L’ora allena-mente

12x1ora

E’ passata oltre una settimana dalla Staffetta 12 x 1 ora Memorial “Alberto Rizzi”, il giusto tempo per poter fare delle considerazioni e riflessioni.

Per prima cosa che è una delle poche manifestazioni che si tengono interamente in una pista di atletica leggera, sicuramente la piu’ lunga possibile, il che evidenzia in modo inequivocabile chi è solito frequentare gli impianti ma soprattutto chi li frequenta rispettando le regole FIDAL e quelle del buonsenso.

E’ ormai consuetudine vedere negli impianti di Atletica Leggera anche chi non conosce queste regole e soprattutto reagisce in modo maleducato quando qualcuno prova a farle notare.

In questa manifestazione si sono visti anche partecipanti “singoli” che non hanno quindi nulla a che fare con il senso di squadra e di staffetta, girare per ore e ore paventando uno movimento che non ha nulla a che fare con le basi della corsa

Questo è l’attuale compromesso tra il business che spinge ad usare scarpe, strumenti e soprattutto alimenti dopanti e chi invece predilige la tecnica, l’allenamento, il sacrificio e il lavoro magari di gruppo per arrivare ad un risultato meno facile ma pulito.

La differenza quindi tra il risultato ad ogni costo (anche economico) e l’allenamento per ogni risultato.

Il ForresTeam che oltre ad essere un gruppo di allenamento ormai consolidato, molto noto a Roma Nord e famoso appunto per muoversi con educazione e competenza negli impianti sportivi di questa zona  si è presentato a questa manifestazione, nell’impiando Nando Martellini, portando senza ombra di dubbio il maggior numero di rappresentanti tra i compagni di allenamento.

smilzo
Smilzo inseguito da Ubba sotto il diluvio

Per come si è comportato ogni atleta del gruppo esprimo la mia massima ammirazione e il mio intero orgoglio, perché ogni atleta ha fornito la migliore prestazione possibile, e soprattutto ha rispettato la pista, posizionandosi a favore della propria corsa e degli atleti piu’ veloci, ha corso sempre, anche se impegnato nel correre due frazioni, ed ha provato, nel possibile delle avversità climatiche e dello sforzo profuso a presentare uno stile di corsa dignitoso.

Queste sono le giuste basi su cui poggiare le fondamenta delle “regole” da tenere in pista che dovrebbero essere presenti nelle “varie” scuole che ormai pullulano nel panorama del Running.

La basi a cui poi si deve aggiungere un miglioramento costante sulla tecnica di corsa, sulle strategie e sulla capacita’ di gestire il proprio ritmo e non subire i limiti della fatica che induce a limitare pesantemente le proprie possibilità.

Fatte queste dovute premesse si entra nel vivo della competizione.

Qualcuno l’ha evitata, perché correre un’ora “intorno” all’anello spaventa, porta alienazione… trascurando il fatto che la mente va allenata al peggio, per poter poi dimostrare il meglio quando occorre di resistere non solo con il corpo, ma soprattutto con al resilienza.

In tutte le distanze della corsa, esclusa la velocità, è fondamentale saper gestire i carichi di fatica con la mente, abituarsi allo sforzo e nel migliore dei modi trasformarlo in motivazione.

Correre un 1.500mt in pista o correre un’ora non è poi cosi diverso, sono simili le tecniche da utilizzare per vanificare il costante desiderio di mollare!

Poi ovviamente nel mozzofondo veloce insistono elementi quali la forza che magari in 10km sono meno coinvolti.

Tra tutte le gare di corsa che si possono tenere in pista però la corsa ha tempo aggiunge una difficoltà che estremizza il “sacrificio” e quindi la gestione della sofferenza. Quando corri per lo spazio, ovvero un traguardo espresso in metri, se vai più veloce arrivi prima e quindi diminuisce il tempo nel quale applicare le tecniche di resistenza, sia fisica che mentale.

Nelle gare a metri il Ritmo diventa fondamentale, è bene avere doti e allenamenti che portano a saper cambiare Ritmo, per vincere volate, per effettuare elastici, per superare tappi…

Nelle gare a tempo niente di tutto questo, se vai piano o vai forte, se cambi ritmo il traguardo è sempre là, lontano 1 ora, tutta sempre e comunque da percorrere!

Ecco perché un’ora in pista è un enorme allenamento per la mente, capace di rompere barriere apparentemente insormontabili che resteranno tali se non si ha l’ardire di affrontarla.

Dopo che hai corso un’ora in pista sei in grado di gestire al meglio le fatiche di gare di distanze fino a 10km e sei già predisposto per affrontare la Regina delle distanze, la Maratona!

CarlA e Cri
CarlA e Cri prima di partire…

Non sono affatto lontani gli sforzi mentali che si possono incontrare in un’ora in pista e un oltre 42km in strada. Non a caso il “migliore” degli allenamenti che si trova nelle mie tabelle per affrontare una Maratona è 4 x 5000mt [3’] che per qualcuno puo’ significare stare anche un paio d’ore a girare in pista…

Cosa che è accaduta, non certo per sua volontà, a Silvia, che anche correndo con la squadra Top Ladies ha dovuto gareggiare in 2 frazioni causa indisponibilità dell’ultimo minuto dell’atleta che la precedeva nella cronologia delle partenze.

Questo è stato possibile proprio perché sono state rispettate le regole base della staffetta, ovvero recarsi all’appuntamento (almeno) 1 ora e 15 minuti prima della propria partenza e soprattutto mostrare un enorme spirito di squadra in grado di motivare l’estremo sforzo necessario per affrontare 2 ore consecutive.

Cosa altro? Beh anche un tremendo acquazzone preso subito dopo la partenza della prima ora!

Tutto molto, molto, molto allenante!

Qual è il modo migliore per affrontare questo genere di competizioni?

Per prima cosa, sembra scontata ma non lo è mai… nessuna ansia! Si è vero, l’ora puo’ sembrare interminabile, la responsabilità della squadra puo’ essere un enorme macigno da sostenere, ma essere ansioni  prima e subire tutto questo, oltre all’inevitabile difficoltà che si incontreranno durante la corsa, predispone male,molto male nell’affrontare una prova cosi difficile.

Cosi come nella vita, se ci carichiamo “prima” di cio’ che potrebbe accadere dopo, partiamo gia’ “finiti”, stanchi, esausti!

Quando si deve affrontare una prova importante, un esame, un colloquio, un test in generale, mai e poi mai bisogna subire l’ansia di prestazione, che detto cosi potrebbe sembrare semplicistico, ma non lo è affatto per una gara di corsa, e la gara di corsa diventa poi maestra di Vita!

Perché pensare al peggio? Che vada tutto male? Che non ce la facciamo? Che non siamo pronti, che… che.. che… ? La soluzione migliore per affrontare un muro è pensare ad altro, non pensare mai al muro, non condizionare la mente mai, vivere come se non ci fosse, almeno fino all’attimo prima di partire.

Una volta partiti, ora che abbiamo deciso di affrontare il muro, per prima cosa dobbiamo rispettarlo e quindi evitare di scavalcarlo in modo incosciente (partenze scellerate, cambi di ritmo frequente, inseguimento di treni improbabili…) ma di iniziare a costruire una base solida di costruire una scala per affrontare il muro gradino dopo gradino.

gruppo felice
Alcune delle mie Atlete nella 12 x 1 ora

Il difficile non è solo la salita, arrivare sul ciglio del muro, ma è difficile anche scendere, non bisogna saltare, si è vero, saltando facciamo prima, ma rischiamo di farci male.

Anche quando siamo lassu’ in cima dobbiamo costruire i gradini per la discesa, con la stessa pazienza e capacita’ di quando siamo saliti.

Probabilmente faticheremo di meno, sarà tutto più facile, ma mai da sottovalutare.

E la domanda spontanea ora è: “Come si costruiscono i gradini per valicare il muro”?

Alcune risposte sono sempre le stesse, tecnica, motivazioni, spirito di sacrificio.

Per tecnica significa mettere in pratica o almeno imporsi di mettere in pratica gli aggiustamenti da apportare sullo stile di corsa, come posizionare il corpo, come affrontare l’appoggio del primo e del secondo piede, come tenere e muovere le braccia, il mento… e questo non solo per un passo ma per ogni passo, o almeno ricorrere al gestire il gesto della corsa e non lasciarlo abbandonato a sé stesso.

Per tecnica si intende anche cosa fare per distrarsi, per affrontare le difficoltà o le variazioni di clima, di mentalità, cosa fare quando prevale il senso di sconfitta e di abbandono…

Le motivazioni in una staffetta sono implicite, non serve affatto caricarsi, semmai è bene tenerle a bada e farle esplodere durante la corsa. Cosa c’è di più motivante di condividere uno sforzo per distribuirlo a tutta la squadra? Correre per i propri colori, e sostenuti da un grande tifo??

Lo spirito di sacrificio è enorme in un’ora in pista. E’ inevitabile attingere a queste riserve e nel possibile incrementarle. Lo spirito di sacrificio aumenta, all’aumentare di attivita’ probanti e l’ora in pista è un enorme generatore di spirito. Quindi non si evita, si affronta per aumentare le proprie riserve ed allenarsi per difficolta’ successive.

i zuppi
Chi ha finito l’ora e chi le due ore, tutti sorridenti!

Alla base di tutto ci deve comunque essere un amor proprio che porta ad evitare gesta eroiche e conservare al meglio la salute fisica e mentale. Siamo fragili e girando per un’ora nello stesso verso è facile incappare in contratture, lesioni, problemi alle ginocchia, alle articolazioni, quindi nella consapevolezza generale, mai trascurare il costante check al quale sottoporre tutto il corpo

Ogni 10’/15’ chiedersi allora come va? Come stanno le gambe? La respirazione? Sto muovendo bene le braccia? Diamo una scrollata per rianimare il tutto, e dajeeeeeeee

Poi quando le difficoltà aumentano e cresce la voglia di mollare trovare una soluzione per distrarre la mente e continuare a tenere.

Contare i passi, cantare in inglese, oppure iniziare delle “finte ripetute” tanto per segmentare al massimo il tempo rimanente.

Io, ad esempio mi sono imposto un 200mt più sostenuti e 100mt di recupero, ma solo per differenziare un minimo la distanza giro e segmentarla in porzioni più piccole. Ho anche cambiato Ritmo ma non è stato molto vantaggioso, nel senso che per un po’ è stato utile poi sono andato in sofferenza e mi sono rimesso a correre “regolare”. Qual e’ stato il vantaggio? Mi sono fortemente distratto per almeno 15’ che non è poco!

Certo non ho fatto un’ora dignitosa, sono andato meglio anche quando ho corso 2 frazioni, ma nel mio caso non è ora il tempo di segnare record, ne ho fatti già molti e alcuni sono davvero irraggiungibili, ma magari insegnare a chi alleno le tecniche per migliorare, per gestire ogni situazione e mai subire.

E’ molto importante essere padroni del proprio destino e saper gestire ogni difficoltà con sistemi imparati in allenamento.

L’allenamento e’ fondamentale per acquisire la tecnica di corsa intesa in senso generale e le gare sono fondamentali per metterla in pratica.

In allenamento ipotizziamo un Ritmo Gara che molto probabilmente non sarà mai quello reale (magari lo fosse) ma ci garantisce per distanze inferiori di gestire poi una 10km ad esempio ad un Ritmo Gara reale di 10”/km più lento.

Concludendo, chi ha corso l’ora in pista, ora si ritrova un credito di resilienza da poter spendere nelle prossime gare nelle quali potrà incontrare sicuramente difficoltà inferiori.

Bello è sicuramente avere il coraggio e la sfrontatezza di volersi cimentare in una mezza o addirittura in una Maratona, ma a prescindere le tabelle di allenamento, la vera preparazione passa per acquisire tecnica di corsa, strategia e capacità di tenuta alle difficoltà, e sicuramente l’ora in pista ricade in questa preparazione.

Poi resta sempre il mio “credo” che è il seguente:

  • Una buonissima 10km
  • Una buona mezza
  • Una Maratona

Perché se sono in grado di correre forte una 10km, poi nulla osta a correre Facile anche per 42km e spicci…

Spazio alle vostre emozioni

Silvia

Che posso dire? È stato tutto veramente speciale, la pista, L pioggia, il tifo sfrenato, gli imprevisti 😂😂😂, e soprattutto i compagni di squadra

Ade

Per me è stato un risultato incredibile, lo cercavo da mesi, è arrivato insperato e in un contesto difficile come la pista – che invece è stato confortevole e accogliente…
grande tesoro dell’insegnamento del coach: ho segmentato in ripetute, facendole praticamente tutte uguali… felice! dal risultato della miguel a media di 6.17 oggi sono scesa sotto l’ora (aspetto giri per cantare vittoria).
Che dire, GRAZIE INFINITE coach, grazie al gruppo tutto, che spettacolo ❤️

CarlA

A livello individuale è stata una delle mie peggiori performance ma, ciononostante, ho corso l’ora guadagnando un paio di giri sulle avversarie per il bene della squadra. Questo è il bello della staffetta, non corri per te stesso ma solo per la squadra. E con l’allenamento verranno anche soddisfazioni personali! Io direi che l’eroe del giorno è stato ieri Marco (nonostante l’orrendo kway) per il lavoro di organizzazione e di sposta e sostituisci che ha fatto correre 84 atleti orange!

Paola

Io non volevo partecipare mi ero iscritta solo per spirito di squadra e speravo che annullassero tutto😅
Invece mi sono pure divertita col tifo ad ogni giro e il cronometro che girava più lento gli ultimi dieci minuti!😄
Sono contenta di aver tenuto la media del mio ritmo gara anche se come al solito parto un po’ troppo veloce🤗

Candy

Bravissimi tutti! Siete stati grandiosi! Io sono molto molto dispiaciuta di non aver potuto partecipare causa infortunio. Vi ho seguito con attenzione e passione tutto il giorno e un po’ (perché no) ho anche rosicato 😜
Avevo fatto questa meravigliosa esperienza nel 2019 e non vedevo l’ora di ripeterla. Sarà per l’anno prossimo! 💪🏻
Ancora complimenti a tutti voi! Soprattutto a chi ha corso per me 😂😂😂

Alessia

Per me era la quarta partecipazione. Ogni volta mentre corro mi dico mai più ma poi puntualmente sono la prima a segnarmi. Il tifo dagli spalti ti ripaga della fatica. Ieri è stata la mia migliore performance nonostante l’inizio sotto la pioggia battente. Poi è arrivato il coach ed è uscito il sole ( @Marco Forrest Taddei potevi anticipare mezz’oretta😬☔😀). In tanti momenti ho pensato poi mi fermo ma ogni volta che passavo al via mi sentivo strillare “daje Co ste braccia”. Grazie al coach per aver messo in piedi 7 squadre e grazie a tutti per il tifo e l’incitamento. Ci rivediamo il prossimo anno!!!

AndreaR

Grazie a tutti, grazie al coach per l’organizzazione e la disponibilità infinita ad elargire suggerimenti, darti la carica e soprattutto sostenerti ad ogni passaggio, fondamentale. Inoltre sono contento che ancora non mi manda a quel paese e mi carica ogni volta ( ma a breve penso smetterà 😱😱). Prima staffetta della mia nuova vita ( da quando sto con Forrest) …pensavo fosse impossibile fare 1 ora in pista, invece è passata velocemente, soprattutto grazie al tifo, mi ha aiutato tantissimo, sentivo carla ma pensavo di averla dietro di me in pista ( grazie per l’incoraggiamento) e poi far parte di questa famiglia è meraviglioso, solo sensazioni belle e tanta voglia di migliorarsi…
Grazie a tutti, un sabato meraviglioso

Ombretta

Si, il ringraziamento più grande va a Marco che ogni anno e più volte l’anno si mette a completa disposizione per organizzare questi eventi, so quanto impegno e pazienza servono. Grazie ai “ragazzi del gazebo” che hanno accolto gli atleti della Podistica per 12 ore sotto l’acqua, grande squadra. Grazie alle compagne di staffetta ed ai supporters a bordo pista. Io mi sono divertita molto, peccato per il tempo, se fosse stata una bella giornata sarebbe venuta mia figlia a fare le foto, avevamo già preparato la macchinetta professionale. Comunque di fotografi ce n’erano, grazie anche a loro e ai ragazzi del ristoro. W lo sport ❤️

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One thought on “L’ora allena-mente

  1. Fabrizio/ alias Vicevice Mi confessavo con Stefano prima della partenza, avevo una paura tremenda di non essere pronto; l’esperienza di questi anni passati e gli allenamenti in pista mi hanno insegnato molte cose. Correre bene, sorridere sempre, concentrazione, stile e spirito di squadra ti cambiano. Si qualcuno non rispetta le regole della pista ma poco importa, tutto questo non può intaccare la mia prestazione. I consigli del Coach riecheggiano nella testa, lui mi incita, mi osserva, mi corregge…non potevo sbagliare e 1 ora si è trasformata in una piacevole corsa. Si è vero io non ho preso l’acquazzone ma quante belle sensazioni. Soddisfatto e spero di tornare presto in gara, chissà forse prima dell’anno nuovo.

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