Firenze al bacio

FirenzeMarathon

Premessa del Coach

Non voglio assolutamente invadere lo spazio dedicato alle emozioni vissute da chi ha corso la Regina delle distanze, la Maratona. Sono state 3 Maratone molto diverse : Venezia con un percorso e clima impraticabile ma la cattiveria di arrivare di Laura, Ravenna con una grande prova d’orgoglio e di carattere di Claudia alla sua prima esperienza e poi Firenze.

5 Personal Best su 5 è un’impresa fantastica che mi riempie di orgoglio e mi rende fiero non solo del risultato ma del modo in cui è stato ottenuto, con allenamenti intensi piuttosto che lunghi, con grande forza di volontà ma soprattutto applicazione, concentrazione e potere della mente! Nessun aiutino, nessun farmaco, doti naturali !!!

 Runner  Tempo Firenze  Ex P.B.
 Silvia  3:09:50 3:30:39
 Francesca 3:34:31 3:35:27
 Max 3:39:18 3:41:10
 ToPaolo 3:55:26 4:21:23
 Fabio 4:08:00 4:45:37

 


Le emozioni di Francesca

La vita spesso presenta periodi di tempesta, poi la quiete, prima, dopo e allora adesso non ho voglia di farmi travolgere, voglio pensare ad altro, voglio fare qualcosa che amo, o almeno vivere tutta la preparazione, e poi si vede.. ma ormai la decisione in cuor mio è presa: iscritta alla maratona di Firenze.

La Preparazione

Il coach ci personalizza una tabella di preparazione in 7 settimane, il 9 ottobre iniziamo: allenamenti vissuti intensamente, il primo messaggio della mattina è “oggi dove ci alleniamo?”

Questa preparazione la adoro, mi sfinisce, mi deprime quando non riesco a mantenere il passo richiesto, mi fa sentire una tigre quando porto a termine un lavoro che pensavo essere impossibile, ma non sono da sola, la presenza di Max manda via ogni insicurezza.

Anche Paolo e Fabio condividono la preparazione e spesso ci confrontiamo sullo stato dell’arte e ci diamo appuntamento per le foto di rito.

Le settimane passano regalando anche qualche soddisfazione nelle gare del fine settimana, sarà questo nuovo atteggiamento mentale che “alleggerisce” lo stress della gara, proiettato verso l’obiettivo principale, la Regina.

La tensione si accumula e ognuno di noi sente riemergere vecchi e nuovi dolori, più o meno resi noti, ma crescono forti le motivazioni.

Arriva il sabato e a casa cerco di lasciare tutto in ordine, e via verso la stazione dove incontro i miei cavalieri Fabio, Paolo e Max (special guest Stefano, cocchiere d’eccezione) e si vola a Firenze.

Il cielo è coperto, ha piovuto da poco e le strade sono bagnate, che tempo farà domani? Andiamo a ritirare il pettorale e facciamo qualche acquisto agli stand del villaggio della maratona e poi a cena.

I miei rituali pre-gara sono saltati quasi tutti, ma la tensione ancora una volta è allentata dalla compagnia e condividere questa avventura con amici così speciali è un lusso indescrivibile. Chiudiamo la serata con una passeggiata al centro, tra le romantiche vie addobbate, Ponte Vecchio tra tante luci e ricordi, studiamo il percorso per raggiungere la partenza e poi tutti a nanna.

La Maratona

Medagliati

Ci ritroviamo a colazione e poi andiamo verso la partenza…ora non parla nessuno.

E’ presto, portiamo le sacche ai camion e cerchiamo un rifugio, ha iniziato a piovere. Il gruppo si divide in due, ci salutiamo ognuno diretto alla propria griglia, come diretti verso una battaglia.

Ora non c’è alcun riparo, e aspettiamo lo start sotto i nostri impermeabili colorati…si parte…piano piano, quasi camminando.

Max ed io cerchiamo spazio senza perderci di vista, questa volta dobbiamo farcela insieme ma intanto andiamo, stando attenti alle pozzanghere, alla gente che va a zig zag, concentratissimi. L’impermeabile è già volato, ora anche la maglietta è di troppo e via, questo gesto molto liberatorio mi fa cambiare passo e sento Max che mi riprende ..”piano”.

Lasciamo il centro e ci dirigiamo verso le Cascine…là dentro mangiamo un po’ di chilometri saltellando da una pozzanghera e l’altra e incontro tre marciatori spettacolari, cerco di stargli attaccata, ma non è facile, mi volto e non vedo più Max. Ho nelle orecchie il messaggio vocale della mia Franci che mi urla “non sei sola”, supero il gruppo dei meravigliosi Maratonabili (runner dal cuore d’oro che partecipano spingendo ragazzi disabili sulle carrozzine) ed incitando loro mi sento più forte anche io. Incontro Gianluca Alba e facciamo insieme un paio di chilometri,

Silvia

un saluto a “Silvia la Freccia Rossa” al biscotto, e raggiungiamo un altro Orange, Guglielmo, e Gianluca ci saluta. Rimango un po’ con Guglielmo ed un suo amico fiorentino ma presto perdo il passo e loro vanno avanti.

Passiamo su Ponte Vecchio e l’emozione mi assale, è fantastico, la folla che fa il tifo e ci acclama in tutte le lingue, mi viene da piangere. Usciamo di nuovo dal centro e andiamo verso lo stadio, con mia grande sorpresa entriamo nello stadio di atletica e automaticamente mi metto in prima corsia, anche se è piena di pozzanghere, mi ritrovo là con la tentazione di gridare “primaaaa”..e mi viene da ridere.

Riprendiamo l’asfalto e ci dirigiamo verso il centro, il passo è calato, cerco nuovi riferimenti e vecchie motivazioni. Un cavalcavia più lungo del solito mi toglie il fiato ma un ragazzo mi dice, “dai era l’ultimo scoglio” , sento il calore della gente, ci siamo quasi manca un 2000 dico tra me e me…. e appare di nuovo Gianluca, questa volta mi porta all’arrivo, mi incita a seguirlo senza farmi forzare troppo.

Seguendo lui non penso a niente, mi godo questi ultimi chilometri immersi nella grande bellezza, e all’improvviso vedo i gonfiabili, mi dispiace un po’..allora è finita. Gianluca esce dal percorso ed ora ho un rettilineo affollato davanti a me, prendo una direzione e vado, sprigionando tante risorse che non pensavo di avere …. e arrivo.

Ancora la festa non è finita, arriva Max e possiamo finalmente andarci a prendere la medaglia e poi aspettiamo Paolo e Fabio per un meraviglioso terzo tempo.

Nota dell’autore:

ho descritto solo piccoli passaggi di vita e sensazioni, ma le attenzioni e l’energia che ci ha regalato il nostro coach, l’appoggio di tutto il ForresTeam, la condivisione che abbiamo vissuto noi quattro disperati in questo viaggio durato quasi due mesi sono i veri tesori indescrivibili che ci resteranno nel cuore.

Titoli di coda

Un fine settimana indimenticabile” con: Max Massimo Rodolico TopPaolo Paolo Sai Fabiolino Fabio De Gregorio Francesca Francesca Lippi

Ringraziamenti:

Marco Forrest Taddei, Max, TopPaolo Fabiolino, Roberta Ricci, Francesca Meini Giulia, Flavia, Valeria e tutto il ForresTeam

 


Le Emozioni di Fabio

Maratona…parola che racchiude tante cose, dalle emozioni, al lavoro duro…ad un grande viaggio con se stessi e con gli amici .

La maratona non è la gara in sé, ma è un percorso.

La gara è il culmine di questo percorso e la medaglia è la rappresentazione che ce l’abbiamo fatta.

Ho fatto già alcune maratone, ma nessuna preparata come si deve.

Questa l’ho voluta preparare seriamente, è come se fosse nata una sfida con veste nuova, imparare ad affrontare la corsa con una consapevolezza diversa, senza improvvisazione un percorso da affrontare, un percorso duro ma fattibile.

Nasce così la mia prima vera esperienza di maratoneta, con la guida del buon Marco Forrest che con grande pazienza e professionalità ha stilato il programma maratona, valutando i miei risultati e riprogrammando i miei allenamenti. Sì, sono stato fortunato, molto fortunato sono stato seguito da un grande allenatore.

L’Obiettivo

Ma andiamo con ordine, Uno dei primi obiettivi concordati è stato appunto quello di puntare a migliorare il mio tempo. La mia miglior prestazione risaliva ormai al lontano 2015. L’obiettivo era appunto quello di andare sotto il muro delle 4 ore e, soprattutto, di ritrovare fiducia nella mia corsa.

Durante tutto l’estate ho lavorato sia sul fondo lento che sullo sviluppo della forza, in modo tale da migliorare ed estendere la fase aerobica. Nelle ultime 7 settimane invece il programma puntava sulla qualità E sul passo, passo inteso come l’abituarmi a correre ad una determinata velocità per più tempo possibile, mentre i lavori di qualità mi sono serviti per imparare a soffrire.

Avete presente quando negli ultimi chilometri le gambe urlano pietà?Ecco, esattamente, per imparare a superare quei momenti di difficoltà. D’altronde la fatica ed il dolore non sono altro che una condizione della mente, no? Almeno così dicono i grandi mentori.

La Preparazione

Queste settimane per fortuna sono passate molto fluide, grazie anche al fatto che a dover affrontare il grande viaggio non ero il solo, ma c’erano tre grandi amici che avrebbero condiviso con me l’esperienza Firenze, ognuno con il proprio passo e ognuno con una tabella alquanto ambiziosa…la mia tabella molto simile a quella di Paolo ha fatto si che ci allenassimo insieme, mentre Francesca e Max anche loro con tabelle di riferimento simili hanno fatto altrettanto.

Sono state sette settimane fatte di tanto lavoro duro, ma anche di tante risate, tanta condivisione, tanto aiutarsi a vicenda e non mollare mai…un grazie speciale a Paoletto, che mi tirava oltre il mio limite anche quando non ce la facevo più.

Sono venute fuori tante cose divertenti, tante soddisfazioni e anche delle garette che davano tante risposte di tutto rispetto al nostro allenamento… nonché tanta follia….

Rispetto inteso come voglia di mettersi in gioco, coraggio di affrontare una sfida fuori dall’ordinario, coraggio di affrontare un percorso di allenamenti pesanti.

Anche chi è fuori dal mondo della corsa capisce benissimo che la Maratona è “solo” un traguardo, ma che alla base è necessario un periodo di preparazione.

Follia perché per intraprendere un percorso simile ci vuole un po’ di inanità mentale, un po’ di menefreghismo dei problemi, (si va incontro a mancanze familiari…e non solo) un briciolo di pazzia per affrontare ciò che non si conosce.

Il giorno prima

Dopo tutta questa prefazione sulla preparazione Maratona…andiamo al dunque…a quando finalmente arriva la partenza…..Partenza per Firenze……sabato… Treno, ore 14 circa, viaggio rilassante con i miei super amici :Francy, Max e Paolo….arrivati a Firenze lasciamo le valige in albergo e poi di corsa a ritirare il pettorale…bello vedere tanti amici della podistica e tanti runner come noi, con tante speranze ed aspettative…

Firenze per fortuna è percorribile a piedi, abbiamo scelto il nostro albergo vicino a tutto ciò che doveva essere a portata di mano, specie la partenza.

gruppo

La sera una cenetta leggera, passeggiata in centro, contornata da tante risate, incontrati amici della podistica quali Fabrizio e Maria con Stefano e Enrica, e poi in direzione albergo, dove si va tutti a nanna. Mano a mano che si avvicina la gara, inizio a sentire i primi “sintomi” di adrenalina, dubbi, incertezze , che mi prendono ogni volta che ho una gara importante o alla quale tengo particolarmente. So di avere tutte le carte in regola per fare bene.

Mi sono allenato bene, sto bene. Cosa può andare storto?

Insomma, in allenamento è andato tutto bene, ma se poi non sarò in grado di mantenere il ritmo per tutta la gara?

Possibile che riesco a crearmi ansie anche quando non ce n’è bisogno! Ho voglia di gareggiare. Il confronto con Paolo e gli altri mi aiuta a stemperare i sintomi pre partenza. La sveglia alle 5.45….

Colazione leggera, perché ho lo stomaco quasi completamente chiuso, quindi partenza alla volta dello start…..luogo che conosco benissimo….stesso posto da dove è partita la gara del Passatore…non posso che essere felice, il tutto mi fa ben sperare.

Come da previsioni, il tempo è stato proprio inclemente e la pioggia non ci ha mai dato mai tregua.

Io e Paolo ci siamo diretti verso la nostra griglia di partenza mentre Francesca e Max verso la loro. Tutti i partecipanti, dai Top Runner agli amatori, chiacchierano tra di loro fino a che lo speaker non pronuncia le fatidiche parole: “tre minuti alla partenza!”

A quel punto la musica si è abbassata, le chiacchiere si sono fermate di colpo, facendo precipitare la partenza in un clima surreale.

Tutti aspettavamo. I sorrisi si sono spenti di colpo, trasformandosi in ghigni.

La Gara

Meno 10, 9, 8, 7… BOOM! Partiti.

Una folla di persone lungo le strade di Firenze, basta pensare che per arrivare allo start abbiamo impiegato 7 minuti circa. Il mio unico pensiero all’inizio ora è solo uno, quello di non esagerare.

“Non partire forte” mi ripetevo. I primi tre passaggi sono stati perfetti. Fatti quasi tutti lungo le Cascine, Molto precisi. Nel frattempo lungo il percorso, non ricordo il posto esatto, mi sono sentito chiamare da Raffaele ed Antonella, forte emozione…in una città non tua sentirsi incitare, grazie di cuore….

Transito alla mezza maratona in 1h 58’ fedele alle mie aspettative.

Fabiolino

Poco dopo c’è ad incitarmi il grande atleta Gianluca Alba che mi esorta a continuare così. La corsa continua verso lo stadio, forse la parte più brutta ed alienante, Si entra nello stadio e quasi a volerlo onorare mi metto in corda, subito dopo un grande biscotto e poi finalmente si ritrova un po’ di tifo, le gambe girano ancora bene… Il 30° km ancora sono in target…continuo spedito….eccoci al 35 km gambe iniziano a essere pesanti, sento delle contrazioni altezza ginocchio a ogni passo le articolazioni mi sembrano arrugginite, ma non mollo.

Inizio a vedere gente che cammina, che si trascina, che si siede, ma stringo i denti (nel vero senso della parola) e non mollo…. vengo superato dai pace-maker delle 4 ore, segno evidente che ho rallentato un po’, sono un po’ deluso…. il mio sforzo adesso è quello di non mollare mentalmente…Dal 36° al 41° sono in una specie di trance: non vedo e non sento nulla, vado avanti per inerzia e continuo a vedere altri podisti fermi o al passo.

 

Mi spiace veramente per loro, ma non nego una grande soddisfazione, perché io invece continuo a correre, piano ma corro… incontro due volti amici Enrica e Stefano che mi chiamano ed incitano, regalandomi anche uno scatto fotografico impagabile…

Il cartello dell’ultimo chilometro, ecco… ci siamo quasi, in corrispondenza con i rettilineo finale.

C’è un sacco di gente a tifare e non so dove trovo le energie per accelerare.

L’Arrivo

Ho i brividi dall’emozione e quando taglio il traguardo ho già la vista appannata dalle lacrime. Mi fermo e alla mia destra vedo un appoggio dove potermi aggrappare, mi inginocchio, mi ritrovo in un pianto liberatorio.

Poi mi incammino per raggiungere gli altri, la mia testa che mi chiede “come hai fatto?” e rispondo “non lo so!” ed è stato bello incontrare gli altri ed abbracciarci, felici, consapevoli di aver fatto ognuno il PB tanto desiderato

A mente fredda invece lo so benissimo come ho fatto: impegnandomi seriamente negli allenamenti, anche quando avrei rinunciato volentieri, per il troppo caldo o per la pioggia, o quando faticavo a trovare il tempo tra i vari impegni lavorativi e familiari.

Mi sono classificato 4865° su 7604 con un tempo di 4h 08’” e questi 8 minuti di troppo, sarà un buon motivo per riprovarci ancora !

Il post Maratona è un momento di vita diverso ma intenso, una volta metabolizzato lo sforzo, la preparazione e i dolori vari a muscoli e giunture.

Cambiano le prospettive. Quando ti guardi dall’altra parte del traguardo ti rendi conto che hai fatto una cosa grande, una cosa che non è da tutti, una cosa con le tue gambine e la tua testolina.

In molti (me compreso) dopo la Maratona sentono un senso di onnipotenza, che non è un fenomeno trasfigurativo, ma uno status quo in cui ti rendi conto del cammino fatto e che anche altre sfide della vita possono essere affrontati spacchettandole e con un impegno costante.

Perché alla fine ti dici “Io ho fatto una Maratona, posso fare anche questo”.

Per chi invece, il traguardo l’ha già superato più volte, rimane il piacere di superarsi, di togliere qualche minuto, qualche secondo anche se dentro di noi la paura di arrivare al traguardo resterà sempre.

Forse è anche quello che ci spinge a metterci alla prova e a scoprire dove si annidano i nostri limiti.

Grazie Coach, grazie Paolo, grazie Franci e grazie Max di aver condiviso con me questa fruttuosa Maratona durata 7 lunghe settimane e grazie a tutti i sostenitori compreso chi già questa esperienza l’ha affrontata prima di noi.

ForresTeam grande famiglia.


Le Emozioni di Max

La mia numero 10

Volevo regalarmi una grande emozione…e così è stato!!!
Trasferta organizzata e preparata in ogni minimo particolare; una grande preparazione grazie alle tabelle del Coach, tutto era già scritto vero Marco?

il Pre Maratona

Dalla testa ai piedi tutto sincronizzato ritmo, obbiettivo, andatura, distanza e tempi.
Partiamo per Firenze, un formidabile quartetto, accompagnati in Stazione, a sorpresa, dal grande Stefano.
In auto con lui ripassiamo la teoria, e Stefano non ci fa mancare i buoni consigli.
Il treno arriva in anticipo a Firenze.
Giusto il tempo di meravigliarci della postazione dei “ camion per il deposito” sotto l’albergo e siamo di nuovo in cammino verso il villaggio Maratona.
Troviamo un clima di grande festa e tanti amici Orange. La serata passa serenamente e in allegria però …a letto presto.
Ci alziamo prima dell’alba per approfittare della ricca colazione e fare le scorte di carboidrati.
Fuori piove, raggiungiamo la partenza ma prima dobbiamo cercarci un riparo dove passare un po’ di minuti.
Entriamo nella griglia e qui la tensione comincia a salire…Fabio e Paolo hanno un colore diverso di griglia, io partirò con Francesca, emozionata per la sua prima fuori Regione, ma determinata come poche volte mi è capitato di vedere.

La Maratona

3,2,1 si parte sotto la pioggia…
I primi 2 km sono lenti, è record di presenze a Firenze.
Riusciamo a prendere il ritmo e Francesca si porta avanti, grande ritmo e stile.
Io cerco di controllare e sopratutto di capire se oggi il dolore al piede si farà sentire; approfitto della pozzanghere, ogni tanto, per trovare un po’ di sollievo al dolore.
Mi piace l’inizio della gara, mi rendo conto di aver trovato l’andatura giusta.
Mi godo il percorso, resto stupito dalla concentrazione di tanti runner che in silenzio macinano Km… solo la musica e il tifo degli spettatori scaldano l’aria e sopratutto tanti bambini pronti a batterti il 👋🏻cinque.

Al Parco delle Cascine mi ritornano in mente i ricordi del 2014, alla mia seconda Maratona.
La sensazione è netta è positiva, l’andatura è ottima(sotto i 5’/km), non sento la pressione della gara, l’affanno, la preoccupazione. Penso che se tengo questa andatura e resto concentrato posso fare un grande risultato.
Arriviamo alla mezza, i miei battiti sono regolari, mi viene da sorridere segno che il  momento è buono.

Francesca non la vedo più, ha preso il largo e sono certo che riuscirà a tenere il ritmo fino alla fine, sono sicuro della sua grande prestazione.

Max

Al 30° mk l’emozione sale alle stelle, rientriamo in centro Firenze da Ponte Vecchio, una scarica di adrenalina mi attraversa, gente che grida, che incita, musica e tanti Orange oltre le transenne che mi chiamano… sto per c

edere all’emozione grido anche io per liberarmi e penso che manca solo una gara da 10.000 metri!

Continuo a guardare il GPS (grazie Alberto), il ritmo è quello giusto.
Ricordo le parole di Francy…mi raccomando non mollare mai e Marco…divertiti e sorridi sempre.
Durante il percorso trovo anche la pista di atletica, che sorpresa! Sono oltre il 35° km e tutto va secondo i piani; le sensazioni sono tutte positive.
Rapido check up    
– Gambe : in ottima forma
– Battiti : regolari
– Temperatura : giusta
– Acqua : quanto basta per il mio piede
– Ristori : “di tutto”…!!
– Fondo : irregolare, ma non troppo.

L’Arrivo

Incontro Gianluca che mi sprona a dare di più! Ultimi  chilometri nel centro, provo ad aumentare ma devo stare attento a dove mettere i piedi; Silvia mi incita a dare il massimo…(ma è già arrivata Tuono Rosso?)arrivo al rettilineo finale si sente lo speaker, vedo il gonfiabile… qualcuno chiama(ma non posso girarmi) ARRIVO quasi non ci credo !!!

MI merito questa medaglia, penso di aver fatto un ottimo tempo. Vedo Francesca e capisco che anche per lei è stata una forte emozione. Ci avviamo al deposito per cambiarci, mentre arrivano Paolo e Fabio.

Giungono  i primi exit poll da Roma, Grazie Vice. Poi si susseguono i messaggi, arrivano Paolo e Fabio soddisfattissimi… e te credo!

Il Coach scrive “ sono 5 Personal Best” … e penso che gli sia scappata una lacrimuccia.
Sono incredulo, questa è la vita.
I ❤ Firenze


Le Emozioni del TOP

Grazie Coach il mio risultato è stato anche merito tuo; credimi volevo portare a casa la tua proiezione, avevo gestito alla grande quasi tutto ( passo, concentrazione, ristori, salitelle, discese)

Le emozioni sono uscite fuori diverse volte soprattutto quando varcavo i singoli rilevamenti in linea con le previsioni ( alla 30Km di Latina avevo chiuso in 2 h 51’49” e a Firenze sono passato al 30°km  in 2 h 41′ 16″)

Anche al 35°km stavo dentro l’obiettivo, poi purtroppo al 36°km è cominciato un blocco quasi totale della coscia destra che pian pianino scendeva in basso e mi faceva correre  bene con il rischio crampo e di eventuale fermata!

In quel momento ho pensato a quello che ci dice il coach,  tiraee dritto non fermarsi e provare a correre lo stesso, ed è quello che ho fatto sino al traguardo ma purtroppo gli ultimi 5 km la mia velocità si è ridotta notevolmente!

Al 40°km si vede tutta la sofferenza sul mio viso, ma la forza di volontà mi ha portato comunque a non fermarmi mai per tutta la gara e arrivare felice al traguardo, perché è stata una grande vittoria!!

 

Una Vittoria per me e pTer i miei  amici che visto il  risultato finale mi hanno abbracciato facendomi sentire un eroe e a quel punto non potevo che farmi uscire lacrime di gioia

 

Sono anche loro degli eroi! Personal Best eccellenti a partire dalla dolce Francy,sempre più determinata, non molla un centimetro!

 

 

Max : un canaccio da strada e  Fabio un mito, si è allenato con me in modo eccellente e meritava un risultato degno del lavoro svolto con sacrificio !!!

Sono fiero di appartenere alla Podistica Solidarietà e alla grande famiglia del ForresTeam!

 

 

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