5000mt Veloce

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(Altro che Virtuale!!!)

Premessa

Sembrava che il COVID appartenesse ad un (brutto) passato e invece si susseguono le ondate, cosi dopo qualche gara a “rischio” si e’ deciso di chiudere per un po’ le competizioni.

Ma le gare sono parte integrante di una preparazione.

Esistono gli obiettivi e poi le gare di passaggio per ottenere la migliore condizione nel momento importante della stagione.

Ovviamente una gara non è mai un allenamento ma puo’ essere allenante per raffinare un limite che puo’ essere mentale , di velocita’, di tenuta.

Quando si indossa un pettorale bisogna sempre renderlo degno e questo si fa correndo al meglio delle correnti possibilità!!!

Ma non tutte le gare vanno spinte al massimo. Quella che bisogna acquisire è la giusta mentalità per affrontare ogni prova con l’adeguata determinazione.

Non si deve arrivare a soffrire la prestazione somatizzando ma si devono orientare le energie mentali e fisiche rafforzando la muscolatura orientata a svolgere il gesto atletico della corsa.

Per questo organizziamo queste gare virtuali che corriamo in gruppo, dividendoci per ritmi simili e quindi ponendo ciascuno nella condizione di ottenere il massimo.

Io li chiamo test, e quindi bisogna verificare se siamo in grado di tenere per una distanza un certo ritmo. L’andatura deve essere costante, almeno fino al raggiungimento della parte finale che si corre in pista, e che pista!!!

Girando nel tempio dell’Atletica Leggera, lo stadio Pietro Mennea, dove si puo’ anche dare libero sfogo alle proprie velleita’ di TOP Runner

Mentalità

E’ ormai consueto il neologismo Tapascione introdotto nell’atletica leggera da quando sono diventati di più coloro che annaspano invece di correre.

Per molti e’ un orgoglio essere tapascioni, bruciare orologi per chilometri inutili e crogiolarsi in morsi di medaglie conquistate dopo aver trascinato le stanche membra dalla partenza all’arrivo!

Il Tapascione misura tutto a media/km, è in grado di correre ben 100mt a 3’/45″/km ed essere anche felice! Ti dice i tempi approssimati all’ora, a volte al minuto, ma solo a volte…

Per noi “reduci” degli anni ’70 e ’80 è strano vedere questi atteggiamenti e soprattutto queste mentalità che niente di buono portano agli allenamenti e soprattutto alle gare.

Quando si fa un test o una gara non è una ritrovo di amici, lo puo’ anche essere prima e dopo ma durante si imposta la giusta mentalità che ti impone di :

  • Scegliere il giusto abbigliamento in base alle condizioni climatiche, che non va assolutamente cambiato (se decidi di indossare i guanti li tieni fino all’arrivo non li togli e poi li stringi in una mano!!! Lo stesso per cappelli, scaldacollo…)
  • Effettuare un corretto riscaldamento
  • Conoscersi o anche testarsi, impostare un’andatura che ti porta a finire tutte le energie all’arrivo, quindi osare e tenere a volte, quando si puo’ anche rischiare!
  • Controllare il proprio ritmo impostando correttamente l’orologio (in allenamento lap manuali/in gara lap automatici)
  • Gestire al meglio la respirazione per non raggiungere mai pericolosi affanni
  • Pensare sempre che correre è bello e misurarsi con se stessi è la migliore competizione alla quale si puo’ partecipare
  • Segmentare il tracciato, pensare intensamente ad ogni frammento e mai all’insieme
  • Credere fermamente nelle proprie possibilita’ e soprattutto nelle richieste del coach
  • Vivere i successi e gli insuccessi allo stesso modo, come esperienza
  • Non pensare mai a quanto manca ma soprattutto a quanto gia’ percorso
  • Se rientri da un infortunio non devi esagerare, ma neanche camminare, il giusto ritmo che ti porta pian piano a ritornare al tono di muscolatura che portera’ a velocizzare il passo

Queste sono solo alcune impostazioni mentali che spostano nettamente il modo in cui si affronta una prestazione dal subire al gestire, dall’essere protagonisti a vittime. La mentalita’ si cambia a partire dall’allenamento, dagli incontri settimanali nei quali si affrontano lavori specifici volti a migliorare lo stile di corsa e come di affrontare la corsa.

Inutile e controproducente lamentarsi dei dolori, confrontarsi a chi ha piu’ acciacchi, è una disputa desolante! Il dolore è una variabile che tutti affrontano, per assurdo puo’ diventare anche una motivazione. Quando è lacerante si corre sotto soglia, quando e’ leggero si mette in lista con gli altri che sopraggiungono quali muscoli sollecitati, respirazione affannosa…

La Gara

gruppo prima
gli alteti del 500mt prima di partire

Piu’ o meno puntualmente, da fuori del cancello dello stadio Mennea, siamo partiti costeggiando il Foro Italico per poi imboccare il viale che porta allo stadio del Tennis. Un giro intorno alla struttura e poi ritorno per la stessa strada al Mennea.

Entrati nel cancello un giro esterno e poi imbocco nello stadio dal 300mt circa per completare i 5km girando nella pista.

Quando si corre in pista le energie si moltiplicano, non si deve tapasciare ma spingere, concentrarsi sull’ampiezza, sulla frequenza, sul rimbalzo!

Siamo nella fase finale, e allora si aumenta la velocità, come?? Si velocizzano le braccia, che devono sempre e comunque oscillare nei 180°

Le braccia sono l’acceleratore, piu’ vanno veloce e piu’ le gambe aumentano le frequenze! E’ molto importante la coordinazione, è molto importante il controllo, la gestione del passo. E’ cosi fondamentale che se ci si concentra ad ottenere un corretto stile non si ha modo di pensare ai chilometri, alla fatica…

Piu’ rallenti e piu’ peggiori la situazione, emergono dolori muscolari, salgono l’ansia e la delusione e soprattutto si allontana sempre di piu’ l’arrivo…

Sbagliato partire troppo cauti, sbagliati partire troppo forte, giusto partire forte, arrivare quasi a completare un chilometro un po’ sotto al tempo delle aspettative e poi mettersi a “regime” nella media che ci consente di tenere il ritmo fino alla fine, fino all’ultimo chilometro.

Una gara, un test, un’andatura si calcola al netto del primo e dell’ultimo segmento. La prima parte si va piu’ forte, poi ci si assesta e poi nell”ultimo segmento si da fondo a tutto quel che è rimasto. Si deve arrivare “finiti” altrimenti non è un test ma una sgambata in compagnia!

Inutile portare a casa energie, si devono consumare sul percorso!

La prossima volta aumenteremo la distanza con l’ambizioso obiettivo di mantenere la stessa media. Correre Veloce permette di correre meglio, di fare meno fatica e di arrivare prima!!!

Allora perchè tapasciare???

gruppo dopo
gli alteti del 500mt dopo l’arrivo

Conclusioni

Dopo il test/gara/prestazione adeguato defaticamento e stretchig. Ci si confronta con le aspettative e si lascia al coach di trarre le giuste considerazioni. A questo serve un test a verificare la condizione, a capire se si è al di sotto o al di sopra del riferimento,e quali sono i margini e i lavori speciali che si devono o che si possono affrontare

E’ importante quindi imparare a considerare ogni allenamento un po’ come se fosse un test. Un atleta che investe soldi per acquistare un orologio DEVE IMPARARE ad usarlo in modo opportuno a seconda delle situazioni.

Lap manuale, lap automatico, media/km, distanza e battiti!

E’ importante conoscere tutti questi dati e appuntarli su un supporto che puo’ restituire importanti dati nel tempo.

E’ MOLTO IMPORTANTE che in allenamento e in gara si tenga traccia dei risultati ottenuti. Un tempo si usavano le agende, io ho ancora qualche agenda/diario con i tempi di allenamento e di gara.

Ora e’ piu’ facile con i software di rilevamento ma si puo’ fare una via di mezzo con i google sheet che sono messi in condivisione

Questo e molto molto altro distingue chilometri inutili da prestazioni.

Nessuna ansia, solo impegnarsi e prendere nota di quanto eseguito

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