La (nostra) Best Woman

best woman challenge

Premessa

Questo, normalmente, era  un periodo dell’anno dove ci si metteva a confronto con una 10 chilometri molto tirata per testare le condizioni atletiche e, perchè no, puntare a un Personal Best.

Purtroppo da Marzo le gare sono ferme ed  è un inaspettato privilegio potersi allenare e trovare nella preparazione motivazioni speciali!!! E’ con questo spirito che metto tutto il mio impegno nel sottoporre i miei atleti a sessioni di allenamento intense e complesse, con l’obbiettivo di esercitare tutte le risorse necessarie, corpo e mente!

Approfittando quindi del Poker d’Assi di gare che la Podistica Solidarietà ha indetto, sempre a scopo motivazionale, abbiamo corso la nostra Best Woman.

Appuntamento allo Stadio Pietro Mennea, Lunedi 7 Dicembre, all’ora di pranzo: sotto un Sole splendente, ci siamo ritrovati per partire a diverse andature, cercando ognuno di rispettare il proprio Ritmo fino alla fine!

 

Pronti alla partenza… o quasi!

Il Percorso

Durante il riscaldamento abbiamo sondato la situazione intorno allo stadio e abbiamo optato per tracciare un circuito costituito da un giro esterno al Mennea, per poi dirigerci verso “La Palla”, accedere al Centralino del Tennis e, correndo sopra le medaglie d’oro al valore dello sport, eseguire un biscotto per tornare poi verso il Mennea.

In tutto 2.200mt circa. C’è chi lo ha percorso 3 volte per poi entrare in pista e giocarsi gli ultimi chilometri sul tartan, chi 4 volte… abbreviando così il percorso in pista. Importante era percorrere tutti 10 chilometri!

La Gara

A parte la mancanza del pettorale e del ristoro (se manca Nadia non si mangia), c’erano tutte le componenti per correre una Gara!!!

Partenza dal segno di START, ultimi preparativi, qualche allungo e via!

Ho chiesto di correre, poche storie, poche chiacchiere e soprattutto nessuna lamentela: si affrontano i 10 chilometri nel giusto Ritmo e soprattutto con adeguata concentrazione!

La partenza è stata molto molto sprint, come una gara merita! Si parte veloci per alzare i ritmi cardiaci e portare tutto il corpo alle giuste temperature, poi ci si mette a velocità di crociera secondo il ritmo stabilito.

Per qualcuno è molto impegnativo, per qualcun altro di comfort, ma in ogni caso 10km propongono sempre e comunque momenti di crisi a prescindere dall’andatura stabilita.

Siamo suddivisi in gruppi 4’30″/km, 5’00″/km, 5’30″/km e 6’00″/km circa, anche qualcosa in piu’…

Questi ritmi hanno sancito gruppi, piu’ o meno numerosi, e alcuni singoli, in quanto molti hanno deciso di rinviare il test al giorno successivo, rischiando tanto, viste le previsioni di piogge torrenziali…

Al primo chilometro siamo tutti abbastanza vicini: c’è chi sta andando molto oltre le proprie possibilità e probabilmente paghera cara questa esuberanza e c’è chi sta andando più piano… e se ne pentirà!

Per molti è condizionante la sindrome del “mi tengo per non scoppiare”, che è per assurdo molto peggio del “parto a palla e poi vediamo”. Il nostro motto, lo ricordo sempre, è Osare e Tenere, che dovrebbe essere la giusta via di mezzo.

Io, come tutti, nei primi chilometri ho l’adrenalina che trabocca, ripeto a me stesso: “dajeee spigni che ci stiamo alla grande”, ma sempre allo stesso tempo mi rimprovero l’esuberanza e mi metto al Ritmo prefissato in quanto portarlo alla fine, di questi tempi, sarebbe una bella impresa. Con me ci sono Mariano e Alessio. PitBull, Top e Carla si sono staccati, non sono ancora pronti a tenere il ritmo, piu’ che altro hanno paura di non farcela, ognuno per un suo motivo che io rispetto ma…

Alessio ha il gps disallineato almeno con il nostro e, convinto di andare lento, ci porta a ritmi molto sostenuti (3’45″/Km) . Decidiamo di lasciarlo andare, magari lui ne ha più di noi, e proseguiamo nella nostra tenuta di Ritmo.

I momenti difficili di una 10 chilometri

Ovviamente non siamo tutti uguali ma sono certo che molti dei partecipanti hanno potuto incontrare momenti di crisi durante questa “simulazione” molto realistica di Gara.

Il primo momento viene intorno al terzo chilometro ed è la tipica crisi del “fifone“, almeno io la chiamo cosi. Stiamo andando oltre le nostre aspettative e ci lasciamo prendere dalla paura! Una paura che ci blocca le gambe e ci porta a rallentare di molto per spirito “conservativo”. Il fifone (e lo siamo quasi tutti…) non farà mai un Personal Best: per andare forte bisogna correre forte dall’inizio alla fine, arrivare con le proprie energie o con quelle sviluppate da allenamenti intensi, di certo senza “aiuti farmacologici” che ora, purtroppo, vanno per la maggiore. Se cedi al fifone inizi una sofferenza lunga 7km e oltre.

Il secondo momento difficile viene intorno al quinto chilometro ed è la tipica crisi del “biscotto“. Siamo a metà percorso e qua si fa una divisione netta di mentalita’. Se sei tra quelli che pensano: “Ohhhhhhhh siamo ancora metà, manca tutto quello che ho corso fino ad ora”, inizi un crollo verticale e vedrai l’arrivo molto, molto, molto più lontano di quanto lo e’ realmente. Qualcuno mi ha chiesto, agli allenamenti successivi, come si superano i momenti di crisi. Beh uno dei modi e’ cambiare mentalità… è tutto uno stato mentale!!!

Poi ci sono quelli che invece pensano: “dai siamo gia’ a metà, il peggio e’ passato, ora tutto in discesa”. Basta optare per questa scelta e cambia totalmente lo scenario dei successivi 5km. Da una corsa tra stenti e dolori si passa invece ad una corsa fluida e di spinta!

Per il “biscotto” è solo una questione di punti di vista, fai la tua scelta…

Il terzo momento difficile viene intorno al settimo chilometro ed è la tipica crisi del “muro“. A 3/4 di gara la mente indica al corpo che sei finito! E’ l’arrivo anticipato, quella brutta abitudine di finire prima, di chiedere lo sconto, di agevolarsi! Perche’ mi arrabbio e urlo se vedo rallentare prima dell’arrivo di una ripetuta? O peggio, se vedo chi esce dalla pista a 3 metri dall’arrivo? Si arriva all’arrivo!! Una gara finisce alla fine e non quando lo decide il tuo suggeritore stanco!!!

In questo momento, quando arriva il muro, c’è solo una soluzione da adottare, la più redditizia: aumentare la velocità! Esorcizzare le tentazioni di rallentare, di inchiodare, alleggerire la mente dai pensieri e dalle scuse piu’ disparate che invadono il cervello e ti portano verso l’uscita. In poche parole: Reagire!!! Se acceleri, ovviamente non di molto, un piccolo cambio di passo hai i seguenti vantaggi:

  1. Arrivi prima e diminuisci l’agonia
  2. Ritrovi entusiasmo e annulli le tentazioni
  3. Eviti dolori: rallentando i muscoli iniziano a contrarsi di brutto

La scelta personale di entrare in pista in piena crisi mi ha permesso di tenere sotto controllo in modo più efficace il ritmo e produrre quel piccolo cambio di passo (5″/km piu’ veloce circa) che mi ha permesso di reagire. Ognuno di voi ha avuto le sue crisi, c’e’ chi le ha brillantemente superate e chi le ha subite mestamente. Sono scelte.

In questo tipo di gara non c’erano altri possibili momenti difficili che si possono incontrare in una gara normale come, ad esempio, il “sorpasso del rivale” o “aver bucato il passaggio“, o ancora “il tappo imprevisto” e altri ancora di cui parleremo quando si riprenderanno gare ufficiali.

Esistono delle tecniche per superare i momenti difficili che tendono a distrarre la mente e a non farsi sottomettere dai pensieri “tapascioni” ma il modo migliore per saper affrontare le difficoltà e’ effettuare allenamenti specifici che portano obbligatoriamente a dover “tenere” per arrivare alla fine.

Dopo la gara … non si perde il sorriso!

Conclusioni

E’ stata per tutti una bella esperienza, una motivazione inaspettata per sottoporre corpo e mente a sollecitazioni inusuali in questo periodo. E’ stato bello rivivere certe usanze che si erano perdute come il ritrovo, il riscaldamento pregara e … correre! Un percorso che ci ha permesso di vederci, incitarci, sostenerci. Un’esperienza da ripetere il 31 Dicembre (stesso orario) per la We Run Rome o quando comunque il lockdown ci permettera’ di correre. Magari con più partecipanti e pacer che ti possano aiutare a superare le crisi sempre in agguato!

Pensieri degli Atleti

Carla : Caro coach, grazie per oggi. Dopo 10 mesi una vera gara!! Grazie a tutti i compagni e che privilegio esserci stata!
 Prestazione da rivedere…ma abbiamo capito che si può fare!!! Che il sole bacia i belli si sapeva già!

ClauDance : Grazie Coach bellissima esperienza

Rosaria : grazie a tutti…è stato bello, sudato e intenso

PitBull: Grazie ragazzi e complimenti a tutti, nei vari biscotti del percorso ho visto l’impegno di tutti voi👏👏👏

Scamarcione: Grazie Coach per la magnifica giornata e Grazie a tutti gli amici che Hanno condiviso questa bella mattinata😃😃

Cristina : Cedimenti a parte, ho cercato quella concentrazione gara che da tempo non vivevo. Grazie per il coinvolgimento ed il sostegno ai passaggi, in particolar modo a chi nell’ ultimo km mi ha spronata a terminare

Mandrake: Tornare a respirare l’aria di una gara dopo un tempo infinito, condividere con tutti i miei compagni d’avventura l’approccio alla stessa. Riprovare quelle sensazioni sopite da una “forzata” ed inaspettata causa. Gestire l’andatura, cercare gli stimoli nei momenti bui quando vorresti mollare e l’ultimo chilometro, la spinta finale e la soddisfazione di aver concluso un qualcosa che hai voluto più di ogni altra. Correre, correre, correre per ritrovare se stessi, togliere lo stress del quotidiano e rigenerare spirito e anima. Grazie al coach e ai suoi incitamenti.

Gerry: Bel circuito. Grande impegno perché eravamo ognuno sotto gli occhi dell’altro e non si poteva cedere a stati mentali tapascioni. Si qualche cedimento a metà ma sempre sopra le mie aspettative.
Grazie a tutti per aver partecipato a questa piccola rivoluzione🏃🏻‍♀️🏃‍♂️💪

Ombretta: Stanchi😫ma felici🤩, certo una bella sbrisolona alla nutella  ci sarebbe stata bene alla fine. Grazie a tutti

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