100 Km del Passatore (Parte Prima)

Prologo

passatore

Chi mi conosce “oggi” lo sa bene come la penso a proposito di corse “prolungate” , di Ultra e di gare dove non si corre tanto per la prestazione quanto peFourPrimar “arrivare” al traguardo, ad ogni costo … in ogni modo!

E allora perchè correre questa gara assurda? Impossible?

Perchè per qualcuno è una festa? Un appuntamento irrinunciabile? Una tradizione da rinnovare ogni anno?

Al mio pronunciare : ” E’ la prima è ultima volta che parteciperò a questa o gare simili” … tutti a nicchiare …seee dicono tutti cosi poi dopo una settimana compilano il modulo di iscrizione!!!

Io sarò molto critico e duro e mi scuso anticipatamente con chi invece trova questa competizione affascinante e imperdibile.

Non possiamo pensarla tutti allo stesso modo …

Ci sono fin troppi aspetti di questa gara che sono intollerabili per chi è abituato a misurarsi con la prestazione cronometrica che testimonia il successo o l’insuccesso di una performance.

Molto bella la parte storica, questo “brigante” che è un po’ il Robin Hood della popolazione locale, che sfuggiva ai gendarmi in questo “Passo” e che rubava ai ricchi per donare ai poveri …

Suggestivo il percorso, anche se mi sembra assurdo mettere 2 Speata in una gara già impossibile di suo …

Salite impossibili da affrontare correndo, a meno che non ti chiami Giorgio Calcaterra!!!

Impossibile convivere con un traffico da tangenziale all’ora di punta, su una strada senza protezioni, respirando per 100 km monossido di carbonio …

Quasi patetiche alcune “assistenze” , gente con camper, auto e bici incollata a Runner che si facevano accudire e coccolare come bambini viziati! Tutti mezzi che hanno alzato notevolmente il traffico nella stradina provinciale dove si e’ svolta la gara!!

Questo lo dico ora, a posteriori, il giorno dopo questa impresa che ho condiviso con tanti amici della Podistica Solidarietà, ma soprattutto con chi mi segue e mi legge e condivide certamente i valori e le finalità dei nostri allenamenti.

Di solito in questi articolo non faccio nomi, ma stavolta mi devo smentire e esplicitare speciali congratulazioni.

Mi congratulo in modo speciale con Fabio di Gregorio che ha stupito tutti e tutti dimostrando di avere una forza di volontà straordinaria oltre ad avere doti speciali di sensibilità e di fine dicitura !!! Mi congratulo con Fabrizio Laboureur “novello” alle corse che sta bruciando le tappe perseguendo un pò tutte le specialità!!!

Mi congratulo con il Corsaro, Tony Marino, che umilmente segue il suo percorso di trasformazione da atleta da divano a specialista di UltraMaratone e gare impegnative raggiungendo risultato eccellenti!

Mi congratulo con Tiziana Bini, che mi ha surclassato nella scommessa dove auspicavo di arrivare almeno 1′ prima del suo fantastico record di 12h15′ ore dello scorso anno e comunque di batterla quest’anno e invece mi ha “sverniciato” sulla Colla e se ne è andata facendomi perdere le sue tracce!!! Fantastica!

Mi congratulo con la super nonna Patrizia De Angelis, che risolti i problemi al piede a sfoderato una prestazione superlativa, sorpassandomi e sbeffeggiandomi dopo l’80° km a dimostrazione di una caparbietà unica!!

Mi congratulo con Tamara, che con una pacca sulla spalla, mi avrebbe voluto portare con lei, ma io dovevo andare da solo fino in fondo!

Mi congratulo con Daniela Paciotti, la mia “Paciotta” che ha organizzato un progetto meraviglioso con una staffetta “speciale” In Cammino per la Vita, dove un gruppo di meravigliose donne che hanno affrontato con coraggio una situazione fisica molto difficile di sono passate , per tutto il percorso, percorrendo 10 km ciascuna, un testimone ideale contenente il messaggio … Ce la possiamo fare!!!

Daniela come tanti ha accusato il clima, lo sforzo e la tensione e si è dovuta ritirare, dimostrando anche intelligenza, perchè quando il corpo non ce la fa, non si deve mai andare oltre, specialmente in imprese impossibili!

Ho esordito con … chi mi conosce “oggi” … perchè la mia partecipazione alla 100 km del Passatore è stata imposta da una promessa di un giovane ragazzo che con le categorie attuali sarebbe stato “cadetto primo anno”  che nel lontano 1980 , con l’incoscienza di quella età che l’aveva portato già a correre una S.Silvestro di 28 km per accompagnare il papà … disse :” A 50 anni correrò il Passatore”!!

Ero io quel ragazzo che rimasto orfano del mio primo vero allenatore della mia vita, alle “Fiamme Gialle”  che io chiamavo per cognome (come si faceva un tempo per rispetto) Valenti, ero rimasto anche senza squadra . Non era certo morto ma il gruppo di Roma era tutto in mano a lui e quindi sparito lui (ancora lo cerco ..) sparì anche la sezione romana .

Davanti casa mia abitava un Runner vecchio stampo, uno che correva ad ottimo livello tutte le gare, dai 1000 in pista al Passatore.

Uno che per allenamento partiva dall’Eur arrivava alla rotonda di Ostia e tornava … a 4’/km. Una persona di cui avevo una immensa stima e ammirazione, ma eravamo anche in accesissima e costruttiva rivalità …

Lui correva ogni anno il Passatore e io pensavo all’epoca che per essere forte cosi a quell’età avrei anche io dovuto correre questa gara, ed ecco … la promessa …a 50 anni farò il Passatore …

Chi è causa del suo mal …

Quelli della mia generazione e della mia storia sono cresciuti con il valore dei “voti” e dei “fioretti” … e una volta formulati devono essere mantenuti, cosi celebriamo questo anno che come categoria sono tra i 50 per iscriversi e partecipare al Passatore!!!

Ma gli impegni che mi riempiono allo stremo ogni giornata non mi permettono di preparare adeguatamente una 10 km, figuriamoci una gara cosi lunga.

E allora? Beh siamo folli … e seguendo il motto del ForresTeam “osare e tenere” si va cosi con una maratona sulle gambe e basta … basta ? Lo scopriremo solo … correndo!

Certo che è una bella responsabilità!!!

Se riesco ho fatto il “minimo” sindacale, quello che tutti si aspettano da me, che arrivi al Faenza per indossare la medaglia … se fallisco … pregiudico non solo la mia persona ma tutto il mio “predicare” sullo “stato mentale” … sulla volontà , i miei sistemi di allenamento basati più sul credere nelle proprie possibilità che sulla metodicità del gesto atletico!

Perderei di credibilità, di carisma …

Affronto un +58 km !!! Non è cosa da poco !! Ma sono andato in vita mia oltre la Maratona!!!

Devo saper compensare il messaggio che voglio diffondere, la mia salute e soprattutto il mio ostinato volere ad ogni costo …!!!

E poi sono Forrest … soprattutto per questo … perchè corro, Amo correre!

Parto con la consapevolezza che sarà una  “Prima e Ultima volta”, quindi voglioso di tracciare anche un’adeguata prestazione, ma la maggiore consapevolezza è che non vorrei che a Faenza io corra la mia ultima gara della vita!!!

Non è fatalismo, ma senso di responsabilità! Esistono le motivazioni, ma vanno sempre messe in correlazione con la vita quotidiana, con il ruolo familiare e sociale che si riveste! Il risultato è importante, molto importante, ma va sempre misurato alle reali possibilità.

Quali sono le mie?? Beh un tempo dicevo .. impiegarci più di 10 ore è indegno! Questa era la mia previsione spavalda e sicuramente ignorante del percorso, del clima e delle decine di variabili che possono entrare in gioco in ogni metro di questa sfida impossibile, con sè stessi!

Poi un minimo di consapevolezza mi aveva portato a pronosticare 12 ore, un giusto compromesso tra variabili, scarsa (nulla) preparazione e volontà stratosferica!

Ma in queste 12 ore non avevo calcolato alcuni aspetti divenuti poi fondamentali ad aggiungere un’ulteriore ora e 48 minuti al tempo prestabilito.

Se qualcuno mi avesse detto di averci messo quasi 14 ore, gli avrei risposto tempo indegno! Ma i calcoli nel rapporto possibilità e esito finale si possono fare fino alla Maratona, dove comunque non si ha mai la certezza del tempo, va sempre e comunque guadagnato, ma deve stare in un range ammissibile dalle proprie possibilità.

In una 100 km è tutto completamente diverso!

Anche un appassionato come me, uno che da sempre corre per rivalsa, per senso di libertà e soprattutto per misurarsi con le proprie possibilità … è arrivato a non poterne più, a non riuscire più   a muovere il corpo per dare armonia alla corsa!!!

Questo non è correre, non è compiere un gesto atletico! E’ trascinarsi … è arrivare molto ma molto oltre lo stremo!

Il mio Passatore è stato un lungo viaggio introspettivo, solo con me stesso e con i miei “supporters” che mi sostengono ad ogni gara, che porto sempre nel cuore , che motivano ogni mia folle impresa … sempre più imprevedibile anche a me stesso!

Per quasi 14 ore ho parlato solo per qualche minuto … con il grande Ubba, che è stato di grande supporto per tutti e con un Runner di Viterbo … uno che corre Trail …

(Segue seconda parte)

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