Orange (e non solo) che vanno in gita …

Premessa

Da qualche anno, il nostro Buon..figlio Raffaele ci esorta  a partecipare ad una gara che si svolge nella sua città natale , Cava de Tirreni.

La gara quest’anno è giunta alla 55esima Edizione!!!

E’ la Gara Podistica internazionale S.Lorenzo, una gara come piace a me, di “altri tempi”, senza chip , impegnativa e sostenuta fortemente da appassionati della corsa.

L’invito è allettante, se arriviamo a 50 è tutto gratis!!!

Siamo andati vicino alla formula magica, e ci siamo accontentati di viaggio, pranzo e gara per soli 10 euro. Di questi tempi è un’offerta che comunque non si puo’ rifiutare!!

Viaggio di andata Roma – Cava de Tirreni

Cosi alle 8 in punto siamo partiti dalla sede della Podistica Solidarietà per conquistare Cava de Tirreni. Il viaggio è abbastanza lungo, 3 ore circa, compresa lunga sosta per la colazione (inevitabile) del nostro Top! Quando c’è armonia non servono intrattenimenti speciali, quindi senza film o cuffiette passiamo il tempo a chiacchierare, qualche sfottò ma soprattutto tanta allegria.

Si improvvisano anche giochi per intrattenere i più piccoli , ma che poi appassionano anche i grandi che si accaniscono alla ricerca di personaggi da scoprire.

Nessuno dorme, chi ci prova viene “dolcemente” invitato a star sveglio!!

Non siamo solo Orange ma ci accomuna la passione della corsa che in questo caso non ha colori di maglia ma unisce tutti in un ritorno alle gite scolastiche, quei viaggi spensierati di epoche passate, ma che oggi tornano attuali … lo stiamo vivendo ! Certo sul nastro di partenza e fino all’arrivo lo spirito sarà un altro, si correrà ognuno per il proprio obiettivo,

ma ora e dopo … ci divertiamo!

Arrivo a Cava de Tirreni

Verso mezzogiorno si arriva nella ridente cittadina, e là chi ci ospita ci sta aspettando per accoglierci in modo speciale. Un ampio parcheggio sarà il nostro punto di riferimento/gazebo e via a spasso per la città ad ammirare il corso. Cosi il gruppo di atleti si incammina verso l’albergo/ristorante osservato come “alieni” dagli abitanti della città .

gruppoArrivoCava

E’ domenica , noi siamo in tuta di ordinanza mentre loro sfoggiano gli abiti della festa, come è tradizione da queste parti. Noto calzature femminili particolarmente complicate da indossare che inficiano l’incedere delle belle cavesi, ma sarà una moda estate/autunno lanciata per … slanciare .

Il Pranzo

Arriviamo all’hotel Vittoria, che è per tutti un buon auspicio, e ci accomodiamo nell’elegante ristorante mescolandoci per i tavoli. Là troviamo i “veri” Top, che hanno soggiornato il week end in albergo, le nostre eccellenze candidate a vincere tra gli assoluti e le categorie.

pranzo

Il pranzo è abbastanza veloce, i camerieri dettano i ritmi e facendo una podistica allegoria, si può dire che pranziamo a 3’30″/km , per molti di noi è Personal Best. Ma nell’altra sala sta per iniziare il banchetto per un matrimonio ed è comprensibile la voglia di liberarci al piu’ presto. Qualche tavolo più in là i possibili vincitori assoluti, lo si deduce dal colore della pelle e dalla muscolatura articolare …

Pranziamo con pasta al sugo, e pollo al forno. Menu sportivo per non appesantire troppo prima della gara. Qualcuno vorrebbe vino, qualcuno esagera con doppie porzioni …

L’Escursione

Finito il pranzo qualcuno ha la brillante idea di visitare l’Abazia. Non è lontanissima, qualche chilometro, ma essendo in salita si decide di andare in pullman, cosi alle 14:30 ritrovo per la partenza. E qua scopriamo che invece dell’Abazia si va alle giostre!!

Le strade sono strette e le manovre in salita del nostro mezzo di locomozione sono a dir poco azzardate. Sembra di stare sul Tagadà .. avanti , indietro ..obliquo … vista burrone ! In un modo o nell’altro arriviamo impuntati a destinazione. Ora il problema per il pullman sarà fare la manovra per tornare al parcheggio, alternativa andare tutto il tragitto a retromarcia!

Ci incamminiamo verso l’Abazia, e scopriamo che siamo sul percorso di qualcosa di impronunciabile iniziato dalla notte precedente e che finirà chissà quando …

L’Abazia sarebbe anche  bella, ma ci mostra solo la facciata, il resto è chiuso , aprirà alle 16:00. Ci accomodiamo sui gradini , qualche foto e poi torniamo al pullman per il secondo giro in giostra, stavolta ancor piu’ avvincente. Prima ci siamo incastrati con una struttura in ferro (abusiva) che non permetteva la curva, e poi  abbiamo bucato la via giusta, capace di consentire il passaggio ad un automezzo delle nostre dimensioni e … abbiamo iniziato ad andare avanti … indietro, avanti avanti , indietro … un po’ il ballo del pinguino!

Era presto … ma ora inizia ad essere quasi tardi … per la gara. Dopo metri percorsi in avanti e retromarcia e il pollo che per molti ha preso l’ascensore , un indigeno è salito sul pullman e ha agevolato la manovra, portandoci verso l’uscita del labirinto. Un applauso al nostro Dedalo e di “corsa” a cambiarci e tutti alla partenza

woman

La Gara

Prologo della competizione la gara dei ragazzi, Cadetti e Allievi. Alle ore 17:00 in punto è partita la gara competitiva degli assoluti. Prima della partenza un ricordo per gli organizzatori che non ci sono più, e poi il via, in salita, subito a rompere fiato e tattica, una di quelle rampe dove puoi solo combattere contro la voglia di camminare,  una voglia che per molti è ancora  irresistibile.

primaGruppetto

Il percorso è un 8 disegnato per le vie della parte occidentale della città. Un bel mix di salite , discese ma poca pianura. In una gara come questa, quel che ti resta alla fine è la risultante dell’attuale stato di forma mentale e fisico .. .se pensi sia stata solo un’impossibile scalata, se un tapascione impenitente. Se pensi che sia stata solo discesa, sei un odiato TOP , se invece pensi che ci sia stata una salita tosta, ripetuta due volte e per il resto tanta discesa e qualche falsopiano, allora sei normale e hai corso in modo dignitoso.

Racconto la mia gara non per delirio di onnipotenza (come spesso mi sento rimproverare …) ma per provare a spiegare e raccontare come si possono affrontare situazioni a livello tecnico/tattico .

Facendo il riscaldamento pre-gara ho verificato alcune situazioni ambientali, il clima, la pendenza della salita e soprattutto la viabilità. Con una partenza con quella pendenza è  importante stare davanti e non rischiare di ritrovarsi chi cammina ad ostacolare il passaggio. Partenze di questo tipo azzerano le categorie di runner, siamo tutti uguali e quindi si rischia pesantemente l’occlusione. Parto forte, e lo dimostra il fatto che sono avanti, non avanti a tutti ma avanti a chi è molto più forte di me, almeno in questo periodo.

Una salita cosi ti toglie il fiato, ma non è lunghissima e c’è tutto il tempo per riprendere la respirazione nel tratto successivo. Inizia una lunga discesa e mi affianca Paolo Rossi, andiamo un po’ insieme, lui ha sulle gambe la gara di ieri il che potrebbe essere anche un vantaggio per gente con il suo fisico e la sua tempra. I fenomeni sono gia’ avanti lontani, le nostre TOP Ladies stanno per prendere il volo, ancora sono nelle vicinanze e io mi assesto il passo ad un’andatura sicura.

Paolo cambia passo e lo lascio andare, io sono nel mio solito limbo, un posto senza categoria, dove non ci sono Top e non ci sono più lenti ..ci sono solo io!

Lascio andare le gambe  e affronto per la seconda volta il salitone, questa volta non si parte da metà si percorre tutto e si sente ancor più violentemente il disagio della salita. Accorcio il passo, aumento le frequenze e provo a non perdere terreno. Ho davanti a me un obiettivo chiaro, oggi sta andando forte, più del solito, evidentemente ha iniziato ad allenarsi seriamente, oppure il percorso gli è congeniale, fatto sta che il mio obiettivo è davanti e questo è per me una forte motivazione.

In ogni gara ne ho una, altrimenti può succedere di mollare, se non hai obiettivo non puoi mai riuscire a tenere un’andatura dignitosa, prima o poi ti assale lo sconforto e molli la presa. BISOGNA SEMPRE AVERE UN OBIETTIVO per onorare una competizione, altrimenti si resta a casa. Anche una gara affrontata come preparazione per raggiungere una condizione ottimale va rispettata e motivata. Bisogna sempre avere in mente, alla partenza un passo medio da tenere e nel caso osare uno sforzo in più … mai in meno!

Eccolo là il mio obiettivo, si è palesato e ora che siamo a metà gara, niente e nessuno può distogliermi. Quando lo punti non deve essere una chip che butti al buio in un piatto poverello, devi essere lo squalo che ha avvertito il sangue, devi mostrare i denti e ricorrere a tutta la “cattiveria” sportiva di cui puoi disporre per affondare, al momento opportuno gli artigli sulla preda e … finirla anche all’ultimo metro!!!

Passati sotto l’arco del traguardo la salita si fa più ostica e “lui” cammina , tutti sanno come la penso, fosse per me, chi cammina, dovrebbe essere squalificato. Ci sono Runner però che camminano più veloce di alcuni che corrono, è una tattica per riprendere fiato e poi ripartire più forte. Non è il solo a camminare, e punto entrambe con l’idea di fare filotto. Appena avverte la mia presenza (sarà un caso?) ricomincia a correre, ma ora siamo molto vicini.

Nel tratto in discesa, nonostante io ripeta a me stesso di aggredirla e provo ad andare più forte, “lui” guadagna terreno e ristabilisce un gap di sicurezza tra noi. Siamo amici, compagni di squadra, ci rispettiamo entrambe ma ora siamo in gara e ognuno vuole vincerla! Se vincerò io avrò fatto il minimo del mio dovere, ma se vincerà lui,  sarà cocente delusione … è il prezzo di chi decide di vivere intensamente una gara, anche combattendo nelle retrovie, fuori premio e categoria, si corre per l’onore, la posta più alta da mettere in gioco!!

La gara è in un tratto pianeggiante, non forzo il passo, resto equidistante, stiamo procedendo alla stessa andatura, studio attentamente le sue mosse. Lo vedo in grado di tenere, spinge il passo, non evidenzia affaticamento. Non penso affatto alla mia condizione, penso solo a gestire il distacco. In gara se hai la mente impegnata a fare queste valutazioni,.senti meno la fatica. La fatica spesso è solo un rifugio dove dirigiamo le nostre debolezze, il nostro autolesionismo, siamo allenati, preparati a queste fatiche e anche a peggiori, quindi pensare ad altro … che ci mette in condizioni di sfida, piuttosto che di sconfitta, puo’ essere solo un aiuto a tenere!!!

Queste ed altre considerazioni mi portano a gestire un tratto di gara complicato, con un falsopiano abbastanza lungo, che ha rotto il bel passo tenuto nella discesona precedente. Finito questo momento, ecco un’altra discesa, è forse quella giusta per recuperare terreno! Mi involo a passo accelerato, ma la distanza non cambia, evidentemente la mia accelerazione non è sufficiente, il mio obiettivo oggi è davvero in gran spolvero! Devo trovare un espediente per andare più forte, e allora spingo più frequentemente con le braccia, conto il ritmo e aumento l’oscillazione, ecco che anche le gambe, corrispondono all’aumentare del ritmo e … mi avvicino!!! Diminuisce il distacco, da 50 mt circa si passa sotto i 30 mt … lo vedo … lo sento!!!

Dietro di me, si avvicina un avversario di un’altra squadra, è uno di quelli che fastidiosamente ansima quasi in modo orgasmico … e ti rimbomba nel cervello! Fosse una donna, sarebbe quasi piacevole, ma un uomo che ti rantola addosso è davvero una sciagura. Lo lascio passare, e in breve tempo raggiunge anche “lui” che è li’ davanti. Questo evento mi è un monito ad aumentare ancora, basta accelerare un po’ e … si colma il distacco. Ma al contempo ho un attimo di sconforto, dovuto al fatto che pur spingendo, non lo raggiungo. Lo sconforto esorta il cedimento, e nella mente albergano tristi pensieri, “accontentiamoci di questa posizione”, “in finale è una gita”, ” cosa importa superarlo” … basta ascoltarne uno e la corsa … è finita, la rincorsa … è vanificata!

Allora mi scuoto! Non è da me cedere, tanto meno mollare! Meritiamoci di correre, dimostriamo che .. si può!!!! E allora sfratto dalla mente tutte quelle sensazioni menagrame e .. le converto in pensieri positivi! Sto qua … dietro, in posizione perfetta per dominare la situazione, osservo le sue mosse, posso anticiparle, attaccare e contrattaccare a mio piacimento … sono in una condizione favorevole!!! Ecco che in un attimo sono passato da vittima “sacrificale” a carnefice! Cambia totalmente lo scenario, la mentalità è il 90% di una corsa!!!

Sono tornato ad indossare gli occhi della tigre e lui diventa l’agnellino … da azzannare. Accelero quel tanto che basta per avvicinarmi ancora e manovrare al meglio il joystick di questa sfida!

Mi rendo conto che è in sofferenza, e allora attacco … sono pronto alla sfida, anche se manca più di un chilometro all’arrivo, in un percorso sconosciuto … lo affianco … lo sto per sorpassare e lui si ferma! Colpo di scena! Accusa l’aver mangiato troppo ..almeno questo è quel che percepisco dalle sue parole … Noooooooooo! Tutto vanificato … la sfida è annullata, l’obiettivo cosi non è raggiunto!

Continuo a correre, ma per inerzia, slanciato dal passo accelerato che avevo intrapreso per sferrare il sorpasso. Nella scia accelerata mi ero lasciato dietro anche l’ansimante, e ora sono in completa solitudine, il vuoto avanti e … un distacco dietro. Avanzo nel percorso e sento che sto per arrivare … ma ancora manca un tratto … da onorare!

Non mi fido, sono troppo vecchio ed esperto per … abboccare,  mi volto, sacrificando qualche secondo e vedo che “lui” ha ripreso a correre e non è poi cosi distante, questa ara è infinita, piena di colpi di scena! Mai fidarsi .. mai pensare di aver vinto una sfida fin quando non hai oltrepassato il traguardo!!!

Un paio di curve e qualcuno mi incita dicendo … dai che mancano 400 metri … come se fosse un’inezia .. .400 metri ora non sono pochi … e il suo rintuzzare mi ha messo in una situazione di disagio. La strada inizia a salire, siamo nella parte finale e per la terza volta ci arrampichiamo in questo tratto, ma stavolta è l’ultima e la salita si interrompera’ a meta … è là che è posto il traguardo …

Mi volto ancora e lui è là … allora accelero, sferro l’attacco finale, senza pietà … raccogliendo le ultime forze, quando sei avanti non puoi permetterti tatticismi, devi solo gestire il vantaggio …come? Correndo almeno allo stesso passo del tuo avversario … mai più lentamente!!

Ecco la foto, ci siamo … sfodero il mio sorriso , compio il mio gesto per l’AMIP e … aggredisco questa arrivoAmipsalita finale … Un bacio in alto … un bacio alla Fede .. e … Taglio il traguardo!!

Lo so, non ho vinto nulla, nessun premio assoluto o di categoria, non  porto a casa nessun Personal Best, ma avevo un obiettivo e l’ho raggiunto … e superato!!!

 

La Premiazione

Che bella soddisfazione vedere  i nostri sul podio, sia Orange che compagni di viaggio. Predominanza femminile ma si sa … le donne hanno una marcia in più ! E poi il premio alla nostra società in qualità di ospiti graditi, noi che abbiamo colorato di Orange le vie della città !!! Un palco scenografico, serio e ben gestito fino al momento in cui .. .al cenno prestabilito , abbiamo riempito con il nostro entusiasmo fuori dalle regole !!!

tuttiSulPalco

 

Viaggio di ritorno  Cava de Tirreni – Roma

La premiazione ha rubato il tempo per eventuale scorpacciata di prodotti tipici, quindi subito in pullman, destinazione cena frugale (20′ massimo) in AutoGrill e poi dritti a Roma.

Il ritorno è meno chiacchierato, qualcuno crolla dormendo (ma solo dopo la cena …) l’autista propone due film che non ricordo quante onorificenze abbiamo conquistato … uno inguardabile e il secondo avvincente .. un thriller d’azione che non si vedevo da tempo … e forse non ho mai visto : Eliminator! Fantastico l’ho visto tutto, ma risparmio la trama a chi se l’è perso, cosi potrà sempre scaricarlo e godersi l’avvincente avventura!

Molti saranno grati al sottoscritto per averli lasciati riposare, diciamo che è stato il giusto compenso per una trasferta che per me è iniziata all’alba, partendo da Santa Marinella.

Conclusioni

Arrivo a casa che tutti dormono … e concludo una bellissima, intensa coinvolgente giornata!

Grazie  a tutti

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