A Genzano … c’è il pane ma non il piano!

Gara : Corsa del Pane Genzanese 10 km

pianura = 0


Domenica difficile per gli spostamenti, c’è la “Gran Fondo” che blocca un po’ ovunque l’uscita e l’accesso della capitale, e allora come si può arrivare a Genzano in modo sicuro? Basta alzarsi presto, e stare in strada, magari in scooter prima delle 7:00.

Molti non hanno optato per questa soluzione e si sono ritrovati imbottigliati sull’Appia invasa dai ciclisti.

Le numerose defezioni alla partenza , alle 9:15 mancanvano oltre 30 Orange all’appello, hanno obbligato gli organizzatori a posticipare il via di quasi 45 minuti.

Gruppo

Cosi anche i ritardatari sono potuti partire come il nostro “Doc” Andrea che si è fiondato al nastro di partenza allo “sparo”, o il TOP Alberto che ha indossato il pettorale correndo!

Così tra  scozzesi che hanno animato il prima, il durante e il …dopo,  dopo riscaldamenti infiniti per alcuni e … azzerati per altri, siamo partiti!!!

Avvio veloce, in discesa, tutti in spinta, zigzagando per trovare la posizione adatta alla propria velocità, con me impegnato ad inseguire una bella bionda dal passo tornato ai suoi livelli abituali, ovvero fantastico!!!

Curva a destra e poi imbocco nella villa, e qua la prima sorpresa … gradoni!!! Divertente questa gara, ma immagino quanta  difficoltà in questo tratto per coloro che arrivano in gruppo. Dove sono io siamo già sfilati, quasi in fila indiana, ognuno più o meno al suo posto … ma dietro? Come si ammucchieranno su queste scale strette ??  Un Mistero che qualcuno potrà svelare …

villa01

La villa permette di guadagnare (o perdere … ) qualche posizione e l’uscita che ci riporta là dove siamo partiti , ci addentra in un altro scenario da “brivido” … discesa, tornanti e altre scale … qualche centinaio di metri cosi, come fosse una gara di equilibrio e poi … oltre un chilometro di discesa sterrata, sconnessa, dissestata, dove ogni passo è un rischio di farsi male seriamente!!!

In questo tratto percorriamo un antico borgo della cittadina, un profumo di mosto ubriaca le mie narici, è cosi intenso che si può immaginare assaporare un novello di stagione, magari da sorseggiare sbucciando calde castagne. E’ straordinario come in frazioni di secondo si possano immaginare scene che nulla hanno a che fare con l’impegno agonistico e sportivo, e infatti vengo presto distolto da questi pensieri per affrontare la pericolosa discesa …

Si noi spesso aggrediamo le discese, ma questa volta non mi sembra il caso, anche se la mia andatura è tutt’altro che contenuta !!!

Dopo metà discesa sento una presenza alle mie spalle, è il Dott. Andrea che farfuglia qualcosa che solo dopo qualche secondo realizzo e nel frattempo che penso … mi svernicia a tutta velocità !!! Deve aver detto qualcosa tipo imitare un mio rimprovero al suo andare troppo veloce. Sbagliato! In salita e in discesa non mi sentirete mai rimproverarvi, non sono tratti dove si può stabilire una previsione, quella è  terra di sensazioni.

In salita e in discesa non ci sono categorie, ritmi, non c’e’ Top o Tapascione, sono altimetrie che livellano, là siamo tutti uguali e liberi di andare al nostro passo preferito. Ci sono atleti che in una gara in salita mi danno minuti di distacco e sono gli stessi che in pianura arrivano minuti dietro!! Quindi caro dottore , se vai forte in discesa o in salita, non sentirai mai il mio rimprovero, al massimo la mia imprecazione perchè mi stai sorpassando, ed io non sono uno che la prende … con filosofia!

Cosi osservo sbuffando la schiena di Andrea che si allontana e torno a controllare bene dove metto i piedi per non procurarmi danni seri.

Finita la discesa , avendo saputo da notizie ufficiose che correremo un biscotto lungo circa 5 km per un attimo penso al ritorno … alla fatica estrema che mi aspetta nell’arrampicarmi per lo stesso tratto che ora mi ha precipitato giù a velocità sostenuta!!!

Ci penso solo per un attimo e mi impegno ad affrontare il tratto corrente di gara. E’ un falso piano, ma dopo il tratto passato, da la sensazione di essere pianura. Prendo un’andatura costante, e imprimo ritmo alla corsa, e penso, quanto è bello correre sull’asfalto pianeggiante .. o quasi … Il dottore è sempre là, equidistante, davanti al mio sguardo. Tra me e lui un filotto di runner di diversa struttura e età, ma tutti che vanno ad un’andatura di tutto rispetto, stiamo intorno ai 4’/km .

Io predico sempre di osare, di mettersi alla prova, ma devo specificare di osare secondo parametri ammissibili, se normalmente corro una 10 km a 4’30″/km, posso osare ad andare a 4’20”, ed è già un bell’osare, ma andare a 4’00/km è proibitivo!!! Si paga e di brutto!!!

La mia esperienza mi porta ad attivare un timer che sarà inesorabile, che da qui a poco lo vedrà perdere il passo e rallentare, mi è davanti, ma non può reggere questo ritmo, è troppo sostenuto. Mi piacerebbe fosse cosi, significherebbe che facciamo degli allenamenti davvero “speciali”, ma in questo sport niente è speciale e ti fa migliorare cosi sensibilmente in poco tempo se non … il doping!

Noi siamo contro il doping, contro ogni aiuto illecito, il mio credo è volontà e motivazioni e soprattutto divertimento. Ogni gara deve essere degna secondo le nostre possibilità e non mediante aiutini!!!

Intanto i cartelloni del chilometraggio attestano chiaramente che ripasseremo di qui, arrivati circa al quarto chilometro, svoltiamo per compiere una larga rotonda che ci riporterà sul percorso in senso contrario e ripetere anche in altimetria inversa lo stesso tratto. Durante questa “rotonda” il passo del dottore evidenzia di essere in debito, forte debito con il rischio che ha intrapreso, lo affianco, non dico nulla, so che sta già pagando di suo, non voglio condizionarlo mentalmente.

Mi volto un paio di volte per valutare la sua condizione, perde sensibilmente terreno … una lezione per la prossima volta. Ricordando la regola, in salita e in discesa vai come vuoi, ma in piano stai nei tuoi tempi, o sono dolori!!!

Tornato sul percorso incontro, saluto e incoraggio coloro che stanno ancora imboccando la rotatoria, io mi appresto ad “aggredire” il tratto semi pianeggiante per poi vedere come l’effetto che fa a salire su quella scalata impossibile!!!

La tattica è semplice, corro forzando il passo, almeno questa è l’intenzione, perchè quella salita non è gestibile, per “correrla” non servono energie, ma solo forza di volontà.

Per assurdo, sarà un momento di “riposo” dove sei con gli occhi quasi paralleli al cielo, ma non puoi assolutamente (almeno per persone normali) andare più veloce di  5’30”-6’00” /Km.

E allora con difficoltà spingere e seguire treni. Il mio problema è la regolarità. Ogni treno che individuo, diventa il mio vagone, e presto si forma un folto gruppetto che come una calamita unisce tutti quelli che erano un pò avanti e un pò dietro di me.

Sono solo come Orange, gli altri sono tutte coppie di atleti della stessa società. I miei compagni di squadra sono avanti (Alberto e Monica) o dietro, tutti gli altri e quindi … mi difendo da me!!

Ad un chilometro dalla salita forzo il passo, e creo un gap con alcuni runner del gruppo, cosciente che poi in salita torneranno ad aggregarsi , se non a superarmi addirittura …

Eccola, arriva la scalata!! Mi metto di passetto, e frequenze e non guardo più nessuno, penso solo a portare il corpo su … in cima!!! Come previsto il gruppo torna compatto, e qualcuno anche se di età più avanzata va … e se ne va!

E’ un continuo sorpasso e contro sorpasso, quando la salita si impenna di brutto tutti camminano, tutti tranne uno … io! Dopo il Passatore, che ricordo come una disfatta, in quanto ho “dovuto” camminare, per la prima volta nella mia altalenante carriera podistica, la tentazione di camminare in questi tratti è fortissima, ma per fortuna ho saputo resistere.

Si è vero, chi cammina recupera, e va ad una velocità non molto più lenta della mia corsa, ma per me è un’onta che non posso sopportare. Quando voglio camminare, faccio una gara di marcia, che comunque è impegnativa e molto tecnica, ma la corsa … si fa di corsa!! Niente sconti … fosse per me chi cammina dovrebbe essere squalificato!!!

Ma per fortuna non ho questa autorità se non che per me stesso e mi impegno a correre, piano ma correre!!! Ho davanti a me i camminatori che appena si sentono raggiunti ripartono, e mi prendono come riferimento per eseguire queste ripetute in salita, corrono e camminano …e poi corrono …

La salita tende a terminare e incrociamo alcuni super ritardatari che sono partiti ora e confidano sul real time per scalare posizioni, almeno nel Corto Circuito. Buon viaggio …

Non a caso ho detto tende a terminare, perchè so bene che finito lo sterrato ci sarà ancora da salire, il tornante, che in discesa era una divertente gimcana , ora è una sentenza !!!

Ormai le posizioni sono definite, siamo tutti incolonnati uno dietro l’altro. Davanti a me un atleta Free Runners che potrebbe essere della mia categoria, e allora hai visto mai che ci scappasse il premio? Non ricordo quanti vanno a categoria, ma quando siamo in vista dell’arrivo bisogna sempre pensare che chi ti sta davanti è l’ultima occasione per il premio e va superato!! Questo è il pensiero che ti porta a dare qualcosa di più … e osare!!

Qualcuno dice .. mancano 300 metri … ma possibile che in ogni gara, verso la fine si palesa sempre questa figura che annuncia una distanza all’arrivo che per lui è irrisoria, come per dire …sei arrivato, ma che per te è un’infinita ripetuta … una distanza enorme … specialmente oggi poi che è in salita!!!

Abbiamo esaurito tutti i bonus discesa, ora si sale e basta!!!

Ora o mai piu’ … la salita è leggermente addolcita e allora sferro l’attacco e lo supero!! E’ in leggera difficoltà e allora do ancora uno strappo, se creo un distacco lo abbatto psicologicamente, non ce la farà più a reagire e anche se avesse le forze, non le metterebbe in movimento per la sconfitta cerebrale!!!

Certi sorpassi sono figli della mentalità, più che della forza fisica o tecnica.

Mi volto e vedo che tra noi ci sono 20 metri .. non mi prende più, e ora devo onorare questo allungo tenendolo, anche se la salita ancora … non scollina ma aumenta!!

Curva e poi sento lo speaker, ci siamo, entro nel passaggio tra le due porte che … permette di avvistare il gonfiabile!! Allungo ancora, sui sassi che compromettono l’equilibrio e  … Arrivo!!

arrivo

Solito gesto e lo speaker che annuncia il mio nome, succede in queste gare di paese, e sono soddisfazioni!

Mi complimento con gli arrivati, ritiro il pacco gara e mi apposto per incitare i miei compagni di squadra!!!

Fantastica Monica Pelosi, terza assoluta, orgoglio per noi della Podistica Solidarietà e grandissimo Alberto Lauri, secondo di categoria, ormai per lui, ogni gara una tacchia al palmares personale!!!

Arriva Andrea, molto provato, sicuramente ha pagato con un paio di minuti l’azzardo

Arriva la super Patrizia, che anche oggi andrà a premio e ormai non stupisce più con le sue performance sempre ad altissimo livello!!!

Arriva Grazia, una celebrità da queste parti …grazia

Arrivano per mano, felici Massimo e Domenico!! Bravissimi!permano

Arriva il ToPaolo, inseguito dal suo inguine che oggi forse e’ stato meno doloroso!! Ottima prestazione considerando tutto!!!

ToPaolo

A questo punto sno congelato e mi sposto per cambiarmi, perdendomi solo in parte l’arrivo trionfale di Ombretta, anche lei premiata, come quasi tutte le donne Orange!!!

omretta

Arriva Fabio, che ha pagato notevolmente la salita, e forse qualche “pinta” di troppo … ma  ogni gara l’affronta sempre  con impegno speciale e i numeri gli danno ragione!!

Arriva Valter che in questo periodo è più veloce che resistente in salita e sicuramente ha affrontato questa gara come potenziamento muscolare.

Arrivati tutti … si festeggia al ricco buffet composto da bruschette, pizza e una squisita torta di mele!!!

Uno sguardo alle classifiche, sono 9° di categoria, che bello se premiano i primi 10, mi prendo anche questa soddisfazione .. eh no, ne premiano 7, ma che numero e’ 7?? Va beh sarà per la prossima volta!!!

La premiazione ci vede primeggiare in quasi tutte le categorie femminili e  per un solo atleta come società !!! Merito degli ultimi arrivati alla partenza!!!

Parafrasando indegnamente un passo del Vangelo … grazie agli ultimi … che siamo Primi!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

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One thought on “A Genzano … c’è il pane ma non il piano!

  1. Il calo è stato meno vistoso del previsto, ma comunque c’è stato ed è vero: bisogna imparare a gestire le risorse. Il problema è che tra osare ed esagerare c’è un sottile confine che, almeno io, a volte confondo. La voglia di correre, sentirsi bene, l’atmosfera della gara ti fanno venir voglia di osare. Il tuo limite fisico, il percorso in “leggera” salita e un pizzico di presunzione ti portano ad esagerare. Comunque questa è una tipica situazione in cui non si perde: si impara sempre. Il mio premio è stato correre con voi e poi di corsa, si fa per dire, verso Roma.

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