Quasi due anni per arrivare ad Ostia…

gruppo arrivo

Premessa

Questa Roma Ostia arriva dopo una lunga, lunghissima attesa!

E’ stata praticamente la prima gara ad essere annullata dopo l’annuncio che ci recludeva tutti in casa per evitare la pandemia.

Si riparte praticamente da qui e non è affatto una passeggiata!

Da sempre ho considerato le mezze insignificanti… si dice che il giusto sta nel mezzo, ma un passionale come me o tutto o… niente! Si fanno gare per “preparare” altre gare… ma una gara è una gara, merita comunque una partecipazione dignitosa fornendo il meglio di cui si dispone!

Sbagliato, sbagliatissimo identificare il meglio con il Personal Best, quello è un valore messo per aumentare il numero di depressi che poi ricorrono ad “aiuti speciali”,  ormai sdoganati, per rincorrere il miraggio del personale.

Ogni stagione ha le sue aspettative e ogni gara ha la sua forbice dove far cadere la propria prestazione. E soprattutto chi giudica o meglio chi valuta e’ chi ne ha le competenze, chi conosce il percorso di un atleta e sa bene in che punto si trova attualmente.

Quindi ogni distanza ha la sua preparazione, la sua strategia, e il modo di interpretarla valutando le innumerevoli variabili che orbitano (stato psico-fisico, clima, altimetria, …)

Questa gara che da “qualche” decennio è una rinomata mezza Maratona, ma che da sempre è la corsa verso il “mare nostrum” ha sempre avuto interpretazioni contrastanti, amore/odio, divertimento/sofferenza…  si corre per tanti motivi ma questa volta il prevalente era tornare alla “normalità”!!!

Ma a prescindere quale sia la motivazione quello che conta e arrivare all’evento sereni e sicuri di stare nel giusto range  di tempo e ottenerlo. Nessuna emozioni, nessuna ansia, perché avere ansia? Una gara è il compimento di tanti allenamenti, di lavori duri, divertenti, aerobici, anaerobici, di salite e discese… di segmenti che messi insieme portano a compiere il percorso. Una gara DEVE essere quel qualcosa in più che gratifica e aggiunge esperienza per affrontare meglio la prossima!

Pre-Gara

Dopo questa premessa ci si aspetta da parte del coach una grande gara e invece io ormai sono nello stato mentale di dispensare consigli ed esperienza e di limitarmi nel “comfort zone”. Certo è un cattivo esempio ma è inevitabile dopo allenamenti svolti sotto-ritmo.

Quindi mi ero posto il mio obiettivo FACILE di correre intorno a 1h 45’, con il rammarico di perdere il pettorale “buono” ma magari la possibilità di scortare qualche mio atleta fino alla Rotonda.

Ma a sparigliare i piani ci ha pensato il “buon” Max con un inaspettato Bet the Time che solitamente io faccio per le mie Maratone. Indoviniamo il tempo del coach?? Metto in palio una bottiglia di Genziana…

E giù previsioni impegnative… e poi la fatidica frase: ”il coach non delude mai”!!!

Ecco che i piani cambiano ed entra il “tarlo” lo famo strano???

Ma continuo a vivere il mio momento di “comfort” evitando il riscaldamento per presenziare al cordone, tradizione Orange della Roma Ostia.

Qualcuno mi chiede: “a che ritmo la fai”? Rispondo un candido 4’40”/km se tutto va bene, del resto 4’40” è il ritmo che mediamente ho sposato in pista quando vado mediamente veloce in “brevi” distanze, quindi con sacrificio stoico lo posso/devo tenere in una mezza Maratona. Ora mi alleno con il gruppo “medium” che tento di far migliorare tirandolo nel mio treno.

Quando andiamo forte facciamo 27” per ogni 100mt (su distanze massimo di 800mt) per tenere una media di 4’30”/km… ma il 27” per qualcuno e’ ancora complicato da tenere.

Il nostro motto e’ osare e tenere e quindi… tocca’ tene’ al massimo!!!

Gara

La variabile in più di oggi è l’alzataccia. Si parte alle 08:00 e i camion lasciano la partenza alle 07:15 quindi ci si sveglia molto prima dell’alba!!!

Questa volta non ci sono i bus, siamo un po’ sparsi e il mio “appuntamento” con il ForresTeam e non solo è stato in gran parte deserto… eppure mi sembrava di esser stato chiaro!

Si parte ad onde, dallo stesso punto, cosi è più facile gestire gli assembramenti… Conto alla rovescia e via!!! La discesa è sempre una bella spinta, ma bisogna saper gestire poi alla fine della galoppata, altrimenti si rischia di scoppiare prima di uscire dall’eur!!!

Le due bionde (Svitlana e Angelina) scappano avanti sarà una gran bella gara la loro…

Io mi assesto ad un improbabile 4’30”/km che sarebbe il miglior ritmo per fare un mille… e gli altri 20??

Ma sto cosi bene che lo tengo, come dico sempre quando parti ad un ritmo lo devi tenere fino alla fine!! E la gara è gara, non si possono fare paragoni con nient’altro!!!

Ho tante dediche da fare per questa gara, per prima ai miei atleti che sono fermi ai box, poi per quei miei atleti che seppur incerottati si sono, con azzardo, buttati in questa avventura di correre fino al mare!!

C’è tanta gente che seguo tra gli associati all’AMIP e questa Roma Ostia e’ per Silvia V. che ultimamente non sta benissimo! Ci sono poi i miei angeli (Giorgia, Emanuele e Silvia) che mi accompagnano sempre in ogni corsa, insomma ho una bella responsabilità!!!

Esco dall’eur e sto ancora in spinta, di solito qua si esauriscono le velleità di fare il “tempone” ma stavolta, seppur stia correndo molto veloce per i miei ritmi attuali, sto molto bene!

Alla vigilia, da buon “tapascione” ho avuto diversi campanellini, un polpaccio che pizzicava e non poco e un dolore esagerato alla spalla che come gli altri millemila dolori che ho mi riprometto di far controllare e poi “passano per prescrizione”…

Il giorno prima ho fatto un bel “lavoretto” di giardinaggio rasando una siepe, ovviamente io non ero quello che si divertiva con la falciatrice manuale… ma ero colui che si piegava centinaia di volte per riempire 14 sacchi enormi!!!

Insomma se mi prende la crisi ho le giustificazioni per un bel “gne gne” e chi s’è visto s’è visto!!!!

Ecco questo è cio’ che in gara NON SI DEVE MAI FARE!!! Il cervello è infame, gia’ di suo ti tenta ammaliatore a lasciar stare, a fermarti… lasciar perdere!!! Poi se ci si aggiungono anche le attenuanti generiche il “crollo e’ inevitabile”!!!

E invece no, si pensa ad altro, si aspettano i ristori, vediamo cosa ci offre la “Duchessa” a questo giro. Quinto chilometro e c’è una bella bottiglia d’acqua. La prendo al terzo tavolo, mai il primo e mai l’ultimo… la stappo e giu’ 3/4 sorsi correndo. E’ ancora presto, il clima e’ “ideale” (per me fa freddo) quindi va bene cosi.

Non è la mia solita Roma Ostia dove sto un bel pò più avanti… ma ho comunque un intorno valido e riconosco chi e’ partito più avanti e sta arrancando e chi sta risalendo da dietro e mi offre un passaggio…

Si arriva al Decimo chilometro senza problemi, sui saliscendi applico le tattiche opportune e comunque aggredisco!

Nella salitella più impegnativa conto un 4 (1,2,3,4) prima con il sinistro e poi con il destro per bilanciare l’appoggio e salgo senza intoppi…

Al secondo ristoro si fa il check generale. Sarà per le calze elastiche ma il polpaccio sta a posto, nessun problema, nulla osta a tenere il ritmo!!! Bevo sempre alla bottiglia, qualche sorso in più del precedente, e vedo con sommo dispiacere unito a disprezzo che ci sono bustine di “droga” che molti ovviamente assumono e poi gettano in terra unendo maleducazione a doping!

Un runner scavalca il guard rail  e si imbosca… lo guardo male, ma non riesci a tenerla per un’oretta e mezza massimo??? Certo che se lo facesse uno dei miei…

Ecco la fantomatica salita del Presidente o del Camping che dir si voglia, uno spauracchio da esorcizzare prima possibile, è sicuramente lunga e impennata ma solo per un tratto poi prosegue con un falsopiano impegnativo ma percorribile.

Qua accuso un pò sul ritmo e salgo oltre i 5’/km ma penso sia accettabile.

Molti mi sorpassano, sicuramente sono allenati a tenere questo passo, io sono un intruso ma mi riprometto di riprenderli in discesa… e cosi avviene!

Pochi, pochissimi sanno gestire la discesa e mentre corro e svernicio decine di runner mi riprometto di fare qualche allenamento solo ed esclusivamente orientato a correre bene in discesa!

In discesa si deve recuperare fiato ma spingere al massimo della velocità “possibile”…

Il bello o il brutto dipende dalla mentalità con la quale si affronta la Roma Ostia è che si arriva al banner sventolante del chilometro e si intravede già il successivo!

iorido
sorridere sempre!

Se la mente è libera i chilometri si mangiano uno dopo l’altro… tanto che siamo già al 15esimo! Un altro ristoro sempre di acqua almeno per me, la massa prende le bustine come se servissero a qualcosa…

Sta per arrivare il tratto che più soffro da sempre, in tutte le gare ostiensi che inevitabilmente passano da qua… un falsopiano lungo quasi 3 km che oltre ad impegnare intensamente nasconde il mare.

L’effetto ottico infatti è la strada che in prospettiva si stringe e in salita mostra solo il cielo come sfondo… l’ultimo tratto sarà una bella discesa fino al traguardo.

Quest’anno niente biscotto si arriva diretti e si puo’ abbracciare quella meravigliosa distesa d’acqua che ci aspetta illuminata dai riflessi dei raggi solari che iniziano a scaldare l’aria.

Sto perdendo “colpi” mi sono piantato e non riesco piu’ a tenere il ritmo iniziale, la giostra del saliscendi ha scombinato l’andatura e ora sono salito di 10″/15″ km… succede, ma bisogna tenere  se ci si lascia andare si perde troppo, minuti che sono stati faticosamente rosicchiati all’inizio si possono disperdere penosamente in questo tratto.

E’ il momento di prendere un treno, ma tutti quelli che passano sono troppo veloci e mi spezzerebbero ancor piu’ il ritmo mandandomi in sofferenza…

ioCarla
Dedicata…

Devo fare da solo! Ma ho le mie motivazion e poi ci sono loro, i nostri amici speciali, che incitano e invitano a non mollare! Vedo Ubba e Carletta, anche la loro e’ una gara! Anche loro si sono alzati all’alba e sono arrivati qua chissa’ come e… stanno qui fermi per ore! Ammirevoli!!!

Vedo il Top e Max che sono un’iniezione di forza per tenere fino alla fine… manca poco ma ancora non è finita la salita… e loro spingono forte sulle mie gambe!

Intorno a me vedo facce provate, corse inguardabili, io corro fiero e tronfio, cerco di mantenere lo stile e soprattutto sfodero il miglior sorriso, ci siamo, tutto ora si calma come la tavola blu che ci aspetta…

C’è anche Raffaele che urla il piacere di vedermi e il piacere è reciproco, grande feeling tra noi cementato dall’amore per l’atletica leggera!!!

Un piccolo rammarico per non aver tenuto il ritmo iniziale fino alla fine, si poteva fare… ma sono contento di aver fatto vincere il premio a Scamarcione che ha sbagliato il mio tempo per 1 secondo!!!

 

Adesso il mio unico interesse è lo stesso che mi ha accompagnato per tutta la gara, sapere come è andata per i miei atleti e gioire dei loro successi e analizzare comunque le loro prestazioni per apportare gli adeguati correttivi.

post-Gara

La medaglia è molto bella, un po’ come tutti controllo nel pacco che ci sia e vado all’appuntamento che ho fissato per l’arrivo davanti al Venezia, ma scopro che ci sono tantissimi finisher che hanno avuto la mia stessa idea…

Ci vediamo e ci confrontiamo velocemente l’esperienza, mi piacerebbe leggere poi le emozioni vissute da tutti i partecipanti del gruppo, ma quel che più vorrei vedere sono i tempi ottenuti in ciascun chilometro per effettuare un’attenta analisi.

noi arrivo
le nostre medaglie!

Le emozioni degli atleti del ForresTeam

Carla

sofferente ma presente!

Si può correre incerottati?

No!!! Mai! Non si fa!!

Si pregiudica la guarigione, si compromette la riabilitazione… si, però… Ci sono gare come questa che ho “usato” come misura dei progressi, in quattro edizioni quattro salti di griglia e di onda fino ad un fantastico tempo 2019 che mi portava in prima onda, quella del mitico Cordone Orange! Che onore!

Aspettavo la mia quinta Roma Ostia 2020 con entusiasmo (e discreta forma!) poi….pandemie e un anno tremendo dal punto di vista delle sfighe personali. Quindi eccomi stamani con la sveglia alle 5.30, preparazione nulla e una tendinite maledetta, ma pronta per andare alla partenza. Lo stupore e i sorrisi di migliaia di runner che nel buio salgono dal laghetto in silenzio, qualche saluto da parte a parte della Colombo, poi l’alba, la fila ai camion per lasciare le borse (benedetti pulmann Podistica quanto ci siete mancati!), l’incontro con i ForresTeam, una foto per chi aveva decifrato le istruzioni sul luogo dell’appuntamento (evidentemente abbiamo bisogno di rudimenti di orienteering) e… è subito tempo di entrare in griglia, nel Cordone Orange!!!

Alle spalle il servizio d’ordine e i top che si scaldavano davanti!!!

Poi lo sparo e via! Strategia fare un po’ di corsa e un po’ di cammino, che il tendine di Achille è tremendo.

Entro in uno stato di grazia per 12km corsi dignitosamente (sempre a zero preparazione stavo) poi…muovo le dita dei piedi nelle scarpe e..bang.. stilettata del tendine. Che faccio? Proseguo!

In fondo sto più vicina ad Ostia che a Roma! Da li è stato un mix tra forza di volontà (in primis), ricordare che il dolore è uno stato mentale, usiamo le braccia (sono la cosa che ora mi fa male di più), respirazione (soffia nella cannuccia, Carla) e, soprattutto incoraggiamento di TUTTI gli Orange che mi hanno sorpassato incoraggiandomi a non mollare!!!

Ecco il traguardo, 9 km di tortura vera ma non ho camminato mai! (anche se so che qualcuno – uno a caso – dirà che chiamare corsa quel che facevo è proprio un azzardo!). Il tempo? E’ relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando (cit). Io ho fatto quel che faccio di solito: conto mentalmente, lo divido in parti piccole e lo dedico ai tanti che non possono proprio correre! Cordone Orange ci rivediamo tra cinque anni e neanche è detto…ma sono felice!

Eli

La felicità di Eli

Mega PB una media di 5:27 !!!

Un grazie al mio coach  per avermi preparata a vivere questi 21 km e spicci senza soffrirli, per i consigli e le urla durante gli allenamenti,un grazie ad Alessia Calcagnile per avermi urlato “Corriiiii” al 20esimo km perché provavo a mollare… e urlare al 20esimo equivale alla morte… cammino 21 mt sopra il cielo #xsolidsportlab

Giorgia

Comincio “a palla”.

Di corsa dal parcheggio a conca d’oro alla metro.

Metro lentissima.

Arrivo a eur fermi alle 7:12. Corro come una matta verso i camion convinta di dover correre fino al mare con la borsa addosso.

Arrivo al mio alle 7:17. Mollo tutto e finalmente mi rilasso un attimo.

Con l’altra Giorgia non ti abbiamo trovato boh!!!
Comunque parto con i tap runners (quale sono) e inizio bene  nonostante il dolore sempre presente nella parte di dietro della gamba. Dolore che con i km si sposta sul gluteo e poi zona lombare.

Non mi fermo al 5º. Bevo però un po’ d’acqua al 10º. Ora Siamo al 16º. Ho tenuto abbastanza bene anche la salita.

Ma a quel punto comincia dolore lancinante al fianco che si unisce al tutto. Quest’ultimo dura poco per fortuna ma appena passa inizia il 19º e lì muoio col fiato  o con le gambe che non reggono per cui mi sembra di non avere fiato. Non lo so.
Da allora ho avuto difficoltà nei successivi 2 km a scendere sotto i 6/km. Nell’ultimo km invece ce l’ho fatta.

Devo capire bene sta gamba che problemi mi da e quanto può essere bloccante anche a livello mentale. Per il resto non ho fatto PB (che è di 2:02 a Latina maggio scorso) ma ho tolto quasi 6’ dall’ultima RomaOstia corsa a marzo 2019.
Avevo fatto i 18 km domenica scorsa a ritmo gara che per me era 5:59 (ero piuttosto soddisfatta).

Oggi passo medio 5:57. Col dolore.

Soddisfattissima!

Giorgie
Le Giorgie

Nonna Giorgia

Fino a ieri non volevo gareggiare e sapevo che dentro di me anche avendo la consapevolezza di non essermi allenata molto…

Invece volevo farla…

nel 2020 feci a sorpresa il pettorale personalizzato con scritto nonna di Emma pensando di regalarle un bel tempo… Ma la gara non si disputó ed ora avevo la possibilità così alle 5.00 questa mattina mi sono alzata e ho detto che faccio? Ma sonp poco allenata.. Ma glielo avevo dedicato e l’immagine di lei grande che lo guardava pensando:”Pero’ non l’ha corsa”… Mi ha fatto riflettere!

La farò darò il massimo perchè  un domani Emma guarderà quel pettorale appeso e dirà l’ha corsa per me !!!

…E mentre nel 2019 ci metteva 2.39 quest’anno 2.25!!

Tutto  di un fiato pensando posso farcela mentre mi rimbombavano le tue parole aggredisci la salitaaa😘

Zachi

Zachi in spinta!

Croce e delizia

Sveglia all’alba, colazione e raccordo vuoto.
Roma è buia e ancora addormentata ma non sa che c’è un gruppo nutrito di runner, emozionato, che si sta preparando per condividere una passione che oggi porterà fino al mare.
La mattina ha un clima perfetto direi; non fa freddo e tra di noi c’è una bella atmosfera. Io mi sento davvero felice e per nulla preoccupata.
La prima volta che ho partecipato il mio obiettivo era arrivare senza morire; l’anno dopo era scendere sotto il muro delle 2 ore; questo anno invece era farla bene, darle la giusta importanza, soprattutto perchè ora corro con un allenatore e ho molte armi per affrontarla come si deve.
La mia gara comincia con molta attenzione per gestire bene tutto: emozione, respiro, andatura…

in poco tempo mi ritrovo con un bel ritmo gestibile, leggermente piu veloce del previsto ma che si può tenere.
Sono sola ma trovo un treno che fa al mio caso e mi aggancio con molta tranquillità.
Aspetto la famosa salita del Presidente; l’ho fatta già in passato, ma stavolta la strovo piu stronza del previsto… forse perchè da quando sono partita sto correndo con un nuovissimo fastidio
nell’incavo dietro al ginocchio sinistro (spuntato fuori senza motivo sabato sera mentre sono comodamente seduta sul divano. Bha!).
Cerco di riprendere il ritmo rallentato dalla salita, il mio treno oramai è avanti ma non fa nulla; respiro, gestisco una prima crisi e tiro avanti. Il dolore, che fino al 16° km mi ha fatto andare, si fa mano mano piu insistente
fino a farmi fermare piu di una volta; il ginocchio non si piega più e non sale piu.

Combatto i mostri nella mia testa, mi faccio mettere tantissimo ghiaccio e cerco di riprendermi; ma sono tremendamente in sofferenza.
Poi passo davanti a Max: la sua onda di energia mi da una spinta incredibile, che mi fa accelerare più che posso, nonostante tutto, nonostante il dolore oramai insopportabile.
Finisco nervosamente la mia mezza; certamente non volevo soffrirla cosi, anche se alla fine sono stata premiata da un buonissimo tempo, considerando quante volte mi sono fermata 🙂

Roby

Le spallate di Roby!

Decido di iscrivermi a questa gara all’ultimo ( strano , non lo faccio mai 🙄😂) ma purtroppo non posso programmare a lungo termine , la mia salute non me lo permette ; però ho voglia di correre , dopo tutto quello che c’è stato a causa del covid, ho voglia di tornare a sentirmi parte di questo mondo, a incrociare amici di corsa , a provare l’adrenalina di una corsa…

credo di non aver più corso una distanza maggiore ai 10 km , a parte una volta questa estate con marco novelli, che stava preparando la maratona e ci siamo fatti 18 km in giro per Roma , da almeno il 2018…

Come sempre , non riesco a seguire un programma di allenamento ( nonostante la gentilezza di Marco che me lo aveva inviato) e continuo ad andare a villa a fare km “ inutili “ che però a me servono eccome!

Ma eccoci alla data della Roma Ostia , metto la sveglia alle 5,50 incerta ancora se rinunciare all’ultimo momento , sono due giorni che non mi sento bene ho mal di gola un po’ di fiato corto e soprattutto mi sento molto debole, come potrò sostenere una gara di 21 km? Ma anche questo è un po’ da me , prendo un antinfiammatorio, faccio una colazione giusta ed esco.

Ad aspettarmi, un mio amico di sempre , una persona che stimo e a cui sono legata da fraterno affetto, Giorgio , anche lui in podistica , decide di fare la gara con me, ha un po’ di fastidì ad un piede e non può spingere troppo
Griglia di partenza incontro amici che non vedevo da troppo tempo, mi emoziono ripensando a come questo covid ci abbia allontanato dalle nostre cose… sono emozionata , parto in ultima griglia non avendo comunicato i miei tempi precedenti, ma non importa non sono qui per la gara della mia vita , sono qui per vivermela con gioia , sono felice ed orgogliosa della mia maglia orange , felice di poter correre portando con me tante persone incrociate nel mio percorso oncologico che purtroppo sono in altre dimensioni, ma anche per chi in questo momento non può per infortuni o problemi familiari…

Ecco lo start , si parte cerco spazi per non rimanere incastrata nel fiume di persone che ci sono, Giorgio mi lascia andare seguendomi , il percorso è leggermente diverso dal solito, il clima è ottimo e io inizio a dividere la gara di 5 km per volta, è una mia strategia per non sentire troppo il peso dei 21 km!

I primi 5 km mi faccio un po’ troppo trasportare e mi rendo conto che forse sto andando troppo veloce se voglio arrivare bene alla fine ma soprattutto se voglio arrivare!!! Nei secondi 5 km prendo un ritmo, ma avverto le gambe pesanti e ho dolore ai piedi ma sono abituata, non sarà questo di certo a fermarmi!

Dai 10 ai 15 km sono molto concentrata, la salita mi sembra non finire mai ma ho in mente il mio coach che dice passi corti, muovi bene le braccia correggi la postura… al sedicesimo km mi rendo conto che mi sto divertendo e che posso tentare ed aumentare un po’ il passo, al diciannovesimo Giorgio, sempre al mio fianco, mi ammonisce dicendomi “rallenta sei in salita scoppiamo all’arrivo così…” ma ormai le gambe vanno per conto loro.

Ventesimo km incrocio Max , Paolo Carla che fanno il tifo a bordo strada , sorrido e invio baci , subito dopo ecco Raffaele lo saluto felice ed invio un bacio anche a lui; che bello sentire tutto il loro affetto!

Ecco che vedo il mare, il cielo è di un azzurro da togliere il fiato e sembra quasi faccia un tutt’uno con il mare…

Respiro aria buona , Giorgio mi dice forza Roby andiamo a prenderci questa medaglia, arrivo al traguardo alzo gli occhi al cielo dedico le mie emozioni lassù ma anche al mio papà che compie gli anni proprio oggi!!!

Abbraccio Giorgio ed è fatta !

Non credevo di riuscire a chiuderla sotto le due ore, il mio corpo incredibile che mi sostiene sempre anche quando sono decisamente fuori forma!

Ringrazio la vita che mi sa dare ancora così tante emozioni…

Andrea (Flash)

La mia prima mezza Maratona!!!

È stata la mia prima Roma Ostia, anzi è stata ma mia prima vera gara da tesserato Fidal!
Erano anni che non assaporavo la sensazione di una gara, di una competizione anzi della Competizione piu importante a Roma, o forse lo era solo per me.
Comunque avevo ansia, angoscia, fermento, gioia, paura… tutte sensazioni contrastanti, la paura di non arrivare, di non riuscire ad esprimere quanto appresa nei pochi allenamenti con il mio fidato coach.
Avevo paura di quella salita detta del “Presidente” forse era piu una sfida con se stessi, di traguardi non raggiunti che ti portavano poi a illuderti di non riuscire a conquistare nemmeno quel traguardo, che poi era solo a metà del “cammin”. Di sfide perse o di contrasti rimandati.
Mi informavo, chiedevo, correvo… e poi tutte le volte mi chiedevo… chissà come sarà?!!?
L’avevo preparata nel 2020… poi la mattina della gara, oramai rimandata per questa assurda maledizione degna delle piu cattive streghe di Walt Disney, percorsi 20 km e mi fermai… non volevo che la prima gara fosse finta, senza un traguardo…
Ed eccomi ore 5.30 colazione, fette biscottate e tè, in cucina, vestito, con la mente che già cercava di immaginare il percorso. Ps solitamente la mia colazione da 30 anni è gocciole e caffellatte… ma per indicazioni del mio coach ho preferito evitare, meglio cosi veramente.
Ore 6.30 mi accoglie l’Eur pieno di gente, tutti con la stessa voglia, ricominciare a correre a confrontarsi con il proprio best e fare km
Io iniziavo a realizzare che era arrivato il momento di affrontare paure, pensieri, mostri, presidenti e amminstratori delegati… e portare a casa la prima mezza!


E cosi pronti via… i primi di 10 km sono avvolto da un fiume di bellissime sensazioni, cerco di capire il mio corpo, i segnali, ripasso la tecnica della corsa, mi passa la strada sotto le scarpe senza molte difficoltà, affronto la salita come mi era stato detto, passa veloce e con fiato e passo regolare, ora discesa e si vede il mare, ma non illuderti mi ha sempre detto un mio caro amico… e quindi via si ricomincia a correre…

Lungo il percorso è un continuo pensare alle braccia, al respiro al mento e fa piacere l’incitamento degli addetti ai lavori… poi eccolo il 18° km….un sospiro di sollievo, le gambe ci sono è il caso di aumentare e finire in “volata” questa meraviglia ed indimenticabile mezza!!!
Grazie Grazie grazie… ora iniziamo a fare i personal best!!!

Alessia

di corsa verso il P.B.!!!

8/3/2020 – 17/10/2021 Ci eravamo lasciati così.

Avremmo dovuto correre il giorno prima che le nostre vite cambiassero. Poterci essere oggi è un privilegio e un’emozione. E’ la gioia di incontrarci finalmente di nuovo per correre da Roma fino al mare.
La Roma Ostia è stata la mia prima gara, il mio ingresso nel mondo dei runners nel 2013, e da allora ho saltato solo un’edizione.

Per me è una tradizione da rispettare, abbiamo uno stretto legame e fino al 2020 avevamo la stessa età. In questo anno e mezzo non ho mai spostato il pettorale, ripromettendomi di farmi trovare pronta a correrla appena ci sarebbero state le condizioni per farla.
Già dal momento in cui ho ritirato il pettorale ho sentito una carica speciale, nonostante avessi già fatto qualche gara prima di questa. E’ stata una bella sensazione, emozione ma senza ansia per la prestazione.

Come ha più volte ripetuto il coach Forrest l’obiettivo non era fare il tempo ma divertirsi, Il suo consiglio è stato quello di partire piano e non farsi trascinare dall’entusiasmo alla partenza.
Le mie “compagne di viaggio” per la prima parte di gara sono state Elisabetta De Santis e Elisabetta De Romanis. C’eravamo date l’obiettivo di stare sotto le due ore, ma io non mi sentivo di fare previsioni.

Sono partita con loro con l’idea che avrei seguito quello che mi diceva il mio corpo. I primi 5 km sono volati, in 27 minuti, molto più veloci di quanto mi aspettavo. Piano piano ho cercato un passo adatto per affrontare la salita, dove sono rimasta un po’ indietro rispetto a loro due ma non mi sono scoraggiata, ho pensato a tenermi le energie per recuperare dall’inizio della discesa.

Dal momento in cui ho visto il mare ho iniziato a correre più leggera, ho iniziato a sentire l’inizio della stanchezza verso il quattordicesimo, ma vedevo il cronometro e mi segnava un passo intorno ai 5’30: molto bene per le mie aspettative. Mentre nelle passate edizioni dopo il terzo ristoro iniziava la crisi stavolta mi sono sentita bene, a parte qualche crampetto alle dita dei piedi. Andando avanti ho iniziato a trovare amici che facevano il tifo lungo il percorso, e questo mi ha dato la carica.

Sapevo che dovevo tenere duro fino a che non avrei visto Ubba, a quel punto il traguardo sarebbe stato vicino. A un certo punto ho ripreso Elisabetta, stava per mollare, le ho strillato di correre e non fermarsi. Non poteva rovinare tutto al 20esimo km.

E finalmente dopo il cartello del 20 km ecco Ubba in piedi sul guardrail a fare foto e incitarmi, insieme a lui Carla, Antonella, Paolo e Max a fare il tifo.

E’ stata la spinta per l’ultima salita, poi la volata fino al traguardo. Il cronometro si è fermato a 1h55’46’’, il mio PB fatto alla Roma Ostia del 2014 finalmente battuto.
Per me una è stata una giornata stupenda e un risultato eccezionale e inaspettato. Tanto desiderato e così lontano da raggiungere.

Grazie a tutti gli amici con cui ho condiviso questa giornata. Grazie al coach Forrest che mi sta insegnando tanto, soprattutto a credere nelle mie possibilità e non mollare mai fino all’ultimo centimetro.

Grazie a Fulvio di Benedetto, perché la torta si cuoce lentamente. Ma lui non è più qui ad aspettare che esca dal forno. Grazie al mio Claudio, perché era con me dall’inizio alla fine, pur non correndo si è svegliato all’alba ed è venuto a fare il tifo e a prendermi a Ostia.

E infine grazie al mio papà che mi guarda sempre dal cielo.

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