Rompere il muro

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Premessa

Se ne sono dette tante riguardo la corsa in periodo di quarantena, e per questo e altri argomenti si è generata una lotta intestina, gli uni contro gli altri, opposte fazioni composte anche da chi della corsa non conosceva neanche l’esistenza prima dell’esplosione del virus.

Ogni argomento è divenuto non scambio di opinioni ma esercizio di giudizi e soprattutto pregiudizi. E tra i peggiori “appestatori” sono stati individuati i Runner, che come in tutte le categorie annoverano persone consapevoli ed emeriti idioti…

Ma non è certo questo il focus di questo articolo, anche se l’introduzione mi sembrava doverosa per cercare di dare il mio modesto contributo a coltivare lo spirito di adattamento e tolleranza, piuttosto che estendere la molla per scagliarsi contro ed ergersi difensori delle “regole”

La premessa è d’obbligo perchè ci aspetta a “breve” un periodo di transito nel quale c’è chi scaglierà contro droni e chi denuncerà probabili assembramenti in un periodo di sceriffato nel quale tutti si sentiranno difensori della pubblica incolumità

Il muro

Si parlava di muro, qualche tempo fa, affrontando il 35° chilometro della Maratona, una leggenda un pò come il triangolo delle Bermuda o la Terra piatta, ed ora il muro è la porta di casa…

Come ne usciremo? Consapevoli, impauriti… ma soprattutto siamo pronti? Ci sentiremo additati? Osservati? Di certo sarà una miriade di sensazioni che ci inonderanno i pensieri, i muscoli, le ossa… C’è qualche temerario che ha già provato l’esperienza della corsa “nei pressi” ma anche solo la parola l’ha fatto sentire protetto, come autorizzato a poter girare intorno senza problemi… ma come e dove si correrà al di là del muro??

Ci sono precauzioni da prendere? Ci sono cose da fare e soprattutto da evitare? A questa e molte altre domande proverò a dare risposte… anche se ovviamente io non sono nessuno per rispondere, e quindi sottolineo che queste sono mie considerazioni, frutto di esperienza, di studio, di aggiornamento costante, e quindi meno improvvisate di tante altre.

Io mi permetto di evidenziare che esiste un muro da abbattere piano, con il giusto tempo, mattone dopo mattone, un muro che per ora ci fa mettere il naso fuori casa, ma questo di certo non ci tutela dai pericoli, che siano i contagi , le ingiurie e per quel che piu’ ci riguarda da vicino gli infortuni…

uscita nei pressi
abbigliamento running

Ricominciare a correre

Siamo tutti sotto pressione per la quarantena vissuta troppo vicino o troppo lontano ai nostri cari… per l’impossibilità di vivere la propria libertà, per i problemi economici che iniziano ad essere estremamente complicati per chi non percepisce lo stipendio assicurato… Questo e tanti altri motivi ci porteranno a voler “strafare” ed è questo il principale pericolo della rottura del muro!

Siamo tutti cresciuti di qualche etto e di qualche chilogrammo e questa lunga immobilità ci porta a vivere frustrazioni che vogliamo mitigare con corse infinite e sforzi esagerati, come se ci fosse una funzione lineare tra lo sforzo prolungato e il benessere fisico e soprattutto il tornare ad un peso accettabile.

Mettere il naso fuori casa sarà un’impresa molto complessa, e per prima cosa, per quanto possa essere complicato per molti, copriamo la faccia con una bandana o simili, come la foto mostra, non sarà certo un rimedio collaudato ma limita l’assunzione di chissà quale agente che ancora libra nell’aere…

Sempre per effetto placebo usiamo occhiali, chissà quanti ne abbiamo di modelli da corsa e anche se non ci sarà un Sole splendente copriamo anche gli occhi… e ovviamente anche con 40° usiamo i guanti!

Attenzione alle scarpe, usciamo con scarpe abbastanza ammortizzate, se le attuali sono scariche come prima cosa facciamo un acquisto anche per rimuovere l’economia del settore

Una volta completato l’abbigliamento e usciti dal muro iniziamo una settimana di corsa lenta e senza alcuna velleità, rimettiamo con ordine in circolo non solo il sangue, ma tutte le componenti che contribuiscono al gesto atletico della corsa.

Cosa fare?

Seguiranno articoli molto più dettagliati sulle attività da eseguire, su dove farlo, con quali frequenze e intensità… per ora, immagino dal 4 Maggio, limitiamoci a rimettere in moto il nostro corpo, a correre nel migliore modo possibile, ragionando in ogni passo sull’impostazione delle braccia, del busto, dei fianchi e delle gambe

Pensiamo solo a correre bene, le prime volte anche pochi minuti, 15/20 minuti possono bastare, ma corsi in modo “perfetto” ! E quando dico perfetto non è come avete sempre corso, ma come forse non avete mai corso prima. Abbiamo capito che bisogna alzare le ginocchia, bisogna spingere con le braccia e con i piedi, bisogna muovere le braccia in modo continuo e non solo quando urlo io… in modo antagonista con le gambe.

Non dobbiamo correre con la paura di inciampare e finire al pronto soccorso come qualche menagramo si augura, ma dobbiamo stare attenti, molto attenti a sentire il corpo, a capire se qualche muscolo e’ contratto e sbloccarlo piano piano correndo. Al primo campanello fermiamoci, massaggiamo, facciamo stretching e rimandiamo l’uscita a dopodomani.

Sarà un processo abbastanza lungo anche ritornare ad essere i tapascioni di una volta, quindi senza fretta, con estrema pazienza, lavoriamo in questo periodo sullo stile, miglioriamo il modo di correre, perchè correndo bene non solo ci si preserva dagli infortuni, ma si fatica di meno e si va pià forte!

In conclusione

Aspettiamo che ci venga consentito di correre, nel frattempo se possiamo e vogliamo, in modo totalmente consapevole e seguendo la propria coscienza, facciamo un po’ di minutaggio di corsa “nei pressi” della propria abitazione e prepariamoci nel modo migliore possibile a rompere il muro… magari seguendo le dirette su Facebook che ci fanno sognare di correre nell’impianto Pietro Mennea!

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