Super Poteri

super poteri

Sarà stato il fascino che hanno esercitato su di me i fumetti della Marvel, che negli anni ‘70 spopolavano tra i ragazzi dell’epoca.

Sarà che in quel tempo i sogni erano il momento più intenso delle giornate e si passavano ore a pensare, a inventare a scoprire… sta di fatto che i SuperPoteri erano davvero un valore aggiunto possibile da poter utilizzare un po’ in tutti i campi.

Come accadeva nei fumetti non tutti erano dotati di Super Poteri, si acquisivano mediante un processo di mutazione più che altro mentale

 

Entrando nello specifico, e quindi nello sport, in particolare nella “Corsa”, dal punto di vista più generico, i SuperPoteri erano e sono: un talento e quindi predisposizione fisica nell’apparato cardio circolatorio, nella respirazione, nell’appoggio e la spinta dei piedi, nella fibra, bianca o rossa, che predispone alla velocità o alla resistenza.

Come si distinguevano queste doti? Facile!

Nelle seppur rare occasioni di partecipazione ad una corsa campestre, ad un campionato provinciale/regionale su pista, a quelli che si chiamavano:” Giochi della gioventù”.

A parità di condizione, ovvero nessun “lavoro specifico”, ma solo corse in strada, partite infinite di pallone, emergeva prepotente chi aveva talento, e vinceva con distacco le competizioni.

Questo accadeva a me, e per questo, grazie soprattutto alle occasioni favorevoli, sono stato introdotto all’ Atletica Leggera.

Non sono mai stato un Atleta di Elevata Qualificazione, ma ho avuto il dono, anche se allora non me ne rendevo conto, di avere i SuperPoteri nella corsa.

In cosa consistevano? Correvo senza nessuna fatica! Correvo al massimo delle mie possibilità tanto da trasfigurare in viso con preoccupanti chiazze rosse, quelle che potrebbero preoccupare una madre, e infatti lei, per questo, non veniva mai alle mie gare.

Partivo avanti e finivo avanti. Quello che ora chimano un “Front Runner”.

Ma ovviamente questo articolo non è volto ad esaltare il mio passato, ma a portare a conoscenza che c’è un modo per correre senza soffrire, esaltando le doti e azzerando le difficoltà.

Quel periodo mi ha insegnato molto.

Ho sperimentato su me stesso quello che oggi provo ad insegnare ai miei Atleti.

Il Talento non si insegna, ma si può insegnare come diminuire la sofferenza, come azzerare le situazioni negative che inficiano notevolmente una prestazione.

Quindi se non si dispone di SuperPoteri Naturali si possono acquisire quelli Mentali, ovvero quelle tecniche che portano comunque ad ottenere una buona prestazione senza sofferenza.

Perché lo Sport deve essere una componente che diverte, che fa stare bene, che motiva, che appasiona, che aggiunge alla vita, altrimenti è un fallimento!

Assicuro che era davvero esaltante correre senza limiti di spazio e di tempo, partire e trovare energie sconosciute per arrivare al traguardo in volata e spesso con le braccia alzate!

Ma poi qualcosa è cambiato, sono entrati in gioco altri meccanismi e i miei avversari si aiutavano con la chimica per azzerre il gap del talento.

Allora ho smesso e per 20 anni mi sono fermato!

Quando ho ripreso sono entrato mondo dei “master” che, quando ero giovane si chiamavano “amatori”.

La prima gara alla quale ho partecipato, 20 anni dopo, mi ha visto essere là, di nuovo Front Runner, ma era un ultimo residuo di SuperPotere Naturale che dopo qualche minuto ha definitivamente abbandonato il mio corpo, lasciandomi indifeso ed esposto alla sofferenza, come un “comune” Runner.

Come si fa a correre senza SuperPoteri?

E soprattutto come si combattono tutte le negatività che assalgono il Runner ordinario?

Anche perché di colpo, dal nulla, mi hanno invaso corpo e mente facendomi conoscere ad uno ad uno i nemici che contribuiscono a rendere un meraviglioso Sport un’infinita agonia.

Quali sono i nemici? È importante, molto importante individuarli per poterli combattere, arginare, azzerare e tornare a vivere il benessere e la gioia.

 Eccoli in un elenco nel quale ritrovarsi significa consolidare un legame tossico con lo Sport in genere e in particolare con la Corsa.

Ansia: vivere ogni momento precedente alla prestazione con la paura di non farcela, di non essere all’altezza, di non avere l’adeguata preparazione. Avere costantemente quel dolore nel petto che toglie il respiro. Ascoltare tutti, ma proprio tutti che si elevano a “soloni” e condizionare ogni azione al loro insindacabile giudizio. Non vere una linea guida, una strategia, ma stravolgerla perché alla ricerca ansiogena di una soluzione vincente.

Countdown: vivere ogni istante come un conteggio, quanto manca alla prestazione, quanto manca al ristoro, quanto manca all’arrivo, quano manca… una costante insicurezza volta al deficit, alla mancanza e mai alla pienezza!

Sofferenza: vivere tutto come vittima sacrificale, soffrire il caldo, il freddo, soffrire il vento, la pioggia, soffrire le salite, le discese… ogni situazione implica sofferenza, sacrificio, demoralizzazione. “Chi me l’ha fatto fare”, sarà durissima, un percorso impossibile.

Rinuncia: vivere in costante autodifesa, convinti che sia inevitabile si rallenta, ci si trascina, si modifica lo stile di corsa tramutandolo in un andamento bradipo rallentato, si cammina, si getta la spugna.

Assuefazione: vivere l’esatto contrario della motivazione, inventare scuse per tutto, convincersi che non eravamo preparati, che qualche alimento ci ha danneggiato, che è colpa di questo o di quello…

Emulazione: vivere in costate esaltazione di qualcun altro che vogliamo essere a tutti i costi, copiando un po’ tutto, allenamenti, atteggiamenti, invidiarne i risultati ed essere sempre delusi di sé stessi.

Caciara: vivere la convinzione di essere tapascioni e quindi sostenere l’aggregazione, la chiacchiera, la musica, la medaglia da mordere, perché è bello così, tutti insieme a mordere medaglie e a fare foto…

Dogmi: vivere succubi del “muro” del trentaduesimo chilomentro, del carico di carboidrati, dello scarico pre e post prestazione, dell’importante è arrivare, del se parti forte poi non ce la fai, del “no pain no gain”, del “in discesa si recupera” …

Placebo: vivere l’indispensabile necessità di coadiuvare il gesto atletico con add-on perché altrimenti non ci sentiamo completi, le scarpe performanti, il completo traspirante, le cuffiette, il gel prima, durante e dopo, i Sali, il massaggio, la fisioterapia…

Questi è molti altri sono i “punti deboli” che non solo inficiano fortemente una prestazione ma rendono fragili alla suggestione, alla coercizzazione, all’acquisto facile, alla ricerca disperata di una “pozione magica” capace di fugare ogni sofferenza e soprattutto insofferenza.

Questi “antagonisti” come li ho chiamati, combinati da loro, in quanto sono cumulativi, spesso sono la causa di infortuni, di dolori, di malessere… infortuni psicosomatici nei quali la mente rifugia il corpo per rimandare o addirittura evitare la competizione.

Lo so, sono parole forti, che sicuramente possono scatenare l’ira di chi si sente colpito, ma invece di reagire rifiutare puerilmente ci si ponesse in ascolto con atteggiamento propositivo, tutti questi nemici della corsa si potrebbero del tutto evitare o addirittura sopprimere con SuperPoteri Mentali.

E dopo aver sperimentato su me stesso gran parte degli Antagonisti dei SuperPoteri che mi hanno indotto in uno stato costante di insoddisfazione e soprattutto di vivere la corsa in modo frustrante e sofferente ho deciso di emulare l’atteggiamento spavaldo ed esaltante naturale di un tempo “condizionando” la mente con SuperPoteri volti a sconfiggere i malefici degli antagonisti.

E quindi combattere e azzerare ansia, conteggi, sofferenza, rinuncia, assuefazione, emulazione, caciara, dogmi, placebo e ogni altro sintomo che possa danneggiare lo stato fisico e mentale di un “Front Runner” che, sicuramente non corre più in testa alla gara, ma sicuramente si pone in testa ad ogni atteggiamento negativo e lo lascia alle spalle!

E quali sono questi SuperPoteri? Come si sviluppano? Come si applicano?

Beh, chi partecipa ai miei allenamenti e alle mie preparazioni alle gare se li sente ripetere e a volte urlare ogni volta.

Ma ovviamente non è subito tutto comprensibile, il messaggio parte ma non sempre arriva alla destinazione… fino a che arriva un giorno dove finalmente si riesce a mettere in pratica e allora si capisce completamente.

L’aspetto più divertente per me è quando un mio Atleta mi racconta di aver “scoperto” un nuovo modo di affrontare la corsa, che la rende più agevole… e poi mi parla di tecniche che avrò ripetuto 100 volte???

Questo avviene appunto perché si capisce realmente quando un argomento lo facciamo nostro!

Ma io non smetto di suggerire metodologie per motivare, m soprattutto per migliorare sotto ogni aspetto la propria condizione, la preparazione e soprattutto l’approccio mentale alla corsa.

Ai miei tempi il libro che “andava di moda” era:” Correre è bello”.

Io non l’ho mai letto, mi è bastato condividere il titolo…

Io parto da un assioma:” Non ci sono regole”!

Non c’è un modo che assicuri il successo in una performance sportiva! Esistesse sarebbe sicuramente un business assoluto per chi lo potesse proporre.

Come si fa ad assicurare una prestazione in termini di tempo in una Maratona?

Ed in una mezza Maratona? E in una 10 chilometri?

In una gara in pista? Nella velocità poi?

Non ci sono regole ovviamente, e soprattutto non c’è niente di più inutile di correre chilometri inutili!

Ci si puo’ allenare ad andare piano? A cosa serve?

C’è però la possibilità di imparare ad usare i SuperPoteri Mentali, ovvero quelle tecniche che aiutano fortemente l’atteggiamento, le motivazioni e preparano ad eseguire una prestazione sicuramente soddisfacente!

L’azione più semplice da fare è non applicare affatto, in nessun modo, tutte le attività “antagoniste” citate precedentemente!

Istruire la mente instradando i pensieri, alimentando la fiducia e anche quel pizzico di follia indispensabile nelle grandi imprese.

Abbiamo detto cosa assolutamente “non fare”, ora vediamo come si mette in pratica:

  • Nessun conteggio alla rovescia, nessuna invasione dei social di questi numeri al negativo prima dell’evento che fanno salire l’ansia, le aspettative, l’angoscia… ma anzi non pensare affatto fino all’ultimo istante a cosa ci aspetta alla partenza, e quando siamo la’, giochiamoci al meglio tutto quello che abbiamo. E quando siamo partiti? Nessun conteggio di metri o chilometri!!! Ne ho fatti 3, ne mancano 7, ma ne reggo al massimo 2 e giù con le frustrazioni!!!  Segmentare! È questo il modo, si divide l’intero in frazioni minime e si portano tutte a compimento nel migliore dei modi, stabilendo per ognuna un valore minimo e massimo e cercare di stare sempre “dentro”! Ad ogni segmento si azzera tutto… e si ricomincia!
  • Una Maratona? Si divide in tanti 5km, che poi sono più o meno dove sono i ristori. Ad ogni ristoro si fa il piano di quel che offre l’organizzazione, si azzera tutto e si parte per il successivo segmento!
  • Ogni prestazione deve essere un modo per misurare i propri limiti “attuali” e provare a spostarli un po’ più in là. È una gratificazione personale, è momento di confronto, e se per qualsiasi motivo va male, sarà una buona esperienza per crescere. Attuali è un tempo che può durare un mese, un trimestre, un anno, ma non può essere per sempre, non si può sempre stare nello stesso “limite”!
  • L’allenamento non è la gara e nenche il contrario, una gara non può essere mai un allenamento, al massimo può essere allenante. Ogni allenamento vale 1! Un allenamento fatto bene non cambia la preparazione, un allenamento fatto male è un’esperienza, insegna qualcosa, sbagliano si impara!
  • Il Divertimento non deve mancare mai!!! Ma non deve diventare masochismo, deve essere un reale divertimento. Correre in gruppo, motivarsi con il treno, provare a prendere treni veloci ogni tanto er misurarsi con i propri limiti, ma anche prendere treni più lenti per apprezzare ogni istante di corsa e “sentire” al meglio il proprio corpo. In questo aiuta molto avere un gruppo di allenamento.
  • Insistere sullo stile di corsa. Correre bene è fondamentale per dare sempre impulsi positivi alla mente, essere sempre padroni della situazione, gestire e non subire. Non serve a nulla trascinarsi su infiniti lungofiume sbagliando postura e appoggio per stanchezza e aumentare la probabilità di infortunio. La corsa deve essere sempre un Ritmo armonico, la giusta modulazione dell’ampiezza e della frequenza a seconda della distanza percorsa e delle fasi di prestazione. Bisogna gestire la respirazione e tutte le catene muscolari che contribuiscono a perfezionare il gesto atletico.
  • Il messaggio che deve essere trasmesso al cervello deve essere sempre positivo! Quindi evitare frasi negative “non ce la faccio”, “sono stanco”, “mi fa male qua…”, “quanto manca”, e via con le scuse… di cui abbiamo già parlato abbondantemente. Sempre postura del corpo dominante e mai dominata (mani ai fianchi, schiena bassa …)

E poi ci sono i SuperPoteri Mentali da utilizzare in gara per gestire i momenti critici, le salite impervie, le diverse fasi (partenza, parte centrale, parte finale). Ogni istante deve volgere al giusto atteggiamento mentale per ottemperare al gesto fisico tonico e dinamico. Osare quando siamo in condizione mettendo energia e spinta alla fase di corsa e Tenere quando siamo in debito, per non gettare al vento quanto buono fatto fino ad ora e portare a termine la prestazione limitando al massimo i danni.

Mantenendo alla base gioia e divertimento, perché la passione sia sempre nel giusto percorso di crescita che conduce alla soddisfazione.

Correre è bello, ma ancora più bello è partecipare attivamente con passione e divertimento ad ogni allenamento e ogni allenamento deve essere una proiezione della performance per portare in un tempo ridotto la mente ad allenarsi a gestire e superare ogni difficoltà trasformandola in motivazione!

Quando il processo di cambiamento è stato intrapreso tutto sarà molto più chiaro e ognuno potrà sviluppare personalissimi metodi di autodifesa per la propria mente per godersi ogni metro di corsa e perché no di salto o di lancio… perché l’Atletica Leggera è fatta di corse e concorsi e ognuno può trovare un contesto dove esprimersi al meglio.

Quando si acquisiscono i SuperPoteri della mente non si è più alla ricerca costante di certezze, di pozioni magiche… si raggiunge la consapevolezza delle proprie possbilità, si vedono delineati i propri limiti e si intraprende la strada, la più corretta, per superarli!

Attenzione all’ossessione, al legame tossico con la prestazione a tutti i costi, ma affidarsi ad un processo naturale, la continuità degli allenamenti, sperimentare, osare e poi… si arriva là, alla prestazione che sembrava impossibile e che invece è solo una inevitabile conseguenza!

Serenità, piacere di confrontarsi con il proprio io che cambia, e fare bene attenzione che una buona prestazione non è solamente un tempo inferiore, ma l’insieme di tutte le componenti mentali e fisiche messe in atto.

Evitare di giudicare gli altri e soprattutto evitare di giudicare sé stessi, affidarsi a chi, esperto e navigato, sa in che punto collocare una prestazione, un sopra o un sotto al livello di condizione e trarre i dovuti spunti per modificare l’allenamento e la preparazione in genere.

Vivere ogni allenamento ed ogni gara come una opportunità per imparare qualcosa di nuovo, per fare esperienza, per condividere insieme agli altri momenti speciali, carichi di energia. Le sessioni di allenamento non devono essere mai uno sfogo, un modo per reprimere malessere della vita, lo sport non risolve nessun problema ma offre sicuramente un modo migliore per affrontarlo.

Diffidare delle energie “esterne”, delle scarpe “rimbalzanti”, dei “santoni” da tastiera… ma individuare la propria identità, capire bene dove collocarsi in termini di Ritmo Naturale e lavorare molto sullo stato mentale per affrontare le prestazioni.

Sono arrivato al traguardo della Roma Ostia in un tempo alto ma comunque dignitoso, senza una preparazione non perché sono Forrest, non perché sono “strutturaro”, non perché ho esperienza, ma perché ho messo in pratica tutti, ma proprio tutti i SuperPoteri Mentali che ho potuto acquisire in questi anni dove non sono più in gradi di avere quelli Naturali.

Nei nostri allenamenti trattiamo quotidianamente metodi per acquisire SuperPoteri, chi si allena con me è importante che inizi ad accogliere il messaggio e chi non si allena cone me potrebbe iniziare a venire per sperimentare…

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