Prima della partenza, dato che non gradisce molto i miei consigli sulla corsa, metto le mani avanti: “Quello che ti dirò durante la gara non è farina del mio sacco, non faccio altro che ripetere quello che ci ha insegnato Marco”. Mi sembra di averlo convinto e allora via, si parte! Siamo in tanti Orange e mi conforta pensare che se dovessi avere qualche problema, ci sarà certamente qualcun altro del nostro gruppo a sostenerlo. Partono però tutti molto forte… anche noi siamo a 4’30” e cerco subito di contenerlo. All’entrata nel Parco siamo rimasti io e lui. Il primo km passa a 4’55”, continuo a rallentare per trovare un passo di confort per entrambi. Il sentiero si fa stretto, chi sorpassa talvolta è irruento e Simone rischia anche di cadere. Lo sento affannato per cui cerco di tranquillizzarlo e mi assesto intorno ai 5’40 che mi sembra un passo che può tenere “sciolto”. Andiamo avanti costanti, controllo ogni tanto come sta, è sempre un po’ in affanno e mi preoccupa perché non siamo neanche a metà; il mio check personale invece mi dice che sto bene ed anche il doloretto al tendine mi accompagna in maniera discreta.
Arriviamo al giro di boa e si inizia il ritorno; Simone continua a chiedermi a quanto andiamo ed io rispondo cercando di tranquillizzarlo:”Simo se riesci a mantenere questo passo fino alla fine fai un garone; va bene così”.
Cominciamo a fare anche noi qualche sorpasso, questo ti dà fiducia e ti carica anche se il passo è lo stesso e vedo che anche Simone sta meglio e segue come una ombra le mie traiettorie. Comincia il conto alla rovescia dei km e continuiamo a recuperare altri runner. A meno 3 mi dice di accelerare un po’, è un buon segno, gli dico di aspettare che mancano ancora 3km ma al tempo stesso aumento piano piano l’andatura. Simone risponde bene e allora continuiamo a spingere. Ad 1km e mezzo dalla fine gli dico che se ne ha ancora può andare. E Simo va, lo vedo andare via con un bel passo e lo seguo per un po’ da lontano mentre comincia a riprendere gruppetti di altri corridori. I figli sono così… come freccia scoccata… li accompagni e provi a consigliarli per il meglio, ma a un certo punto li lasci andare via, li vedi allontanarsi e speri di avergli dato la giusta direzione.
Si avvicina l’arrivo, sorrido ad Elena e a Francesca che sono tornate indietro ad incitarci; c’è anche il coach che mi urla di partire per il 200 finale, ma io oggi sono contento così e aspetto solo di abbracciare Simone al traguardo e di complimentarmi con lui.
Tempo finale 1h07’40”; Simone mi ha dato quasi un minuto nell’ultimo km e mezzo (e 20 posizioni…).
Split: 1) 4:55; 2) 5:31; 3) 5:39; 4) 5:47; 5) 5:49; 6) 5:43; 7) 5:52; 8) 5:50; 9) 5:47; 10) 5:45; 11) 5:29; 12) 5:15