze, correndo in spinta, usando tutto il corpo e specialmente le braccia. Per questo motivo sostengo fortemente che si perseguono i risultati non solo mettendo chilometri sulle gambe ma piuttosto muovendo le gambe in modo opportuno.

E per ottenere questo effetto si deve dedicare un periodo dell’anno alla potenziamento muscolare, alla forza!

Uno dei lavori più “divertenti” nel quale non solo viene impegnata fortemente la componente muscolare, ma entra in gioco anche la componente aerobica è il Circuito, con un bel prologo di giro dell’impianto svolto su e giù per i gradoni.

Riscaldamento e poi un intero giro a salire e scendere a diverse velocità, in modalità skip a ginocchia alte, monopodalico con rimbalzo, senza soluzione di continuità.

Finito il giro di gradoni, andature per completare la fase di riscaldamento e proporre esercizi di mobilità motoria atti ad affinare le capacità coordinative.

Prima ripetute di marcia con gesto naturale, poi con movimento delle braccia per impegnare la coordinazione a sincronizzare i movimenti degli arti superiori e inferiori.

Poi andature classiche con passo saltellato, passo stacco sinistro e destro, corsa balzata, spiegando come effettuare l’appoggio per ottenere di risposta l’energia impressa.

Terminata la fase di riscaldamento si parte!

Siamo un lunghissimo cordone Orange che si snoda sulla pista, unici proprietari dell’impianto che al crepuscolo tende a svuotarsi. Ho chiesto di seguirmi, quindi per qualcuno il passo sarà proibitivo, ma avrà la facoltà di recuperare un giro, un paio di “bonus” per tutta la seduta di allenamento.

Al termine di ogni ripetuta di 200 mt esercizi di potenziamento tra mezzi squat, affondi, step, piegamenti sui tricipiti , saltelli, skip bassi …

E ogni tanto la distanza di corsa si allunga, una volta sono 800 mt corsi con frammenti di 100 mt veloci e 100 mt di recupero, ogni tanto capita un 600 mt veloce con 150 mt finale alla morte …

Non ci si annoia, si sta sempre alti con i battiti cardiaci e in sollecitazione continua muscolare.

In modo molto sadico ogni tanto do l’impressione che sia terminato e invece riparto … per la gioia del gruppo, che anche sbuffando , comunque, mi segue sempre!!

L’allenamento nel circuito non è predeterminato , nessuno sa quando è terminato realmente, ovviamente dopo che si è svolto un adeguato lavoro di potenziamento. Chiamo il defaticamento e tutti inneggiano un “Osanna” di ringraziamento!! Un giro esterno tutti insieme e poi ? Abbiamo finito??

Noooooooooooooo !!

Foto di rito, qualcuno con “permesso speciale” va via … e noi rimaniamo a fare un po’ di esercizi di ginnastica a terra, glutei, isometria, plank sia tradizionale che laterale, addominali …

Perchè??

Penso sia stato spiegato in modo esauriente nei 5 punti che esplicano come diventare più veloci, e nei punti specificati forse la corsa la componente meno predominante.

Bellissimo allenarsi insieme, svolgere un duro lavoro ma in allegria con momenti di pura goliardia uniti a sudore e sacrificio. Un gruppo dove non ci sono solo Runner ma dove tutti hanno il piacere di condividere una preparazione atletica che fortifica il corpo e alleggerisce i pensieri. Un bel gruppo variegato, unito dal colore Orange che sono orgoglioso di allenare.

Bentornato Claudio di Stazio e congratulazioni vivissime per il tuo Santiago, benvenuto in questo mondo, noi cerchiamo di rendertelo migliore !!!

Dajeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

 

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