La Woman più Best che c’è

Premessa del coach

Durante una stagione di preparazione atletica si  realizzano cicli di allenamento orientati al raggiungimento di un obiettivo, che puo’ essere un Persona Best o comunque una prestazione al limite delle proprie possibilità e perchè no?? Capacità. 

Questa periodizzazione era volta a realizzare una 10 km al massimo delle proprie possibilità, cercando di correre bene e sopratutto di trovare le energie necessarie per portare a compimento la prestazione. Quale gara migliore della Best Woman per misurarsi su questa distanza??

Best Woman

Ecco alcune emozioni raccolte dai miei atleti come resoconto della loro gara, perchè una gara non inizia e finisce solo nel percorso, ma si prepara con cura e poi si condividono con i compagni le sensazioni vissute!


Stefano Narsete

La Best Woman non è una gara come le altre, primo perché è una corsa dedicata alle donne runner e poi per noi del Forrest Team è soprattutto l’appuntamento con i nostri obiettivi. cerco di non pensarci ma l’idea di non riuscirci dopo aver lavorato bene e tanto mi mette una grande tensione.

Per fortuna il viaggio per Fiumicino lo faccio con Paolo, per me un amico speciale, un po’ brontolone ma con un cuore grande e parlare con lui mi aiuta a non pensare alla gara.

Arrivati al gazebo saluto i fantastici amici orange della task force e tra una chiacchiera e l’altra il tempo scorre senza accorgermene. Inizio a riscaldarmi con Marcella che ormai siamo una bella coppia di corsa ben collaudata soprattutto dopo la staffetta 12x1ora.

In queste competizioni così affollate purtroppo per non rischiare di partire troppo dietro non si riesce a fare un riscaldamento adeguato, fortunatamente riusciamo a posizionarci abbastanza avanti e ci raggiunge anche Robertina, in quel momento mi sforzo a non pensare ai dolorini e doloretti perché sono tutti impulsi negativi.

Finalmente si parte, le due bionde sono più brave a sgattaiolare mentre io rimango dietro ad atleti più lenti ma dopo qualche zig zag riesco a raggiungerle per poi superarle, non mi giro indietro per non perdere la concentrazione ma sono sicuro che Marcella mi sta seguendo. Dopo i primi km ho la sensazione di andare in affanno con la respirazione e quindi provo a gestirla respirando ogni quattro passi.

Durante il percorso incontro Laura e Luca due ragazzi di Atletica Monte Mario conosciuti alla Farnesina tra una ripetuta e l’altra, conosco i loro tempi molto simili al mio obiettivo quindi li prendo come punti di riferimento ma appena giriamo sulla strada che ci porta al ponticello sento improvvisamente di non riuscire più a tenere il passo ma in quel momento mi si affianca un mio vicino di casa anche lui di Atletica Monte Mario vedendomi in difficoltà mi fa il segno con la mano di seguirlo, stringo i denti e mi metto sulla sua scia fino a riprendere il mio ritmo recuperando al km successivo i secondi persi in precedenza.

Raggiungo Chiara una ragazza della Podistica Solidarietà anche lei come me ultimamente è migliorata tantissimo, nel frattempo entriamo al 7° km e puntuale arriva la crisi ma questa volta è bella tosta che mi fa perdere terreno rispetto ai miei treni, quindi cerco di non demoralizzarmi, in questi momenti penso a mia figlia e a mia moglie perché riescono a trasmettermi tanta forza ed era giunta ora di mettere oltre le gambe e la testa anche il cuore.

Ora mancano solo 2 km ma allenandomi allo stadio di atletica preferisco tradurli in 5 giri di pista perché in questo modo mi fa sembrare che la distanza sia più breve, mi sento meglio e riprendo un buon ritmo. Entro nell’ultimo km ed ho una sensazione strana, riesco ad andare veloce senza forzare, raggiungo prima Luca e poi Chiara i miei punti di rifermento.

PitBull

Appena metto i piedi sulla pista vedo pronta ad incitarmi la mia super amica Elena, oggi lei non gareggia ma è voluta essere presente in questo giorno per noi importante e mi urla la frase che mi dà la carica “fai lo sprint come sai fare tu” e in quel momento non corro più ma volo fino all’arrivo. Fermo il mio garmin in 42’42” !

Prima di concludere volevo ringraziare il mio amico e allenatore Marco  che è riuscito a farmi credere più in me stesso e sulle mie capacità, ed infine volevo ringraziare tutto il mio gruppo di allenamento del ForresTeam, se io sono riuscito ad ottenere questo tempo che per me fino a qualche mese fa era utopistico è molto anche grazie a loro.


Roberta Ricci

Non nego che sono arrivata a questa gara , con un minimo di ansia da prestazione e che ancor prima di iniziare sognassi con tutta me stessa, il momento in cui tutto fosse concluso , nel bene o nel male …

Questa mattina arriviamo a Fiumicino con Alberto , mia figlia Alessia e la nostra amica Antonella; l’atmosfera e’ sempre fantastica, ci accolgono i nostri amici runners e al gazebo della podistica sempre disponibilissimi e gentilissimi anzi consentitemi di fare un ringraziamento particolare a chi dedica il suo tempo per rendere più agevole la nostra partecipazione alle gare!

Roberta e Alessia

Ci cambiamo , il clima è freddo , il tempo minaccia pioggia e anche nel riscaldamento non riesco a raggiungere una temperatura ottimale … sono ghiacciata! Comunque ci avviciniamo allo start , cerco di infilarmi il più avanti possibile individuo Marcella con Stefano e mi unisco a loro; il calore dei corpi addossati mi da sollievo ma ecco la partenza ! Si comincia , ho la bocca secca ma sono concentrata cerco di trovarmi un varco tra la gente e via inizia la gara!Le gambe rispondono bene , il fiato un po’ meno e ho un po’ di difficoltà a trovare un ritmo, volevo partire con Paolo ma non l’ho incrociato alla partenza, pazienza cercherò di fare da sola!

Da subito capisco che sarà una gara non facile , mi viene continuamente in mente ciò che scrive il coach nei suoi resoconti , dovete arrivare a fare le gare divertendovi, godendo della corsa … beh oggi non ho goduto affatto, ho sofferto per tutto il tempo, tanto che non riuscivo a staccare il pensiero dai km percorsi e mi facevo coraggio pensando che in fondo una 10 km finisce presto, e anche pensando a chi stava affrontando la maratona a latina !

Le crisi le ho avute intorno al terzo/quarto km e al settimo, ma al nono volevo provare ad accelerare, ma non sono sicura di esserci riuscita , appena scarico i dati del Tom Tom capirò …

Entrata nello stadio quegli ultimi mt mi sono sembrati infiniti… ma la voce della mia amica Elena , che mi incitava ha alleggerito la fatica finale!

Arrivo al traguardo affaticata ma felice, blocco l’orologio con qualche secondo di ritardo, non vedo il tempo dell’arrivo( sono veramente un disastro!) ma aspetto mia figlia e mio marito che arriveranno insieme ad Alessandro di li a poco!

E’ fatta best woman finita non ho fatto il mio Personal Best su un 10.000 mt mi sono discostata di un solo secondo da quella del 2014 antecedente ai miei problemi di salute… chiudo in 48’07” abbastanza soddisfatta!

Grazie a tutti e in particolare a Marco!


Andrea Ascoli Marchetti

Questa domenica mattina fa più freddo del solito.

Ma nella mente non ci sono pensieri negativi: farà freddo, ho fatto tardi ieri sera, se piove è un problema. C’è soltanto che ho dichiarato un obiettivo e che farò di tutto per centrarlo, senza fare i giganti.

Sono pure troppo concentrato, mi dimentico di aver preso un impegno. Confondo le chat e non sono presente come dovrei.

Prendo il pettorale e mi avvio verso la partenza, dopo aver fatto l’immancabile foto. Ci manca l’urlo del coach. Quasi niente riscaldamento, bisogna partire davanti e un po’ di timore mi accompagna nei minuti che precedono la partenza .

Qualche goccia di pioggia cerca di spaventarci, ma non ci riesce.

Si parte. Cerco di non andare troppo forte, come faccio sempre all’inizio. Dopo 500 m la caviglia di destra si gira completamente, in una strettoia.

La paura dura un’interminabile secondo. Non credo sia grave perché riesco continuare, anzi vado allo stesso passo. Sono 10 ripetute da 1000.

Devi stare concentrato, fai il check (spigni con quelle braccia!) e tutto sembra procedere bene.

GajarDoc

Ripenso alla corsa dei santi dove sono andato bene, ripenso al 2014 quando ho fatto il mio Best: 42’18”.

Per giustificare quel tempo mi sono sempre detto che la corsa era più breve dei 10  km dichiarati, per questo è diventato primato.

Mi sembrava un tempo che non è possibile realizzare: invece al 5° chilometro mi accorgo che con questa media riesco a restare sotto i 42!

Ripenso agli allenamenti. Ripenso allo stato mentale. Immagino a Latina cosa staranno combinando i miei compagni e cosa sta combinando dietro di me Stefano, con cui ci alterniamo continuamente nelle gare, ma sempre insieme. I minuti scorrono: qualcuno mi sorpassa e qualcuno lo sorpasso io.

Mi accorgo ora che non ha piovuto e che le gambe stanno girando bene e, cosa strana, non ho il solito fiatone da Chattanuga Railway Train.

Ci siamo! Imbocco l’ingresso dello stadio ed Elena mi dà lo spintone finale. Vedo il cronometro e ci sono, forse ce la faccio, spingo, spingo e ancora spingo.

Realizzo di esserci riuscito per soli tre secondi, ma tre anni fa e una categoria fa, quindi sono soddisfatto. La Forresteina ha funzionato!.

Ciliegina sulla torta: salgo sul podio con Paolo e ritiriamo il premio come seconda società classifica e forse questa la vittoria più bella. Me la godo, senza fare i giganti.


Tiziana Malatesta

Best woman in 54’11”…ma chi? io? No impossibile….ma con Marco Forrest nulla è impossibile, basta crederci e impegnarsi ??!
Domenica scorsa sono arrivata a Fiumicino molto carica, con la voglia di sfidare me stessa migliorando il tempo dello scorso anno e con in mente tutti i consigli del Coach su come affrontare la gara.
Avevo deciso di partire con Arianna cercando di starle dietro almeno per i primi 2 km, per poi prendere il mio passo e continuare da sola la gara e così ho fatto; dopo aver lasciato andare la mia bellissima lepre, per tenere la mente occupata, come ho fatto lo scorso anno, ho cominciato a puntare prima una e poi un’altra dei bancari romani ma le ho superate abbastanza in fretta per cui ho capito che quest’anno non avrebbe funzionato, che erano altri i pensieri che dovevano occupare la mia mente.
Ho iniziato a concentrarmi sul passo, sulla respirazione, sul movimento delle braccia e, soprattutto, ho pensato e ripensato alle preziose parole del Coach, a non mollare mai con la testa oltre che con le gambe, a pensare ai chilometri già percorsi e non a quelli ancora da percorrere, allo sprint finale appena entrata in pista.

Al passaggio di ogni km controllavo il passo medio e quando ho visto che avevo mollato un pò, soprattutto al sesto e settimo, ho reagito aumentando il passo per recuperare i secondi perduti. Dall’ottavo km ho iniziato a fare i conti e ho capito che potevo fare un bel tempo ma dovevo lasciar andare le gambe che invece erano sempre più stanche e pesanti, mi sono detta :”non puoi mollare proprio ora!”.

Confesso che all’ultimo km, guardando il cronometro, ho pensato che se aumentavo l’andatura forse avrei finito addirittura appena sotto i 54′, sarebbe stato bellissimo ma avevo già dato

Tiziana in volata tutto in quei 10 km e, nonostante la voglia di volare in quegli ultimi mille metri, le gambe non rispondevano più …. appena entrata in pista ho incontrato il sorriso di Elena che mi ha incitato e mi ha dato l’energia che mi serviva per la volata finale.

Grazie infinite Coach, domenica ho affrontato la gara in modo nuovo, con una concentrazione e una voglia di sfidare il cronometro che non avevo mai provato in una 10 km.

Grazie anche a tutti i miei amici orange, e in particolare i miei amici del ForresTeam, che hanno condiviso con me la felicità per questa mia piccola vittoria… i momenti di felicità condivisi con gli amici hanno tutto un altro sapore!


Claudia Marchetti

Una gara diversa. Si, perché per la prima volta ho allenato la mente, riuscendo a gestire il passo, arrivando in progressione e spingendo di più negli ultimi km.

ClaudiettaDurante tutto il percorso, ho pensato ai consigli del coach, che mi segue da circa un mese e mezzo e che mi sta insegnando, oltre ad allenare il fisico, a credere di più in me stessa, a cancellare paure e frustrazioni e ad avere maggiore consapevolezza che posso farcela!
Non è Personal Best ma questo ora non importa, la cosa invece importante è che arrivo al traguardo in buone condizioni fisiche, non distrutta o in condizioni pessime come mi è capitato in passato. Cosa dire?

Sono contenta e soddisfatta della mia prestazione, ringrazio di cuore Marco Forrest per i suoi insegnamenti, per i suoi allenamenti che seppur faticosi, sono sempre diversi e stimolanti e soprattutto lo ringrazio per avermi accolto in un gruppo fantastico dove regna sportività e spirito di squadra.
53’10” LA MIA BEST WOMAN, LA MIA RIPARTENZA FT

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