Ritorna “La corsa di Miguel”

Alessia

Un ritorno alla normalità

Premessa

La corsa di Miguel torna a diventare la prima gara veloce dell’anno, si ricolloca nella sua data classica e riporta l’entusiasmo che il Covid aveva spazzato via!

Ma a differenza di altre stagioni normali, questa volta, la Corsa di Miguel non può essere un obiettivo, ma un passaggio per una preparazione atletica che un pò per tutti ha subito più di una pausa.

Ci si appresta quindi a correre questa meravigliosa manifestazione con il giusto spirito e soprattutto la giusta mentalità, umiltà e voglia di mettersi in gioco per verificare a che punto siamo e soprattutto dove possiamo arrivare.

Sarebbe un errore confrontare questa edizione con la precedente che si è corsa ad Aprile!

Ad Aprile la condizione è molto avanti, la temperatura è mite, ci sono tutte altre condizioni sia climatiche che di forma che incidono in modo considerevole sulla prestazione

Poi ci sono coloro che stanno agli inizi della preparazione per una mezza o per la Maratona, il che condiziona fortemente sul Ritmo e sulle aspettative.

Quindi la cosa migliore, per tutti, è per prima cosa mettersi in gioco, fare un test “stagionale” per misurarsi in modo coerente con l’attuale preparazione e godersi al meglio Roma, la manifestazione e correre al meglio, possibilmente a Ritmo continuo, senza alti e bassi ma una corsa costante dall’inizio alla fine, con implicita partenza un po’ allegra per guadagnare posizioni e volata finale per onorare lo Stadio Olimpico!

Nessuna ansia, non si dovrebbe avere mai, tanto meno in questa gara, ma tanto divertimento, concentrazione e determinazione

Un bel giro per i ponti, il punto della situazione a Ponte Milvio a meta’ gara e poi distribuzione delle energie fisiche e soprattutto mentali per arrivare al traguardo nella migliore delle condizioni.

Quest’anno, non so per quale motivo ma lo posso dedurre, non si è fatto nessun riferimento a Miguel e la sua storia, e questo sinceramente mi ha molto deluso.

Ho visto un aspetto molto più commerciale e meno storico, si partecipa a questa gara per rinnovare il desiderio di libertà di cui Miguel ne è l’emblema e questo non è stato mai citato, o almeno io non ho mai sentito riferimenti per Miguel Benancio  Sanchez e la sua vita.

Poco male, spero che ogni partecipante, nel suo cuore, abbia rivolto un pensiero a lui e a tutti coloro a cui e’ stata privata la libertà di pensare e soprattutto di vivere!

Prima della Gara

Se qualcuno non lo avesse ancora saputo, alle 09:00 la fotoooooooooooooooo!!

Lo avro’ ripetuto almeno 3000 volte, ma essendo arrivato alle 07:20 ai gazebo della Podistica Solidarietà ho potuto avvisare, ad uno ad uno, gli Orange mano a mano arrivavano.

i belli
Arrivani i belli

occhiali
Gli occhiali più Fashion della Miguel

Tanti Orange, non tantissimi, ma comunque oltre 300, che grazie alla macchina perfetta della nostra società, sono stati supportati in ogni passaggio dell’iscrizione ed hanno avuto il loro pettorale, corrispondente alla propria onda, senza muovere nemmeno un dito oltre quello che serve per cliccare sull’iscrizione!

Forse mettere i gazebo cosi vicini nella strettoia non è stata una bellissima idea, era molto meglio la consueta distrubuzione nell’anello esterno dell’impianto Pietro Mennea, ma ci sara’ stato un valido motivo e questa “pressione” umana contribuisce a scaldarci un pò, visto il clima freddo che in questi giorni ghiaccia le ossa di chi vive a Roma

E’ tutto un saluto continuo e un grande piacere di rivedere runner della mia società ma anche di altre società che in questi ultimi tempi avevo perso un pò di vista

Consegnato il pettorale a tutti, depositate le borse nei gazebo si può andare a scattare al tradizionale foto pre-gara.

Al mio urlo , per la Podistica : Hip Hip … Urrà il Mennea esplode!!!

Aggiungo anche un per Miguel Hip Hip Urrà, perchè il ricordo mantiene vivi!

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Il popolo Orange alla Corsa di Miguel

Riscaldamento

Dopo la foto chi vuole mi segue e facciamo qualche giro sulla pista, su quello che è uno dei nostri impianti di allenamento, dove ci sentiamo a casa! Non facciamo il consueto riscaldamento da gara veloce, ma ci limitiamo a muovere un pò i muscoli per evitare di arrivare alla partenza freddi e rischiare infortuni.

Nelle gare con partenze ad onde il riscaldamento è praticamente pleonastico, in quanto ci saranno sicuramente 10′ di sosta all’interno della griglia prima della partenza, il che vanifica il movimento fatto, in ogni caso è bene eseguire almeno un po’ di corsa e qualche allungo per effettuare la partenza leggermente accelerata volta a guadagnare posizioni più comode per correre.

Il consiglio è sempre seguire il coach che in griglia supera meglio che in gara e parte sempre molto, molto più avanti…

Partenza

Ormai la curva a gomito non c’è più! Su questo l’organizzazione ha preso atto della della pericolosità già da qualche edizione e si partirà dritti per dritti verso ponte della musica.

Molti (i soliti furboni) scavalcano le grate e si posizionano in griglie clandestine, io non seguo questo esempio, perchè preferisco usare le mie tecniche lecite per avanzare, senza scorciatoie…

Faccio qualche movimento prima che ci si impacchetti tutti come sardine in attesa del conto alla rovescia.

Eccolo: 10, 9,… 3,2,1 Via!

Qualche passo lento per smaltire la folla avanti e si inizia a correre “lappando” dal rilevatore che si sorpassa dopo qualche metro

La Gara

Avevo suggerito di partire abbastanza veloce per prendere posizioni e poi, dopo 500mt circa prendere una velocita’ di crociera da tenere per più tempo possibile…

Per quelli come me che hanno la testa “giovane” e il corpo vecchio non è facile capire quale sia la velocità giusta nella gara corrente. Non c’è mai una velocita’ giusta assoluta, anche la stessa gara, come in questo caso, la Corsa di Miguel, in periodi diversi, non puo’ essere affrontata nello stesso modo!

Anche se le sensazioni sono ottime, la velocità è “esagerata”… ma prima che metto la “testa a posto” passa almeno un chilometro!

Me lo dico e me lo ripeto che pagherò amaramente questa partenza “scellerata” ma solo cosi si capisce fino in fondo a che punto siamo con la preparazione. Ci sarà un momento che tutto questa tracotanza si trasformerà in tragedia… e allora bisognerà tenere, fino alla fine!

Eppure il check che faccio ogni “chilometro circa” risponde sempre con esito positivo. Sto bene, fiato da vendere e gambe che tengono. Unico disappunto è l’aspettare una discesa che non arriva mai. Dopo aver girato dalla parte opposta del Tevere, e aver percorso un falsopiano in salita… mi aspettavo il corrispondente in discesa, e invece no!

L’esperienza mi dice allora che stiamo “perdendo i colpi”… sta per arrivare il crollo e allora la cosa migliore à distrarsi, portare la mente altrove dai pensieri distruttivi.

Mi propongo come obiettivo “iniziale” il giro di boa, Ponte Milvio, dove ci si troverà intorno al quinto chilometro. Penso, da quel punto si va verso il traguardo!

Mi passa uno grosso, dal fisico e dall’aspetto mi sembra Rosolino e mi dico… ammazza, so’ diventato proprio una pippa!

Al ristoro, anche se non ne sento il bisogno, bevo mezzo bicchiere d’acqua… che fa sempre bene, non tanto per questa gara, ma per gli allenamenti futuri…

Appena prendo la ciclabile… finisco i buoni propositi e salgono i cattivi pensieri!

A me non è mai piaciuta la ciclabile del lungotevere, quando ho fatto qualche lunghetto da queste parti e’ stato proprio per allenare la mente al peggio…

Mi godo il tratto in discesa e poi mi gioco tutti (o quasi) i metodi per allontanare dalla testa la difficolta’ del momento! Mi piacerebbe molto essere di esempio ora per tutti i miei atleti, dimostrare a loro che si può tenere, senza crollare, senza perdere toppi secondi/chilometro.

Non che stia in questo momento facendo un ottimo lavoro, anzi, ma piuttosto che trascinare il corpo, lo sto facendo correre.

E quindi impostiamo al meglio lo stile di corsa: alziamo un po’ le ginocchia, usiamo le braccia, ferme le spalle…

Quando il momento si fa duro…

Attenzione c’e’ il fotografo, mai far trapelare le difficoltà che stai vivendo! Punto il dito e saluto un po’ coatto, come per dire, vi controllo tutti, so che stiamo tutti soffrendo in questo punto ma se mettiamo in pratica le tecniche si porta a casa al meglio (delle attuali possibilità) questa gara!

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Quando il gioco si fa duro…

Il freddo polare ha lasciato il posto ad un timido ma caldo Sole, almeno per l’equipaggiamento che indosso… e allora si inizia uno strip di guanti, scaldacollo e cappellino, riposti tutti dentro i pantaloncini… prossimo obiettivo la salita che porta fuori la ciclabile…

Oltre a togliere alcuni accessori, nascondo anche l’orologio, da qui in poi si va a sensazione!

Ci sono alcuni sorpassi di gente che va molto forte, neanche li calcolo, o stanno facendo un progressivo, oppure sono partiti molto dietro e stanno cercando di recuperare il tempo perduto.

Osservo con piacere che hanno rifatto dei tratti di manto della ciclabile e provo a sfruttarne la consistenza rimbalzando al meglio… per andare a risparmio energetico.

Ecco finalmente la salita che porta sulla strada, certo è bella ripida e spezza il ritmo, la corro muovendo al massimo le braccia che mi portano in cima con passi corti e rapidi… beh rapidi, diciamo non cosi lenti!

Percorsa l’inversione a U mi sento dire: “Forrest portami fino all’arrivo“!

Mi verrebbe da rispondere:” E chi me ce porta a me!!?!?” Ma io sono Forrest e non posso deludere! Ci allenavamo insieme nel 2010/2011 alle Terme di Caracalla… come dire di no?

Cosi trasformo questa richiesta in motivazione e provo a fare quello che in questo momento mi risce meglio: la locomotiva del treno.

Tratto Finale

Entriamo nel Foro Italico e si corre nella storia, calpestando nomi di atleti che si sono fregiati di gesta olimpiche!

Leggo per distrarmi e seguo il serpendone che disegna insidiosi tornanti. Dopo chilometri di rettilinei si eseguono numerosi cambi di direzione, molto pericolosi per le articolazioni, quindi cerco di prendere traiettorie favorevoli, che non fanno perdere il ritmo e che preservano da possibili infortuni

Nell’uscire dai gironi danteschi per imboccare finalmente viale del Gladiatori che porta verso l’Olimpico… mi imbatto in un runner corpulanto che sta molto, ma molto peggio di me. Ci infila in un sorpasso brillante una signora con capelli grigi e sicuramente un’età superiore alla nostra, lui la conosce e la saluta e le chiede ansimando: “Come stai”? Lei, senza neanche un mininimo di fiatone risponde allegramente:”benissimo”!!!

Nessuno di noi due ha parlato ma sono certo che abbiamo pensato la stessa frase, che ovviamente non si puo’ ripetere!

Appena entrato sul rettilineo finale penso solo a correre nel migliore modo possibile, nessuna volata, almeno per ora. Non si vede ancora il cartellone dell’ultimo chilometro… ma dove lo trovano un chilometro da qua all’arrivo?

Arrivo all’Olimpico

… Altri giri e giretti e si imbocca il tunnel di Maratona!

Neanche qua scatta la volata… a cosa servirebbe? Una volata lunga ammetterebbe che non ho dato tutto durante la gara, e invece, questa volta, credo di aver dato tutto e anche di più di quel che avevo, onorando al meglio Miguel  e non solo, anche chi ha motivato questa mia impossibile galoppata (non sto qua ad elencare perche’ non avrei assolutamente dovuto correre questa gara…)

Ma entrato nello Stadio Olimpico è inevitabile farsi un 200mt di volata fino alla fine, puntare qualcuno e superarlo nella curva e poi arrivare solo al rettilineo per essere immortalato dai fotografi, baciare la fede gioire al gonfiabile, correndo fino al primo rilevatore del tempo.

Quest’anno (cosi come nella Corsa dei Santi) c’era anche un gonfiabile preliminare, sicuramente uno sponsor, che non deve mai trarre in inganno. Si corre fino al traguardo!

Le Prestazioni

Atleta

Tempo

Media/km

Marian 40’16” 4’08”
Forrest 44’40” 4’33”
Tizio 44’41” 4’35”
Ema 45’42” 4’42”
AndreaR 44’47” 4’42”
Zachi 46’44” 4’49”
Pitbull 48’23” 4’50”
Eli 50’59” 5’09”
Ubba 51’02” 5’10”
Ros 52’40” 5’26”
Dany 52’46” 5’26”
Candy 53’01” 5’27”
Paola 53’05” 5’27”
superMario 53’55” 5’29”
Lory 54’55” 5’32”
Silvia (*) 55’50” 5’38”
Alessia (*) 56’57” 5’41”
Gerry 57’18” 5’42”
Bruno 57’45” 5’45”
Cri    
Duca    
Bruchino 1h09’22” 7’00”

Menzione speciale

In questa edizione della corsa di Miguel è stato dato molto spazio alle jolette, una bellissima iniziativa che permette di partecipare alla manifestazione anche chi non può direttamente correre. 

Alessia e Silvia hanno aderito per essere accompagnatori  e noi siamo tutti profondamente orgogliosi di loro!

Dopo la gara

Arrivato, consapevole che del ForreSteam prima di me c’è solo Marian, se non altro perchè io sono partito più avanti, mi fermo ad aspettare i miei atleti e salutando e incoraggiando un pò tutti gli arrivati con un’attenzione particolare ai runners della Podistica Solidarietà

Marian
Marian anche oggi ha fatto una prestazione TOP
woman
Aspettando Lorena…

Dopo aver salutato tutti o quasi.. mi incammino verso i gazebo e mi accrgo che non ho ritirato la medaglia!!! (e non sono il solo!)

Si torna indietro allora, perchè la medaglia è sempre un bel ricordo, anche se non so più dove e come riporle.

Un bel the’ caldo è cio’ che ci voleva proprio, desisto a mangiare mentre c’è chi fa incetta di merendine.

Al gazebo si parla di prestazioni, di tempi… e la Miguel passa in archivio non dopo aver analizzato chilometro dopo chilometro come è stata affrontata, dove si è osato, dove si è tenuto e come si può migliorare.

 

mica
Mica al servizio d’ordine

Un po’ di storia…

Nel 1976, in seguito a un colpo di stato, prende il potere il comandante dell’esercito argentino Jorge Videla: sospesa la costituzione, le libertà civili e sindacali, oltre 30mila persone scompaiono nel nulla. Sono i “desaparecidos”.
 I ragazzi vengono arrestati, torturati, a volte rilasciati alle famiglie ma nella maggior parte dei casi segretamente uccisi senza lasciare tracce.
Tra questi ragazzi vi è anche  Miguel Benancio  Sanchez, podista e poeta argentino, venne rapito da un commando paramilitare, il 9 gennaio del 1978.

Miguel si Si allenava di mattina presto e alla sera tardi con il tecnico Osvaldo Suarez, mitico personaggio che aveva vinto tre volte la Corrida di San Silvestro.
In sua memoria proprio dal 9 Gennaio del 2000 si corre una manifestazione podistica denominata: “La corsa di Miguel“, una 10km che è andata sempre più affermandosi in partecipazione tanto da superare (prima della pandemia) i 10.000 partecipanti.

La poesia…

Per te che sai di freddo,
di calore
di trionfi e di sconfitte
che no non lo sono.
Per te che hai il corpo sano,
l’anima larga e il tuo cuore grande.
Per te che hai molti amici,
molti nonni,
l’allegria adulta,
il cuore dei bambini.
Per te che non sai né di gelo nè di sole,
né di pioggia né di rancori.
Per te atleta,
che traversasti paesini e città,
unendo stati nel tuo andare,
per te atleta,
che disprezzi la guerra e sogni la PACE

Concludendo

Come ogni gara che non è di 10km ma di 9.700mt e spicci, le medie/km non sono coerenti ma non sono certo le medie che fanno un buono o un cattivo atlete. Si devono lasciare i commenti di questi elementi ai superficiali e a chi non sa che correre non è solo tempo e prestazione, ma anche consapevolezza, gestione del ritmo, stile di corsa, capacità di affrontare le difficoltà, motivazioni… insomma metafora della Vita!

Le emozioni del ForresTeam

Questa sezione e’ sempre in work in progress… i resoconti degli atleti arrivano alla spicciolata, specialmente dopo che viene pubblicato l’articolo, quindi state connessi che potrebbero arrivarne altri…

Zachi

La mia Miguel aveva il fantasmino della precedente gara, con annesso svenimento al traguardo.

Non volevo ripetere una mala gestione, ma il mio intento era fare una bella gara gestita con consapevolezza, senza pensare al tempo. 

Ho cercato di tenere il ritmo e cercare di velocizzare appena mi sentivo libera di testa.

Sono contenta della mia gara, secondo me l’ho gestita bene andando in piccola progressione. Non era tempo di fare tempi oggi, ma gestire, tenere e godermi una bella giornata. Devo imparare a bere in gara.. è sempre lì il momento che perdo un po’ troppi secondi 😊
Per la cronaca, per la prima volta all’arrivo ho avuto un conato di vomito 😁Sarà un buon segno? Bhoo

Bruchino

Ho sempre in mente la frase del coach :’correre è un privilegio ‘ .

È la spinta a preparare la borsa con il cambio , ad iniziare un allenamento, ad ‘osare’ di più .

L’ultima volta l’avevo ‘corsa’ : ero felice per il mio piccolo traguardo. Stavolta ricomincio camminando ma non per ‘guardare le vetrine ‘ ,infatti mi dico ‘spigni co’ ‘ste braccia’ .

Vedo intorno a me tante persone che sono tornate , le cui storie hanno tutte un valore . Vedo passare i ragazzi che accompagnano gli ipovedenti , quelli che spingono le joelette . Sono felice di essere li ,di avervi rivisto , di avervi abbracciato perché correre è un privilegio.

Alessia

La corsa di miguel è uno degli eventi più partecipati e sentiti.

Di solito è una delle occasioni migliori per provare il PB, quest’anno però non ho resisto al richiamo di Sod Italia per accompagnare con la joelette un bambino meraviglioso, Carletto il cui desiderio era entrare allo stadio olimpico.

Sod è un’associazione che permette di correre con l’aiuto delle joelette chi è meno fortunato. Per questo non ho saputo dire di no a questa proposta e mi sono offerta per far parte degli accompagnatori di Carletto.

Mai come in questa occasione mi sono goduto il percorso della gara. Le joelette partivano in fondo quindi ci siamo ritrovati a superare dalle retrovie invitando tutti a fare il tifo per Carletto.

L’entrata allo stadio olimpico ha sempre comunque il suo fascino.

L’arrivo tutti insieme è stato emozionante e vedere gli occhi lucidi di Carletto all’arrivo vale quanto un Pb.

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