Race for the Children

La Partenza!
La Partenza!

 

Ci sono gare “normali” e gare speciali!

Molte gare a cui partecipo hanno finalità umanitarie, ma quando ci sono i “bambini” coinvolti, l’emozione levita ai massimi livelli. Non c’è molta partecipazione, e questo mi spiace, peggio per chi ha deciso di correre altrove e si è perso una gara avvincente dall’inizio alla fine!

Lo scorso anno partii con il mio solito fare da “kamikaze” … quest’anno ho intenzione di gestire diversamente la gara,e lo dico a tutti di partire cauti … e sopratutto lo dico a me stesso!

E’ strano come una gara identificabile come un lunghissimo “Cross” che non presenta grosse variazioni di altimetria, risulti alla fine cosi dura !!!

Per fortuna, noi del ForresTeam arriviamo a queste gare “ben potenziati” e reagiamo ben dal punto di vista muscolare, poi magari qualcuno mi smentirà!!

Ci scaldiamo in gruppo, almeno quelli che ci sono uniti hanno potuto ammirare un percorso “turistico” tra le vie di Montesacro, con tanto di guida!!!

Poi con piccolo ritardo tutti allineati alla partenza per lo start!

Al via la grandissima Marisa Masullo, che oggi compie anche gli anni!!! E’ bello incontrare in queste manifestazioni atleti che hanno fatto la storia dell’Atletica Italiana.

Oggi è presente la coppia Orange più forte in assoluto, ma non solo tra la Podistica Solidarietà, penso che se si organizzasse una gara di “coppia” sarebbero i sicuri vincitori!!!

Vengo da una settimana “esaltante”, in allenamento ho avuto buone sensazioni, sto a dieta e seppur non abbia perso neanche un etto, mi sento piu’ leggero e il cronometro lo conferma! Vediamo come andrà oggi anche se, mi sento un ginocchio strano, come fosse “slegato” dai legamenti, per precauzione metto una fascia … vediamo come va. Si potrebbe pagare di potenziamento l’allenamento di Venerdi , ma anche questo è un Test … servono queste situazioni per migliorare!

Dopo aver suggerito a qualcuno di posizionarsi “meglio” alla partenza mi concentro e … parto!

Qualcuno pazzo scatenato peggio di me prende la testa della gara … urlo di “contenere” ma non mi sente è invasato … come lo capisco!!!

Io mi metto al mio passo, so che ci sarà da soffrire e molto e risparmio energie “vitali” nella seconda parte della gara. Ma questo non significa certo andare piano, sfrutto il tratto di cemento, l’unico che ci sarà nel percorso e lascio andare le gambe, fino all’ingresso del parco.

Qua i giochi sono praticamente fatti, ognuno ha la sua posizione, guadagnata nel prologo e prova  a tenerla piu’ tempo possibile.

Il sentiero è sterrato ma battuto, si corre bene, anche se al cronometro porta un gap di almeno 5″/km, in alcuni tratti anche 10″.

Ci sono Orange “baldanzosi” che passano sverniciando, ma non “abbocco” e tengo la mia andatura. Si è creato un GAP tra me e “quelli forti”, sto di nuovo in quel frammento di posizione che chiamo “under the Top”, e questo mi gratifica. Dopo tante (troppe) gare nelle retrovie si torna a respirare una posizione più consona.

Controllo il passo, il tempo … faccio un check per non perdere il ritmo, verificando ad ogni segnale chilometrico del garmin se il passo è adeguato. Ogni tanto, ma sporadicamente, qualcuno passa e aggancia l’altro gruppo, che è avanti a me di circa 30 metri.

Il percorso è regolare in questa prima fase, si corre bene se si mantiene il piede sulla parte “dura” del sentiero, si puo’ quasi provare ad ottenere l’effetto “back energy” , (inutile cercare in giro questo termine, me lo sto inventando ora …), ovvero la spinta che diamo al piede per avanzare il corpo, ci viene in parte restituita dal terreno per effetto rimbalzo. Per fare questo occorre spingere quasi a pieno piede, usando sia l’avampiede che parte del tallone …

Penso a questo e i chilometri scorrono. Appena si presenta un cambiamento, brusca salita, cambio repentino di direzione … insomma una causa che produce l’effetto di perdere il passo, mi concentro per recuperare la “prescelta” andatura e riprendere la corsa a ritmo! Importante tenere il ritmo in questo tipo di gare, si perde spesso il passo e si rischia di perdere in un solo chilometro tutto il vantaggio acquisito nei precedenti.

E’ importante quindi controllare il passo per portarlo subito a regime. Altro fattore determinante su questo terreno è lo stile di corsa. Pensiamoci!!!

Piu’ volte (almeno ogni 400 mt circa) mi sono chiesto :”Come sto correndo”? Come ho impostate le spalle? Le braccia? Tieni il ritmo, alterna le braccia, spingi con le gambe, respira bene! Ogni volta che ho fatto il check ho recuperato dai 5″ ai 10″ /km !!!

Appena perdi il passo , ci sono quei 15″ dove ti senti perso. Ce la farò a riprendere? E la mente (tapasciona) incita a rallentare, a contenere … sbagliato! Appena affiorano questi sintomi … reagiamo!!!

Tra questi pensieri, provando a scorgere ogni tanto il panorama … e gestendo la posizione nel mio trenino mi accorgo che siamo ad un terzo di gara. Sto ancora “bene”, ma questo è un pensiero che deve essere puntuale, non ci si deve mai adagiare … siamo solo all’inizio!

Il ristoro arriva nel momento giusto, afferro un bicchiere poi vedo che chi ho davanti ne prende due, e faccio altrettanto … bevo , mi bagno la testa, inizia a fare caldo … adoro il caldo, ma … bisogna affrontarlo con intelligenza, bere, bagnarsi … e caricarsi con l’energia del Sole!!!

Ci siamo, ecco il biscottone! Una grande circonferenza da percorrere che ci porta a tornare verso il traguardo. Qua si possono incrociare i battistrada. Scorgo uno dei nostri e lo incito, è appena staccato dai primi, pare in leggera sofferenza, ma in quel punto è normale! In questo giro è possibile osservare la propria posizione e quella di eventuali “competitor” . Sto ancora tenendo, quindi sono dietro … ma si avvicinano inesorabilmente!

Fino a questo punto mi sentivo un vincitore, ora sto mutando in perdente!!!

Da sempre affronto il tema motivazionale sostenendo che a qualsiasi livello risulta determinante. La fatica è solo uno stato mentale, una sofferenza che ci vince … e che invece dobbiamo combattere con ogni mezzo (lecito!).

Prima di voltarmi ero in ottima posizione e confidente dei miei mezzi, ora che ho visto che sto per essere sorpassato, mi inizio a sentire una vera schiappa!!!

Ecco che affiorano le tentazioni di “accontentarsi” … in fondo e’ un periodo difficile, stress lavorativo, fa caldo … il terreno non è il mio preferito … gne gne gne … e ancora gne!!!

Siamo solo a metà gara …chi mi ci porta alla fine? Ricordo che lo scorso anno c’erano delle salite impervie …come le affronterò!??! E poi in questo tratto si affonda sul prato morbido, perdo il passo … non ce la faccio!??!!?

Ma continuo a correre. Dietro di me qualcuno passa, guardo il garmin, sto rallentando vistosamente! Devo reagire!!!!

Come si fa in questi casi? Beh si distrae la mente, si pensa ad altro, si canta con la mente una canzone, si contano i passi  a gruppi di 8 … ci sono tanti sistemi per intervenire. Intanto i competitor sono piu’ vicini, ora sono a pochi passi. Sono la locomotiva di un treno che causa il mio temporaneo rallentamento subisce un cambiamento, mi passa un Runner con la maglia rossa. Mi incita, fa il “coach” … proprio con me!!? Bello de casa, chi te c’ha mandato? Mi istiga a seguirlo a non mollare … a tenere il suo passo. Questo mi sveglia dal torpore dei pensieri “dannati” e fa suonare la carica!!!

Lo sento parzialmente, perche’ non gli sto attaccato, ma ora per me è un riferimento importante! Passiamo di nuovo al ristoro e stavolta faccio il pieno, bevo,  mi bagno … mi rinfresco!

Il mio motivatore di giornata continua a fare cenni seguirlo, ma io ho parzialmente reagito alla crisi e per ora sto bene cosi a questo passo. Nel frattempo i miei competitor mi hanno raggiunto e sono in procinto di sorpassarmi. Inizia una gara tattica! Uno lo lascio passare, ha dimostrato fino ad oggi di essere superiore, e potrei soffrire troppo il volerlo tenere, l’altro lo lascio dietro e lo controllo.

Intanto penso a come reagire ulteriormente … non è difficile trovare la forza. Ho a cuore l’Associazione di malati di Ipertensione Polmonare, composta da persone che ogni giorno faticano a respirare normalmente, ho nel cuore tante situazioni difficili, alcune finite tragicamente altre con speranza di farcela … ma tutti combattono ogni giorno per strappare giorni ad un destino infame …e io ? Sto solo correndo, sto offrendo una prestazione sportiva, mi sto divertendo e penso che sto soffrendo????

Sciocchezze! Ora si corre, per me, ma soprattutto per loro!

Siamo fortunati ad essere qui … meritiamocelo! E allora accelero, inizio la tattica dell’elastico, del resto “lui” per essere qui ora ha faticato a cambiare andatura e se corro a “strappi” lo faccio stancare ulteriormente.

Non controllo piu’ il ritmo, tanto meno la distanza, ho il mio “coach” davanti come riferimento, e dietro … la bagarre che vuole fagocitarmi. Sto in mezzo e tengo il posto!

Il mio “competitor” paga lo strappo, si allontana, ma poi si fa sotto … non molla mai! E’ tenace! Io distratto dalla situazione controllo quelli avanti, preoccupato dai tanti tappi che affiorano nel percorso … tanti che hanno esagerato prima e stanno pagando ora! Li passo in tutti i modi, osando … non posso perdere questa nuova linfa che mi ha fatto reagire! Imposto le braccia per spingere al meglio … e gestisco la respirazione … è importante ora! Come un navigato pilota di formula 1 , lui prova a prendermi e passarmi ogni volta che si presenta la possibilità, ma io lo controllo con la coda dell’occhio e accelero ad ogni suo tentativo.

So bene che chi sta dietro è avvantaggiato nel finale, ma so anche che sono molto piu’ veloce, il suo forte sono le salite, i terreni impossibile, ma sulla volata finale … sull’asfalto me la gioco … sfruttando se non altro la mia “massa” !! Ci siamo. Abbiamo percorso l’ultimo serpentone e ora c’e’ la dirittura (ma quanto e’ lunga!?!!) finale. Il Garmin dice che stiamo quasi a 12 km, non ho potuto fare a meno di guardarlo … ma manca ancora un bel tratto, dove puo’ succedere di tutto … alcuni tappi mi spingono ad accelerare, sorpasso anche il mio ” motivatore di giornata” che mi guarda come per dire … e meno male che non ce la facevi piu’!!! Sento la voce del Presidente, la sento ancora lontana, ma penso che forse è colpa di “correnti d’aria” (non si muove una foglia) che direzione il suono altrove … dai che ci siamo … è partita la volata, anche se siamo ancora lontani … sto in progressione, ancora non al massimo della velocità, me la gioco sull’asfalto … vedo visi conosciuti, sorrido ai fotografi e faccio i miei gesti consueti … nonostante sia in volata! Riconosco il grandissimo Giacomo Crosa, che mi incita e reagisco accelerando!

Curva a elle e poi ecco il gonfiabile … vado al massimo … neanche mi volto, chi e’ avanti … se lo merita … e anche io mi merito questa posizione!!! Vado meglio dello scorso anno, che per quest’anno è una notizia!!!

Si è vero il pensiero è verso quella “cosa impossibile” … ma stiamo tornando …

Benvenuto alla “gare” ad un nostro Arancino, che nonostante i lunghissimi 12 km si è ben comportato, sfoggiando una volata finale degna del ForresTeam!!

Corro sempre con piacere questa gara “speciale”, molto allenante e ben organizzata. Complimenti a tutti, organizzatori, volontari e soprattutto al Progetto per cui e’ finalizzata. Ottimo il ristoro finale. Bravi!

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Dajeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

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One thought on “Race for the Children

  1. Qualcuno pazzo scatenato peggio di me prende la testa della gara … urlo di “contenere” ma non mi sente è invasato … come lo capisco!!!
    Ogni riferimento a fatti, persone o cose è puramente casuale XD, l’anno prossimo bisognerà trovare un nuovo “pazzo” che tenti di migliorare il primo Km a 3’23” XD.

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