Roma caput … mundi!

Silvia

Succede a molti dopo una Maratona di pronunciare la fatidica frase: “questa è l’ultima”!!!

A me succede (sempre) prima, nei giorni dove non trovo il tempo di prepararla anche un minimo … la settimana prima dove affiora sempre un dolore “bloccante” che mi farà compagnia durante tutta la gara,  la mattina quando mi reco alla partenza come se andassi al patibolo …

Lo scorso anno, con gli stessi presupposti, ma dopo una bella galoppata finita scemando … avevo comunque fatto un tempo dignitoso e mi sarei meritato / guadagnato un pettorale blu, che non mi hanno dato! Non ho fatto proclami nè proteste, ho chiesto civilmente il “mio” pettorale e mi hanno confermato il rosso e cosi sono partito. Ultima onda !

E allora corri Forrest, corri ! Una rincorsa per riprendere tutti, e magari portarmi dietro qualcuno . E’ un momento particolare della mia vita, sono “svuotato”, completamente,  la mia Maratona non conta, conta quella dei miei atleti, ognuno combatte con un obiettivo normale e uno speciale e ognuno mi darà enorme soddisfazione perchè la vita non è fatta solo di prestazioni ma anche di conquiste, di battaglie vinte e battaglie perse ma cio’ che conta è affrontarle sempre e comunque!

Molti pensano di me che io sia  ossessionato dai tempi e dalle prestazioni, questo forse un tempo quando correvo davvero, tempo in cui ero il più temibile critico verso me stesso! Sono fortemente convinto che una gara va affrontata sempre in modo dignitoso, offrendo il meglio che si possa dare, ma questo non è sempre coincidente con un gran tempo! Ci sono molti modi per essere vincitori, superare difficoltà, applicare tattiche e tecniche di corsa, all’occorrenza fare le scelte giuste e soprattutto non avere mai il rimorso di essersi risparmiati!

Il tempo ottenuto è solo una logica conseguenza di un’adeguata preparazione e di una valida condotta di gara !!!

Voglio ricordare alcuni punti salienti della mia Maratona, sicuramente il più sentito  quando, appena imboccata Viale Marconi, dopo aver lasciato la Colombo che ha fatto affiorare alla mia memoria le “antiche” Roma-Ostia che partivano da Caracalla … ho incrociato un gruppo di Runner che spingevano carrozzine con ragazzi paraplegici che intonavano con gioia seppur  con grandi  difficoltà espositive, “non mollare mai“!!! Quel grido mi e’ rimasto dentro e mi ha accompagnato per tutti i  chilometri, specialmente quelli difficili, quelli che … mettono a dura prova la resistenza fisica e mentale. 

Un altro momento significativo, che poi è l’emblema di una Maratona, è stato quando sono stato affiancato da un gruppetto di “amici”, quelli che la fanno insieme, che non solo calcolavano il passo/medio puntuale , ma facevano anche continue proiezioni sul tempo di arrivo!! Non ho resistito e ho dovuto ricordare loro che la regola nella Maratona e’ che non ci sono regole!!!

Ho fatto diversi incontri con  i miei Runner, ma ho cercato di non condizionarli in alcun modo, la gara è personale, ognuno deve fare la propria esperienza , fare il giusto o sbagliare … ma in ogni caso imparare!!! I consigli ci sono stati prima, i complimenti e i rimproveri  ci saranno dopo… durante, il coach deve stare da parte, come dice anche il regolamento !

La mia gara è “finita” intorno al 30°km come del resto “naturalmente” si può arrivare, i 12 km e 195 mt successivi   sono stati un “tenere” misto a un “non mollare mai”!!!

Ma non se piagne! Nessuna lamentela, perchè altrimenti si sta a casa sul divano, siamo in gara , ci mettiamo in gioco e si combatte fino alla fine!

Tu

Il tempo finale? 3h43’21” non certo la migliore prestazione, ma non rinnego nulla e mi prendo questo ennesimo incentivo a migliorare … anche perchè peggiorare è difficile!!!

Dopo la gara una bella birra fredda … disturbo agli occhi per riflessi oro e argento dei “domopack” riscaldanti, mi cambio e mi incammino verso lo scooter e … quella cosa “bruttissima” di non sentire più il mio corpo, la mia energia … “Tranquilo”  mi sostiene  (un Runner passato la’ per caso …) ,mi soccorre … poi l’ambulanza e la diagnosi di abbassamento di pressione! E’ successo anche questo!

E insomma invece de Caput .. poteva essere Kaput!!!

Svitlana

Silvietta

Gestione della gara : Perfetta

Partenza : giudiziosa, senza strafare, l’andatura che si era preparata, primi 10 km a sensazione. Poi il tentativo di fare il tempone, ci puo’ stare osare, e solo in questo modo si possono abbattere muri apparentemente invalicabili.

Fase Topica :  il sogno è durato poco e ha forse un po’ complicato la seconda parte di gara. Scendere di media di 15″/km è tanto cosi come risalire. Questi sbalzi si pagano!

Finale : ma  nonostante un evidente cedimento dal 35° Km al 40° km hai mantenuto fede al nostro motto :” osare e tenere“!!!

 

Francesca

Lippina

Gestione della gara : Eccellente

Partenza : leggermente avventata, ma perchè mai recludere un sogno in schemi che niente  e nessuno puo’ certificare?? Il tempo impossibile si ottiene partendo bene e arrivando meglio, in ogni caso correndo forte! 

Fase Topica :  Il centro dell gara ha confermato che potrebbe essere un gran giorno, uno di quelli che si ottengono soddisfazioni spropositate! Sempre costantemente “nel tempo” nonostante l’incedere dei chilometri e il sicuro affiorare della stanchezza. 

Finale : un leggero “auspicabile” calo, ma sempre tenuto sotto controllo non posso sapere se con consapevolezza o abitudine a “soffrire”! Tenere significa questo, non perdere l’immenso lavoro svolto fino ad ora per centrare il trionfo!!! Stritolati muri e Personal Best!!!

Resoconto di Francesca : La mia MdR 

L’unica certezza è che il tempo passa inesorabile e la tabella è conclusa, il pettorale è ritirato al nuovo villaggio che infrange i miei rituali, siamo giunti al fatidico giorno.


Ci siamo preparati bene, senza sconti, nelle situazioni più complicate, senza farsi troppe domande sul perché e per come, pensando che la nostra tabella era la chiave, era modellata dal nostro maestro su ognuno di noi, solo rispettandola avremmo potuto realizzare un sogno.


Penso alla prima maratona, il sogno era finirla dignitosamente, l’emozione alla partenza era incredibile, e all’arrivo l’incredulità di avercela fatta mi ha assalita.. ma è lo stesso ogni volta, si azzera tutto e ti trovi là, allo start, senti un gran vuoto intorno anche se sei uno di 10000 e così inizia una nuova avventura.
Ho l’onore di trovarmi in griglia blu, mi dispiace di essere stata separata dai miei compagni di avventura, ma alla fine ognuno corre solo, un po’ come nella vita. Ammazzo l’attesa con l’ennesima fila per il bagno, piove e sento un po’ freddo, non vedo l’ora di partire.
Mi posiziono e mi libero subito del k-way e poco dopo.. via. Ci vuole un po’ prima che l’onda si muova e che anche io riesca a muovere qualche passo, ma ecco che inizia il viaggio.


Arriviamo a Piazza Venezia e poi su e giù verso il Circo Massimo, si procede poi verso la Piramide, dove ecco il primo incontro con i tifosi più clamorosi, Alessandro con la sua trombetta e la fantastica Roby.
Il percorso è cambiato rispetto agli anni passati, ora ci dirigiamo verso la Cristoforo Colombo. Il mio orologio è muto e mi viene il dubbio di non averlo attivato in modalità automatica e al 4°km ne ho la conferma e decido di riavviarlo. Ok si riparte (ricordiamoci quei 4km  ).
Sto inseguendo i pacer delle 3h30’, e penso dajee è quello il sogno, proviamoci e divertiamoci! Li raggiungo e sto un po’ con loro ma siamo in un tratto un po’ stretto e sto correndo male, trattenuta e contratta, con la paura di calpestare qualcuno o essere calpestata, e così passo avanti.
Aiutata da una bella discesa prendo un po’ di distanza ed ecco la Basilica di San Paolo. Mi perdo nei pensieri e mi sembra di essere tornata sui viali di Firenze, l’odore della pioggia ancora nell’aria, l’asfalto bagnato, con questa bella sensazione torno verso la Piramide ed altre urla di supporto mi spingono avanti.


Si va verso il lungotevere, mi sento serena, mi sto liberando da tanta tristezza, mi rimane un senso di leggerezza confortante, passiamo il ponte verso piazza Cavour e poi via verso San Pietro. Esce dal cuore la mia preghiera e le gambe volano (un po’ troppo J). Passata piazza Risorgimento incontro Manolo che urla, “dai che qui giochi in casa” e proseguo verso le zone note, lo stadio Olimpico, ma quanti supporters illustri incontro, Daniele Pegorer, la mitica Carla è ovunque, tante voci di volti che non sono stata in grado di riconoscere, GRAZIE a tutti!
“Francesca, animo!” ecco un grido che ti scuote dentro, risuona nella mente e ti tiene compagnia.
Verso il 33°km mi raggiungono di nuovo i pacer delle 3h30’, ora sto tranquilla e cerco di stare con loro, mi accorgo che i tre ragazzi non sono niente male, e mi viene da ridere. Arriviamo a Piazza del Popolo, poi piazza di Spagna, a piazza Navona…la grande bellezza. Perdo un po’ terreno ma rimango con un ultimo palloncino verde (meno bello, ma decisamente più regolare). I chilometri stanno scorrendo e me la sto proprio godendo, anche se i sampietrini si iniziano a far sentire sulle gambe.


Incontro Giuseppe e ci incitiamo a vicenda, mi rimane accanto e capisco che ha deciso di supportarmi. Passiamo nuovamente per Piazza Venezia e saliamo per il Circo Massimo; la salita mi spezza le gambe, dedico questi ultimi chilometri alle mie motivazioni speciali, e, con l’aiuto di Giuseppe si procede verso.. un’altra salita, ma questa è veramente l’ultima.
Qui il fantastico tifo del trio di eccellenza Perilli-Restuccia-Spescha mi dà la carica e scaliamo questo ultimo miglio, e ora ci siamo davvero ma..Giuseppe ha un crampo, allora esito un po’, mi rassicura e mi dice di andare e sento che riparte stringendosi la gamba, e così voliamo veloci insieme verso il traguardo.
Lo ringrazio, ringrazio tutti, sono senza parole, non ho capito..ma come è andata? Ecco che andiamo a prendere la medaglia, e allora mi riappare in mente il tempo sul tabellone, e allora ora devo proprio aprire gli occhi? Una signora bionda gentilissima mi mette la medaglia al collo e mi dice “Brava”, rialzo lo sguardo pieno di lacrime, sono disorientata e vago come un migrante con la sua copertina termica. Riprendo lo zaino, ritrovo gli amici.. mi risveglio piano piano… ho ancora la medaglia al collo.


Grazie coach, grazie amici miei

Batman 

Batman

Gestione della gara : A Sensazione

Partenza : Esageratamente avventata, non tanto per le qualità/possibilità e sopratutto potenzialità di “Mimmi” ma soltanto perchè una Maratona sotto le 3h20′ non si improvvisa, si deve assolutamente preparare! Partire con i primi 10k ma 4’30” significa pagare inevitabilmente. E questo non è neanche “osare” , ma “rischiare” 

Fase Topica : Inevitabile l’adattamento a quel che è il ritmo sostenibile considerando che il problema al mignoletto ha condizionato la fase di preparazione. Ma Batman è un SuperEroe e allora tiene alla grande!!!

Finale : Ultimi 10km pagano l’esagerata partenza, ma ci sono emozioni forti che non si possono e non si devono “inscatolare”, quindi si paga, ma si arriva e comunque in un tempo fantastico!!! Hai seguito le tue sensazioni e hai vinto!

Claudio

Simon

Manca tutto..

Gestione della gara : Perfetta

Partenza : C’è da premettere che è la sua prima Maratona, con tutti i pro e contro che questo comporta, incoscienza, spavalderie , ma anche incapacità di gestire, e invece la partenza è stata eccezionale!

Fase Topica :  In questa fase c’e’ dimostrata tutta l’inesperienza della prima Maratona. La voglia di fare con la velocizzazione del ritmo che poi però raggiunto l’apice della curva scende verticalmente verso un inesorabile rallentamento. L’impeto di qualche secondo in meno a chilometro ha causato la perdita di minuti … e non pochi nel computo totale

Finale : Qua hai dimostrato una grande, immensa , forza di volontà ! Il pregresso avrebbe potuto compromettere tutta la Maratona. La voglia di fermarsi a volte è irresistibile e rallentare cosi’ tanto è una sofferenza indicibile! Ma hai tenuto abbastanza bene e hai portato a casa una medaglia di assoluto valore!

Elena

Elenuccia

Gestione della gara : Perfetta

Partenza : Controllata, perfettamente aderente al tempo gestibile. Non è certo la Maratona la tua specialità quindi ottimo avvio per non pagare troppo quando la gara entrerà nella fase decisiva.

Fase Topica :  Un leggero calo, ma molto contenuto. Sicuramente più mentale che fisico, quasi a volersi risparmiare per la parte finale. Probabilmente il “tenere” il ritmo iniziale avrebbe potuto permettere di arrivare alla fine a passo costante, che poi è il modo migliore per affrontare una Maratona

Finale : Logica conseguenza del calo centrale è continuare nella fase finale, qua e’ importante “contenere” per non raggiungere ritmi troppo lenti. Rallentare non fa risparmiare fatica ma la moltiplica, e a questi ritmi affiorano i dolori, ma aver tenuto e contenuto significa aver completato una grande impresa!

Pitbull

Pitbull

Gestione della gara : Azzardata

Partenza : Una partenza sicura, di chi sa bene cosa fare e come condurre questa battaglia. Questa volta ci sono tutte le componenti, una buona preparazione, un buono stato di forma e la voglia di dimostrare sopratutto a sè stessi la possibilità di farcela

Fase Topica :  Un azzardo in questa fase può essere fatale … e lo è stato! L’errore lo hai capito bene e sarà un grande insegnamento per le gare future! Non si puo’ e soprattutto non si deve cambiare passo accelerando per recuperare … se c’è stato un motivo per perdere qualche secondo, c’è tutto il tempo per rientrare, ma non subito!!!

Finale : Una sofferenza che ha trovato il suo picco nei 5km decisivi, dal 35° al 40°, ma come spesso ti accade ultimamente, una buona reazione finale che ti ha portato fuori dal tunnel! Questo a dimostrazione che la condizione fisica è eccellente! Una Maratona puo’ dare anche questo tipo di soddisfazioni, non conta solo il tempo finale che comunque resta negli annali e nelle classifica, contano soprattutto le pagine di storia che si scrivono nel libro delle esperienze personali. Sei stato un grande!

Resoconto di Pitbull : Lottare fino alla fine!

Finalmente dopo sette settimane di preparazione arriva il giorno tanto atteso, anche se io la tabella l’ho iniziata a seguire seriamente dopo la Roma Ostia.

Arrivo all’appuntamento con gli altri della podistica in leggero ritardo e purtroppo salto la foto, mi sento un po’ agitato anche se è la quinta volto che l’affronta. Per fortuna ci sono gli altri che con una battuta e l’altra mi distraggono ma quest’anno mi è mancata la partenza con i miei amici di sempre, Francesca, Max e Paolo ma in questa edizione hanno deciso di organizzarsi tra loro ma non parto solo, con me ci sono anche Elena e Claudio che sono stati anche i miei compagni di allenamento.

Purtroppo entriamo tardi in griglia e partiamo cosi indietro che nel primo km riusciamo a malapena a correre ma poi prendiamo il passo che ci eravamo prefissati e correre insieme a loro mi aiuta molto per non fare una partenza molto veloce ma dopo una decina di km Claudio allunga il passo ed Elena rimane un po’ indietro quindi io rimango da solo.

A piazza Risorgimento incontro la nostra dolcissima Carletta pronta con la sua macchina fotografica ad immortalarci in scatti che per noi rimarranno dolci ricordi. Entrati in zona prati mi raggiunge il mio Coach ma lì purtroppo faccio un grande errore, mi fermo per fare plin plin e per recuperare i secondi perduti faccio i 2 km successivi in una media di 4’40” al km rovinando il passo regolare che avevo fatto fino a quel momento. Nel frattempo durante il percorso tra il pubblico incontro i miei grandi compagni di allenamento che dedicano a noi questa mattinata domenicale per sostenerci nei momenti difficili, da Carla ad Alessandro e Roberta con la loro trombetta e da Tiziana con suo figlio a Simone con la fidanzata e tanti amici della podistica, per me sono stati fondamentali grazie di cuore a tutti.

Arrivo a Piazza del popolo e da quel momento per me inizia la vera battaglia, stiamo esattamente al 35 km le gambe improvvisamente si induriscono così tanto che non riesco neanche ad alzarle, stringo i denti ed arrivo a piazza Venezia dove vengo superato da Elena che aveva un passo così fluido che per me era impossibile starle dietro. Al 40° km mi fermo al ristoro, bevo acqua e sali e mangio una mezza banana e in quel momento vengo superato anche da Max, che vedendomi in difficoltà mi incoraggia dandomi la forza di reagire, anche se in questo periodo ci siamo allontanati senza motivo la nostra bella amicizia rimane e almeno per me rimarrà per sempre.

Entro nell’ultimo km e la mia corsa è più fluida, ad un certo punto sento urlare il mio nome ma non riesco a capire da dove veniva quella voce, alzo gli occhi in alto e si è proprio lei la nostra mitica Claudietta che mi incitava più che poteva e prima di entrare nei fori imperiali per affrontare gli ultimi metri saluto il mitico Dario. Vedo il traguardo e mi emoziono ed alzo le braccia in alto, taglio il traguardo il 3h45’02” non era il mio obbiettivo ma per come si erano messe le cose sono proprio contento con me stesso ed è una sensazione bellissima indossare la medaglia realmente meritata.

Max

Max

Gestione della gara : Fantastica

Partenza : Una partenza non molto controllata, di chi parte senza considerare che viene da un infortunio importante, che ha svolto una preparazione sommaria e di “rincorsa”, che ci sono troppe variabili impazzite da dover controllare strada facendo!

Fase Topica : Qua c’è stata tutta la consapevolezza e la determinazione di chi vuole fare un’impresa storica! Probabilmente il tempo finale non sarà il Personal Best, ma il percorso da compiere per arrivare sarà un viaggio emozionale unico! Bisogna mettere in campo tutto il possibile e qualcosa di più e ce la stai mettendo!

Finale : Superata in modo eccezionale una piccola crisi ti sei goduto un finale trionfale, in crescendo, sverniciandomi anche!!! Sono piccole soddisfazioni che ripagano di tanta amarezza accumulata durante l’infortunio. Una gestione finale da vero vice-vice e un arrivo al Colosseo da gladiatore!! Gara epica!

Resoconto di Max : Grazie Roma

Non sarà stata la Maratona più veloce per me, ma sicuramente è stata la più emozionante.

Ho cercato delle motivazioni forti nei giorni precedenti la gara, non ho trovato tante cose… solo una buona preparazione, anche se in piccole dosi, e una bellissima medaglia da prendere, costi quel che costi!

Prima di tutto devo ringraziare il Coach e il Gruppo di Firenze, senza di loro non avrei mai osato.

Il mio pre-gara comincia di venerdì all’EXPO Maratona, finalmente mi decido a prendere un paio di scarpe adatte.

Il piede non è ancora guarito del tutto, la gamba opposta ha qualche risentimento per l’enorme lavoro che ha fatto per compensare il piede malandato ed io non sono dell’umore giusto in questi ultimi tempi.

Ma non mollo di un centimetro.

Ci ritroviamo domenica mattina con “quelli che a Firenze…”, e si parte alla volta del Colosseo.

Tutti un pò tesi, un pò nervosi ma riusciamo comunque a trovare un posto dove parcheggiare, vero Paolo?

Paolo è carico a pallettoni, Francesca medita in silenzio e cerca la concentrazione, Fabio è determinato ma anche lui preoccupato per qualche doloretto che non vuole andar via.

Io continuo a ripetermi che devo stare calmo e concentrato…mi ripasso la lezione del Coach…gestisci e non strafare…non hai obbiettivi… sorridi sempre…ed esalta le prestazioni dei tuoi amici.

Andiamo in griglia, tutto è stato anticipato dall’organizzazione, e quindi ci becchiamo anche la pioggia.

A me la pioggia e il fresco non mi dispiacciono; in queste situazioni riesco a dare il meglio e 3,2,1 VIA…. si parte…

Continuerò per tutta la gara a ripetere nella mia testa di gestire nelle mie gambe, nel mio respiro, nel mio ritmo più adatto alla mia condizione.

I Pacer dei 3.30 cominciano a staccarsi e così anche Paolo che si lancia all’inseguimento, e un pò mi rivedo anche io in quel gesto atletico.

Fabio è più indietro, sicuramente avrà scelto un ritmo meno veloce e più adatto a lui.

La nostra amica Top Lady Francy oramai viaggia nell’elite, e chi la vede più…inghiottita in quei 6 minuti che ci dividono in partenza.

Subito i primi km cerco l’andatura e il ritmo ottimale, anche se il 5’/K sembra facile rallento un po’.

Fino ai 10.000 tutto tranquillo, in 50 minuti e spicci.

Il nuovo percorso fila liscio, lunghi rettilinei e strade larghe e arriviamo al Lungotevere Aventino, qui ritrovo il calore del pubblico.

Le gambe tengono, i dolori neanche l’ombra, e finalmente comincio ad intravedere i nostri supporters.

Si odono le trombe di Alessandro, le grida di Roberta… come fai a non andare verso di loro, in fondo chiedono solo un attimo di attenzione…se lo meritano! e poi ancora altri Orange ad incitare a chiamare per nome, tutti ti guardano con un pò di invidia; scusateci ma anche questa è la forza del gruppo Orange, se siamo i primi in Italia un motivo ci sarà.

Grazie a tutti voi che vi siete messi oltre le transenne, grazie dal più profondo del cuore (che corre); vi assicuro che le emozioni provate sono state forti…riuscite a tirar fuori l’orgoglio che è in ognuno di noi, l’orgoglio di vestire questa maglia.

Il mio pensiero vola verso Piazza San Pietro, tra poco sarò li e già mi immagino la faccia dei tanti che non sono mai venuti a Roma….un runner riprendeva quel tratto con la telecamera e diceva all’interlocutore al cellulare “guarda che meraviglia”.

Si questa città ti regala sempre meraviglie, non sono mai le stesse, anche “le Maratone non sono mai le stesse”.

Arrivo alla ½, rapido check-up e sento la necessità di una sosta ai bagni; ho preso freddo in partenza e non potrei continuare senza una sosta. Passano Claudio e Stefano, ci salutiamo.

Mi rimetto in corsa e ritrovo subito il ritmo, bene le gambe, ottima la spinta e il movimento…cerco di gestire per non crollare più avanti.

Arrivo al 30 km, fin qui mi è sembrato tutto abbastanza normale, anche se ho bisogno di mettere acqua fredda nel piede e nella gamba, in questo modo riesco a volare.

Ogni tanto la nostra fotografa ufficiale chiama per una posa…Carla è in ogni dove con il suo obbiettivo, grazie.

Al 35° Km decido di fare sosta al 118, mi serve un pò di ICE SPRAY, la gamba e il ginocchio si stanno bloccando, con un po’ di SVITOL tutto passa; riparto come se nulla fosse.

Rientro in centro e ho ancora la netta sensazione di andare come un treno (lento ma pur sempre treno…un locale che fa tutte le fermate).

A Piazza di Spagna incontri due tipi che non ti aspetti, due veramente forti, uno lo chiamano TOP (se mi davi retta…) e l’altro il Coach (giornata storta) provo a trascinarli dietro di me con un daje.

Comincio a pensare che forse non sono proprio scarso scarso, manca poco e adesso è il momento di tirare fuori tutta la rabbia, sopita per troppo tempo ad aspettare una condizione migliore che non arrivava mai.

Mi rendo conto che il ritmo, nelle mie gambe, è ancora buono.

Stringo i denti, mi aspettano gli ultimi km con i sampietrini e un giro di Colosseo; che gioia vedere il Circo Massimo… e in questo tratto che la storia mi ricorda chi sono!

Un incontro inaspettato, il mio amico Stefano ha qualche difficoltà… ho qualche esitazione; mi dico nella testa “la Gara è Gara”, (lui me lo ripeteva sempre) e cosi continuo con il mio passo sperando di aiutarlo a non mollare.

Sono al Colosseo adesso è davvero finita, le urla di incitamento di Claudia invadono l’arena dei Gladiatori, provo a lanciarmi in un allungo finale e mi godo l’arrivo.

Sono strafelice, quasi stento a crederci.

Non mi aspettavo tanto…si sono stato proprio bravo e se è vero che il percorso misurava un po’ d più poteva essere anche un best, ma non importa nessun rimorso.

E’ stata la Maratona vissuta più intensamente delle altre, con molta più consapevolezza e tantissima concentrazione.

ToPaolo

Gestione della gara : Pazzamente al TOP

Partenza : Una partenza al fulmicotone! Va bene osare, va bene che ti senti un toro, va bene che hai osservato una preparazione quasi maniacale, ma seguire i palloncini delle 3h30′ è davvero un’esagerazione! Io posso anche essere d’accordo, potresti avere nelle gambe l’impresa, ma probabilmente ancora non nella testa! 

Fase Topica :  In questa face centrale della gara affiorano tutte le problematiche possibili e riconducibili ad una partenza avventata! La testa non è più cosi baldanzosa e inizia a soffrire i chilometri che non passano mai, e soprattutto il fisico subisce la mancanza di energie e risorse bruciate nei primi chilometri

Finale : La parte conclusiva ti ha fatto perdere lo smalto, ma non la consapevolezza di aver accarezzato il sogno! Ora hai subito un brusco risveglio e con la determinazione che ti appartiene porti a compimento un Personal Best incredibile, ottenuto combattendo con la goliardia e i crampi. Tenere in questi casi è la più grande vittoria! 

Resoconto del Top

Sensazioni positive pre maratona fortissime,  durante la gara ancora di più, molto concentrato e determinato nelle mie possibilità di poter concludere bene (dopo un duro allenamento…da ottobre che non mi fermo tra vari PB su 10 e 21😰).

Insomma carico al massimo si parte già puntando i palloncini delle 3h’30 (…forse sarà troppo, Dovevo  partire con i 3h50′ x iniziare)ma li controllavo solo perché io avrei dovuto tenere la mia andatura un pochino più lenta inizialmente.

Mi sentivo talmente bene che ho voluto provare a stare con loro x un pochino ma invece li ho abbandonati solamente al 24,5 km (oramai era andata).

A quel punto ma forse troppo tardi ho rallentato, mantenendo quella velocità che avrei dovuto portare dall’inizio e poi magari aumentare in progressione. Il discorso crampo lo conosci bene, ci siamo incontrati dopo piazza del popolo e mi hai concesso di starti dietro…grazie x questo.

In conclusione sono riuscito a gestire la parte finale (tremenda sui sampietrini)  resettando il tutto e portando a casa un altro PB di assoluto rispetto 💪😁

GajarDoc

Partenza : Andrea è un generoso un pò in tutto e in questa partenza non è stato da meno! Non ha tenuto conto dell’infortunio che ne ha  non solo compromesso la preparazione ma l’ha proprio annullata e si è prodigato in un’andatura iniziale da Personal Best! L’entusiasmo di esserci nonostante tutto fa brutti scherzi alla ragione!

Fase Topica :  E in questo momento che si capisce se la follia iniziale può tramutarsi in galoppata trionfale o … struggente fatica! Il fisico non ha tenuto ma la fortissima mente è rimasta “lucida” per portare il corpo avanti, passo dopo passo verso la meta! Osare è meraviglioso e audace ma tenere è la consapevolezza rabbiosa dell’essere coriaceo e il Gajardoc lo è!!!

Finale : Un “leggero” e prevedibile crollo, vista la partenza “fulminante”, ma anche un recupero degno dei campioni e una ripresa finale degna dei fasti dei Gladiatori! Il profumo del Colosseo inebria  non solo la mente ma le gesta di uomini di valore e il nostro Andrea lo ha respirato tutto ed ha concluso la sua fatica con un impresa di per sè leggendaria!

Resoconto di Andrea

Si dice che la Maratona sia la metafora della vita.

Sarà pure così, però la realtà è che devi infilare una serie di condizioni positive, una di seguito all’altra che sono facendo filotto, te la fanno portare a termine.

Ci vuole anche un po’ di fortuna, ci vuole anche un po’ di coraggio.

Sì è vero: come dici anche il coach te la devi godere, ma te la devi anche soffrire, come la vita. Ogni anno che passa mi rendo conto che sono sempre più fortunato a riuscire a terminarla perché l’età sarà pure uno stato mentale, però….

La partenza è delle peggiori: con la pioggia che ti raffredda e tu che non riesce a riscaldarti. Poi finalmente riesce a partire e piano piano ti scaldi; non guardi il cronometro, però ti rendi conto che la prima volta che non senti più quel fastidio, quel dolore che ti ha fatto fermare per un mese e ti ha fatto ricominciare a correre solo due settimane e mezzo fa. Che bello correre! Il viaggio continua bene fino al 25º, 35º km poi si fa sentire un po’ la carenza di preparazione e il solito impeto dell’inizio che ti fa calare alla fine. (so’ proprio incorreggibile!) e il finale è di sofferenza, ma di grande gioia perché quando vedo che la sto per finire sotto le quattro ore e mancano una manciata di minuti accelero, accelero, accelero e quel traguardo è solo mio!!!

Ombretta

Partenza : Una partenza veloce, troppo veloce! I tuoi “migliori” allenamenti sono le gare … e una partenza cosi “spinta” non può essere tenuta fino alla fine se non hai un’adeguata preparazione. Ma ammiro il coraggio e il temperamento!

Fase Topica :  Vista la premessa della partenza sei entrata in un “tunnel” dell’oblio rallentando “quasi” sistematicamente 10/15 secondi chilometro ogni 5 km . Questo comporta un esagerato dispendio di energie mentali oltre che fisiche . Una Maratona molto generosa ma anche molto dispendiosa!

Finale : Il  temperamento iniziale si è trasformato in coraggio e resilienza, qualità che fanno della tuo look fashion un’armatura invincibile! Grande, grandissima forza di volontà propria solo di grande donne … perchè di Ombretta sai che forse non si allena adeguatamente, forse si fonde e confonde in imprese impossibili … ma certamente le porta a conclusione! 

Fabrizio

Partenza : Perfetta! Il ritmo ideale, nessuna esagerazione, o paura, il passo consigliato e su cui si è lavorato.  Non è facile all’esordio rispettare di dettami e nei “primi ” 15 km c’è la perfetta applicazione della teoria. Una Maratona si porta bene a compimento a passo costante, e ci siamo!

Fase Topica :  La possiamo dividere in due sotto fasi, la prima come la continuazione di una gara scientifica, un’andatura costante e vincente e poi? Poi i dolori hanno condizionato la seconda parte! La soglia del dolore non dovrebbe mai superare quella della sopportazione bisogna (nei giusti limiti) imparare ad utilizzare la corsa “gestita” come analgesico . Un rimedio naturale e assolutamente benefico.

Finale : La voglia di arrivare, di conquistare la “prima medaglia” ha vinto sulla voglia di mollare! Senza rischiare assolutamente la salute che è sempre il bene prezioso da preservare, arrivare, nonostante tutto, cancella ogni dolore e regala emozioni indescrivibili! Avrai camminato e sicuramente maledetto certi momenti, ma ora sai che, anche una Maratona, la puoi fare!!

Resoconto Fabrizio

Innanzitutto grazie.

Era la mia prima esperienza su una distanza così impegnativa.

L’ho  affrontata ascoltando in ogni minimo particolare i preziosi suggerimenti del coach.

Ogni ristoro era il mio così come ogni spugnaggio. Stava andando tutto alla grande la mezza 2h i 30 km 3h.

Poi é accaduto l’imponderabile, la schiena mi ha mollato, il dolore si é esteso al nervo sciatico procurandomi degli indurimenti dolorosi al nervo crurale, che mi ha costretto a fermarmi più volte.

Devo dire veramente grazie a Roby, Ale, Claudia e Carletta che con i loro incitamenti mi hanno ridato la spinta di insistere fino alla fine.

Al 40°km il dolore era così forte che mi sarei ritirato, ma non potevo deludere me stesso. La soddisfazione più grande é quella di avere finalmente un riferimento su questa distanza e questo deve essere il mio punto di partenza. Grazie ForresTeam!

Cristina

Partenza : Non so fino a che punto è stata preparata, c’ho messo del mio e me ne assumo le responsabilità. Di certo la partenza è molto buona ma sicuramente non permette di arrivare sotto le 4 ore! Non esiste atleta che puo’ sovvertire cosi pesantemente le proiezioni. Quindi deduco che già dallo start l’obiettivo fosse più “morbido” …

Fase Topica :  A questo punto si manifesta, almeno nella rilevazione cronometrica la consapevolezza di non essere nell’obiettivo e c’è una bellissima e sorprendente reazione!! Un passaggio “veloce” ai 25km è un benevolo auspicio per uno split negativo (la seconda metà del percorso piu’ veloce)!!! Ci vuole forza, carattere e tanta volontà per perseguire questo risultato, oltre che potenza nelle gambe!

Finale :  Quando si velocizza e di molto il passo in modo estemporaneo, senza una adeguata progressione si rischia il “crollo immediato” che accentua in modo esponenziale eventuali (normali) problemi che una Maratona inevitabilmente procura. E si paga il conto! I tempi dicono che hai fortemente sofferto almeno 15km e questo è comunque un grandissimo atto di forza … arrivare! Tutta esperienza per prossime imprese, magari preparate, almeno mentalmente, meglio!

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