Condiziona … Mente

Oggi nel meraviglioso scenario dell’impianto Pietro Mennea, la nostra “casa” degli allenamenti del Venerdi, abbiamo svolto un allenamento prettamente orientato a condizionare la mente.

Correre è uno sport , non è un passatempo.

Non siamo gente da jogging, nè da tabelle scopiazzate, siamo un gruppo che si prepara con obiettivi precisi, il nostro allenamento è “preparazione atletica”, non solo corsa!

Qual è la differenza?

Che correre è l’obiettivo, il fine, ma va perseguito mediante il miglioramento di ogni singola componente che coincide con la corsa. Che ogni  allenamento è composto da sezioni specifiche orientate a :

  • Migliorare la postura nella corsa
  • Acquisire il gesto analitico e globale
  • Aumentare la velocità di base
  • Potenziare la  muscolatura
  • Conoscere  la strategia di gara
  • Imparare a gestire la fatica e superare le difficoltà
  • Conoscere i limiti “reali” e provare a superarli

Questi sono argomenti che ispirano i miei suggerimenti, provocano le mie urla, e mi concedono   sempre e comunque la possibilità di esporre l’esperienza e la conoscenza acquisita in tanti anni di pratica sul campo, e tante ore passate a studiare, osservare, imparare!

E oggi al Pietro Mennea (ex Stadio dei Marmi) abbiamo effettuato un allenamento che ha un pò toccato tutti questi punti elencati,  ma principalmente ha “condizionato” la mente.

Cosa intendo per “condizionare” la mente?

Non siano professionisti, nè atleti temprati alla “sofferenza”, molti di noi affrontano l’allenamento e la gara come una montagna da valicare con estrema difficoltà, e questo è uno dei tanti pensieri “negativi” che tempestano la mente di un Runner.

L’allenamento alla corsa può dare buone possibilità, ma tutto diventa nullo se non si accompagna con un abitudine mentale a pensare positivo, a vedere sempre l’aspetto migliorativo di una prestazione.

Siamo tutti vicini ad un obiettivo importante da centrare, qualcuno deve correre la Regina delle corse, la Maratona, qualcun altro una 10 km nata per centrare un Personal Best, la Best Woman!!!

Per ottenere una performance di  altissimo livello, sempre relativamente alle proprie possibilità, dobbiamo per prima cosa conoscere quali sono i nostri “reali” valori e poi si può provare a renderli migliori.

Il motto del “Team” è migliorare, migliorarsi, il che non significa solamente impiegare meno tempo a percorrere un tratto di strada, o di pista … migliorarsi significa correre bene, significa correre felici, sorridendo e godendo al massimo di questa meravigliosa opportunità che abbiamo di fare questo sport!!!

Per correre bene dobbiamo avere immensa autostima e fiducia nelle nostre possibilità, dobbiamo credere di arrivare al traguardo nel migliore dei modi e nelle migliori condizioni, dopo aver dato fondo a tutte le possibilità.

Ed ecco perchè oggi abbiamo effettuato un “Piramidone“, che non è un medicinale da somministrare per “doping” ma una piramide impegnativa :

500 mt + 1000 mt + 2000 mt + 1000 mt + 500 mt

Recupero? Sempre attivo, per tornare alla partenza, perchè educare all’atletica leggera è un altro dei nostri “punti cardine”, per ogni  distanza c’è una partenza e un arrivo propri delle gare di atletica leggera! Tornare perchè i recuperi li facciamo sempre in senso contrario. L’unico recupero passivo lo facciamo tra il 1000 mt e il 2000 mt in quanto l’arrivo di una ripetuta coincide con la partenza della ripetuta successiva.

I recuperi si effettuano a passo medio. Per le ripetute ho chiesto un passo costante per ogni distanza, relativo al passo  medio/km che vorremmo ottenere in 10 km “ideale”.

Cosa implica questa “regola”? Che dopo il primo 500 mt fatto un pò a caso, già dal primo 1000 mt inizieremo a correre al nostro ritmo “naturale”. Ho sempre sostenuto che ognuno di noi ha un ritmo gara naturale, l’allenamento ti aiuta a gestirlo al meglio, ma la natura ha già predisposto per te un’andatura.

Gli atleti di talento lo scoprono da subito, altri ci impiegano un po’ di tempo, altri non lo conosceranno mai. L’importanza di un allenatore è saper cogliere le possibilità di base di ciascun atleta e lavorare sui “limiti” che inficiano il raggiungimento del “naturale”.

Vedo molti correre più lentamente delle possibilità “naturali”, in questo caso il compito del coach è molto facile, basta far capire a ciascuno qual è il proprio valore e … allenare la mente a tenere il passo.

E come si allena la mente? Beh per prima cosa a non cedere, a non mollare! A capire che nella difficoltà si reagisce, non ci si deprime!

La piramide di oggi è un grande esercizio “mentale” in quanto ci propone un impegno crescente e decrescente, una gaussiana di fatica che inizia leggera per raggiungere il picco al centro e poi scendere di difficoltà.

Quando corro una 10 km, e sono un atleta che “subisce” le difficoltà , sono orientato a contare ogni km in un crescendo di vittimismo che trova il culmine al 7° km!

Qua è la fine! Cosi come per molti nella Maratona c’è il muro del 35° km …

Ma concentriamoci sulla 10 km, e prendiamo come esempio l’allenamento di oggi. Parto facile con il primo 500 mt, che puo’ essere paragonato ai primissimi chilometri della gara … poi faccio il mille e sale l’impegno, iniziano le difficoltà, ovvero sono al 4° km di una gara, ecco il dramma, il 2000 mt !!! E qua arrivo a finire ogni energia …

Ma ecco la luce nel tunnel, adesso devo fare solo un 1000 mt … e poi addirittura la metà, solo un 500 mt!!! Questa Piramide insegna a correre bene, non forzare all’inizio anche se sembra facile, non disperare a metà anche se sembra difficile e poi arrivato alla parte finale, pensare che tutto sia semplice, manca solo poco … la metà … meno della metà !!! Cosi come in gara, al 7° km non devo pensare … ho fatto 7° km … sono finito … ma devo pensare , allenando la mente, che mancano solo 3 km, e li posso scindere, ecco ne faccio due e poi ne resta solo uno … posso accelerare!!!

Vedere sempre la parte migliore, che manca poco… non che ho fatto tanto!!! Contare aliena la mente, ingrandisce la fatica … mentre distrarsi e poi pensare solo che manca poco … da una spinta maggiore! Impariamo questo, a valutare che siamo a buon punto, che abbiamo fatto molto e che il peggio e’ passato …

Si può condizionare la mente, affinchè non sia la mente a condizionare noi! Siamo tutti allenati, nulla osta al che noi possiamo correre nelle nostre migliori possibilità, perchè limitarci??

Ecco perchè sono contrario a correre eccessivi chilometri, correre tanto e lentamente non serve a nulla, non fa bruciare calorie, non allena la mente, ci rende sicuramente meno reattivi, meno felici! Certo una Maratona non si può correre senza preparazione, ma una preparazione è fatta anche di altro oltre che di chilometri!!!

Alleniamo la mente, si può fare, ci sono esercizi specifici come l’allenamento di oggi …

E poi? Dopo la Piramide si fanno le mummie??? Noooooo , defaticamento tutti insieme per alleviare i muscoli, immancabile foto

e poi un po’ di potenziamento a terra, allenando glutei , addominali, gambe, braccia … battute, divertimento e streaching.

Insieme tutto è possibile, la fatica si divide e la felicità si moltiplica!

Facciamoci condizionare, sedurre, ammaliare dalla consapevolezza che siamo fortunati a correre, abbiamo questa meravigliosa opportunità …  e allora cerchiamo di farlo nel migliore dei modi, impariamo a conoscere il nostro “naturale”  e miglioriamolo con la forza della mente!

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